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sabato 26 ottobre 2024

Scola: I tre pilastri della solidarietà

Angelo Scola critica due approcci comuni alla solidarietà: uno sentimentale e retorico, l'altro come strumento di facciata per il capitalismo. Egli sostiene che la vera solidarietà richiede il riconoscimento di un bene comune, un bene condiviso e sociale che deve essere perseguito collettivamente. La solidarietà, secondo Scola, non può essere separata da altri principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa: la sussidiarietà, la dignità umana e il bene comune.

Questi principi sono interconnessi e possono essere visualizzati come una croce, dove la dignità umana è al centro. L'asse orizzontale rappresenta la solidarietà e la sussidiarietà, mentre quello verticale rappresenta il bene comune. La solidarietà autentica, quindi, non è possibile senza garantire la libertà individuale e la partecipazione attiva della società civile.

Infine, Scola avverte del rischio di una visione totalitaria che limita la persona umana a un'idea esclusivamente storica di bene comune. Egli sottolinea che la vera solidarietà si realizza solo quando si unisce alla carità, espressione ultima dell'amore divino, superando così le mere aspettative terrene e politiche.


La sussidiarietà si traduce in politiche che incoraggiano l'iniziativa personale, il volontariato e le associazioni locali, oltre a promuovere un'economia che tenga conto delle necessità delle persone e delle comunità.

Il principio di sussidiarietà è quindi un elemento chiave per la costruzione di una società più giusta e solidale, secondo la visione della dottrina sociale della Chiesa.

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