Il capitolo esamina il bisogno di una condotta razionale e disciplinata per contrastare la crescente decadenza morale della società moderna. Si critica il lassismo e l'individualismo diffuso, che portano le persone a vivere secondo impulsi anziché principi, incapaci di distinguere tra bisogni superficiali e bisogni essenziali. Viene attribuito alla morale cristiana il merito di aver dato una struttura forte alla civiltà occidentale, anche se ora, con l'avvento della scienza e della tecnologia, la sua autorità è stata messa in discussione. Secondo l'autore, ciò ha portato la società a perdere i valori e la disciplina, avviandosi verso una condizione di debolezza e amorale.
Per affrontare la situazione, è necessaria una disciplina più rigorosa, un'adesione alle "leggi naturali" che richiede sacrificio e un'elevazione spirituale. Solo il sentimento, più che la logica, può guidare l'azione morale e sociale. Così come il comunismo si diffuse anche per l'elemento passionale di Marx, l'amore e la fede possono spingere l'uomo a sacrificarsi per il bene collettivo.
L'autore sostiene che ogni individuo debba iniziare una trasformazione personale, un'autodisciplina che include la revisione quotidiana delle proprie azioni e dei propri pensieri. Questa introspezione e il rispetto delle regole morali facilitano lo sviluppo della coscienza e rafforzano sia la volontà sia l'intelligenza. La formazione dei bambini è cruciale per costruire una società forte e virtuosa; l'educazione dovrebbe iniziare dalla primissima infanzia, con un'attenzione non solo alla conoscenza intellettuale ma anche ai valori morali.
L'autore critica inoltre l'idealizzazione moderna della sicurezza e della soddisfazione materiale, che svilisce la ricerca spirituale. L'uomo dovrebbe vivere non per accumulare beni, ma per sviluppare la pienezza della sua esistenza, seguendo un ideale che trascende il mero interesse personale. Questo scopo di vita, inteso come ascesa verso la ragione e l'amore, richiede l'adesione a regole spirituali e naturali. Gli uomini che ancora oggi inseguono ideali elevati, superando egoismi e paure, incarnano questa visione dell'esistenza.
L'uomo ha sempre cercato di dare un significato alla vita, e anche la scienza, pur rivelandoci il mondo fisico, non riesce a soddisfare il bisogno umano di capire il mistero dell'esistenza. La religione, in particolare il cristianesimo, offre una visione più completa della vita e della morte, presentando Dio come guida amorevole. La preghiera diviene un mezzo per superare dolori e difficoltà, rafforzando il legame tra l'uomo e Dio, e infondendo speranza e resilienza.
Si riflette sulla morte e sulla possibilità dell'immortalità dell'anima. Secondo l'autore, la scienza non può spiegare tutto, e il senso della vita potrebbe risiedere in un contatto intimo con Dio, uno spirito che trascende la realtà materiale. L'uomo moderno, pur razionalista, ha ancora bisogno di credere in qualcosa di più grande.
Infine, l'autore afferma che ogni società dovrebbe permettere a ciascuno di vivere in armonia con le leggi della vita, che richiedono una combinazione di libertà e disciplina, stabilità e cambiamento, attività e riposo. L'uomo, per non degenerare, deve coltivare un equilibrio tra bisogni materiali e spirituali. Quando una società è basata sulla solidarietà e l'amore, la produzione e la felicità aumentano in modo significativo.
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