Brague osserva che l'uomo moderno ha svuotato la propria identità rifiutando le determinazioni naturali e culturali, come il sesso biologico e la storia. Questa disconnessione porta a un odio di sé che il filosofo definisce "diabolico" in senso biblico, attribuito a un nemico non di Dio ma dell'uomo. Inoltre, critica la narrazione dominante secondo cui l'Occidente, essendo potente, avrebbe causato più danni di altre culture.
Il filosofo conclude affermando che senza un riferimento trascendente, l'uomo perde la propria dignità, arrivando a negare il suo valore intrinseco. Tuttavia, Brague vede nella crisi un'opportunità per riscoprire la fede come elemento vitale e per rilanciare il significato profondo della cultura occidentale.
https://www.iltimone.org/news-timone/remi-brague-le-elite-vogliono-la-fine-della-chiesa-cattolica/
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