Sammy Basso, 28 anni, è morto il 5 ottobre 2024. Affetto da progeria di Hutchinson-Gilford, una malattia rara che causa l’invecchiamento precoce, Basso era divenuto un simbolo di coraggio e speranza, contribuendo a far conoscere la malattia in Italia e nel mondo. Nel 2005, aveva fondato con i genitori l’Associazione italiana progeria Sammy Basso, impegnata nella sensibilizzazione e nella ricerca sulla malattia. Diventato noto grazie a diverse apparizioni televisive e al docu-film di National Geographic "Il Viaggio di Sammy", Basso ha vissuto una vita piena di impegno e determinazione.
Nel 2018 si era laureato in Scienze Naturali all’Università di Padova e successivamente, nel 2021, aveva ottenuto una specializzazione in Biologia Molecolare, concentrandosi sugli studi legati alla sua malattia. Nel 2019, il Presidente Sergio Mattarella lo aveva nominato Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Sammy è deceduto in seguito a un malore improvviso mentre si trovava a cena con amici e familiari. La sua eredità, fatta di forza d’animo e impegno per la ricerca, resterà un esempio per molti.
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"La fede è la parte principale, la più intima di me stesso. Potrei dire qualsiasi cosa su di me, ma se non dicessi che ho fede è come se non dicessi niente. Sono credente e spesso magari mi viene anche chiesto come si fa a credere nonostante una malattia genetica così rara. Per me, però, Dio è così grande, cioè una realtà talmente oltre ogni portata, che veramente ogni cosa scompare, perché credo che Dio mi ha dato una vita, mi ha dato una famiglia, mi ha dato degli amici, mi ha dato un mondo dove stare e queste sono tutte cose molto più importanti, molto più grandi di quelle che una malattia può togliere. Della fede cristiana mi piace proprio questo: il fatto che tutti noi fedeli dovremmo cercare di assomigliare a Dio, tenendo però conto che Lui ci ha reso il compito facile, perché è Lui che ha voluto assomigliare tantissimo a noi, ha condiviso ogni cosa con noi: dalla festa al dolore, alla morte".
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