Appunti sull'incontro "Il Coraggio di Educare" di Daniele Novara - Modena, 22 novembre 2024
Le mani e lo sviluppo dell'intelligenza
- Le mani sono l'arto con più connessioni cerebrali.
- Il loro utilizzo è fondamentale per lo sviluppo dell'intelligenza.
- Attività come il gattonamento contribuiscono al corretto sviluppo motorio; non bisogna forzare i bambini a stare in piedi troppo presto né limitarne i movimenti, ad esempio con fasce.
L'apprendimento è motorio
- L'apprendimento nei bambini è strettamente legato al movimento.
- Le mani svolgono un ruolo centrale nel processo motorio e cognitivo, rendendo cruciale la stimolazione sensoriale.
Educazione e immaginario educativo
- Oggi l'educazione non è considerata una priorità sociale.
- "Noi siamo l'educazione che abbiamo ricevuto", ma manca un immaginario condiviso su cosa significhi educare.
- I bambini si formano anche attraverso il rapporto con i genitori, che trasmettono loro valori e modelli. Non esistono caratteri innati: siamo il prodotto di proiezioni e modelli educativi.
Sfide dell'educazione moderna
- Educare non è semplice e, se fatto male, può lasciare segni profondi.
- C’è un rischio crescente di medicalizzazione dei comportamenti infantili attraverso diagnosi affrettate o eccessive certificazioni.
- Bisogna proteggere i bambini da una visione patologizzante dei loro comportamenti.
Cambiamenti culturali e sociali
- Il calo demografico è una realtà preoccupante, così come il calo di interesse per l'educazione.
- In molti contesti, cani e gatti occupano più spazio dei bambini, con conseguenze sulla percezione sociale dell'infanzia.
- Un problema citato dai cinofili: il peggio che si possa fare a un cane è trattarlo come un bambino.
Ruolo della famiglia e dei genitori
- I genitori moderni, influenzati da una cultura narcisistica e da miti mediatici, spesso risultano fragili sul piano educativo.
- I bambini devono vedere nei genitori un punto di riferimento, non un amico. Il padre e la madre non possono sostituire la ricerca dell’amicizia tra pari.
- È importante evitare competizione tra genitori e figli: i genitori devono dare spazio, mantenendo una giusta "distanza educativa".
Demistificare i miti sull’educazione
- "Ti devono ascoltare": I bambini non seguono lunghe spiegazioni; hanno bisogno di indicazioni semplici e concrete.
- "Giocare con i figli è un obbligo": I bambini devono giocare tra di loro, non dipendere dai genitori per il gioco.
- "Non costringerli, ma chiedere il loro parere": Nell'infanzia le decisioni spettano agli adulti.
- "Dialogo a tutti i costi": È importante insegnare ai bambini a rispettare regole e limiti.
- "Parlare come se fossero adulti": I bambini devono vivere la loro infanzia, non essere forzati a crescere prima del tempo.
- "Non puoi impedirgli lo smartphone": L’uso dello smartphone prima dei 14 anni è sconsigliato.
- "Non lo controlli abbastanza": L'educazione è un processo di apprendimento, fatto di buone abitudini e regole chiare.
- "Cercare il disturbo": Non tutto è un disturbo; occorre evitare la patologizzazione del comportamento.
- "Devi stargli vicino sempre": I bambini hanno bisogno di indipendenza e di una distanza educativa equilibrata.
Considerazioni sull’organizzazione educativa
- L'educazione è un gioco di squadra tra genitori.
- Durante l'infanzia, la madre svolge un ruolo primario, ma nell’adolescenza è importante il coinvolgimento del padre.
- Non bisogna psicoanalizzare i figli o attribuire troppa importanza a capricci e affermazioni tipiche della crescita.
- Mai dare regole da soli / Consultarsi sempre / Parlare col "NOI" / Parla uno a nome della coppia
- Occorre parlare di più tra genitori meno con i figli.
- Occorre essere positivi con i figli.
Conclusione
L’educazione è un lavoro in prospettiva, che richiede costanza e organizzazione. L'obiettivo è preparare i figli a una vita serena e sicura, trasmettendo loro strumenti utili per la crescita e la felicità. Come afferma Novara: "Ciascuno cresce solo se sognato".
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