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lunedì 11 novembre 2024

Di padre in figlio (2). Conversazioni sul rischio di Educare. Nembrini

L'educazione è un processo complesso, che richiede una verifica personale da parte dei giovani e un coinvolgimento affettivo tra educatore e educando. Quando un figlio o un allievo inizia a ragionare autonomamente, mette a confronto i valori e gli insegnamenti ricevuti con le sue esperienze e con ciò che osserva. Tuttavia, l'adulto non può aspettarsi che le parole bastino: affinché un giovane comprenda davvero, è necessaria una relazione di fiducia e amore.

L'esperienza e la verifica personale sono centrali nel processo educativo. La vera comprensione scaturisce quando ciò che si apprende viene vissuto in prima persona, permettendo al giovane di fare proprio ciò che è stato proposto. In tal senso, fare esperienza del bene, del vero e del bello è essenziale, ma non è necessario vivere ogni possibile esperienza, soprattutto quelle dannose. L'educazione deve fornire certezze, evitando che la società moderna, con le sue ambiguità, instilli nei giovani un senso di insicurezza rispetto al bene e al male.

Il ruolo dell'educatore è duplice: da un lato deve proporre chiaramente un senso unitario della vita, dall'altro deve spingere il giovane a confrontarlo con la realtà attraverso la propria esperienza. Questa verifica si realizza nell'ambiente familiare e scolastico, nel tempo libero e nella comunità, che fornisce esempi e modelli di vita positiva. Solo un'educazione che coinvolga attivamente i giovani, promuovendo esperienze concrete e significative, può rispondere alle grandi domande di senso e felicità che caratterizzano l'adolescenza.

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