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domenica 22 dicembre 2024

L'amore nel matrimonio. (cap.4 Amoris Laetitia)

La grazia del sacramento perfeziona e arricchisce l'amore degli sposi.


Le virtù del matrimonio sono nell'inno alla carità di San Paolo (1 Cor 13):

  • pazienza: sopporta ogni cosa, guida gli impulsi, senza aggredire. Avere misericordia, non pretendere rapporti "perfetti".

  • bontà: l'amore fa il bene degli altri e li promuove, senza ricompense, per il gusto di dare e servire. Ignazio l'amore si deve porre più nelle opere che nelle parole. Non si è aggressivi: ci si deve indignare delle ingiustizie. "Non tramonti il sole sulla vostra ira" (Ef4)

  • compiacimento: non è tristi/invidiosi/dispiaciuti del bene dell'altro. L'amore ci fa uscire da noi stessi, mentre l'invidia ci rinchiude nell'io. Per essere felici occorre scoprire la propria strada.

  • umiltà: non ci si vanta, non ci si deve mostrare superiori. Chi ama evita di parlare troppo di sè e di stare al centro. Non è arrogante/orgoglioso, è umile per comprendere scusare e servire. La logica dell'amore cristiano è servire per diventare grandi.

  • amabilità: essere cortesi e gradevoli nei gesti e nello sguardo, non vuol far soffrire gli altri e non vuole evidenziare i loro difetti. Capaci di parole di incoraggiamento, conforto, consolazione, stimolo. Rallegrarsi del bene e della felicità degli altri: "si è più beati nel dare che nel ricevere" (At20)

  • generosità e gratuità: non cerca il proprio interesse. E' proprio della carità voler amare che voler essere amati (Tommaso).

  • perdono "Tutto scusa": no al rancore e alla vendetta, e si comprende la debolezza altrui. Il perdono è auspicabile e possibile, anche se non è facile. La comunione famigliare si conserva col sacrificio e la disponibilità di tutti: esige una pronta e generosa disponibilità di tutti e di ciascuno alla comprensione, alla tolleranza, al perdono, alla riconciliazione. Incolpare gli altri si trasforma in un falso sollievo. C’è bisogno di pregare con la propria storia, di accettare sé stessi, di saper convivere con i propri limiti, e anche di perdonarsi, per poter avere questo medesimo atteggiamento verso gli altri. Ma questo presuppone l’esperienza di essere perdonati da Dio, giustificati gratuitamente e non per i nostri meriti. Non sparlare/diffamare, limitare il giudizio e la "lingua", nel dubbio preferire il silenzio. Parlare bene: non pretendo che il suo amore sia perfetto per apprezzarlo. Mi ama come è e come può, con i suoi limiti, ma il fatto che il suo amore sia imperfetto non significa che sia falso o che non sia reale. È reale, ma limitato e terreno. L’amore convive con l’imperfezione, la scusa, e sa stare in silenzio davanti ai limiti della persona amata.

  • fiducia e sincerità"tutto crede": no al sospetto, ma aprirsi alla libertà della relazione rinunciando a possedere/controllare.

  • speranza nel futuro "tutto spera: l'altro può cambiare ma non è detto che lo faccia come noi lo desideriamo ora, in questa vita. Abbiamo la certezza della vita dopo la morte grazie alla resurrezione. Guardare gli altri con sguardo soprannaturale.

  • sopportazione "tutto sopporta": sopportare le contrarietà, rimanere saldi. L'ideale cristiano è l'amore malgrado tutto, è eroismo tenace: lotta contro il male, il rancore, il disprezzo, le ferite.



La carità coniugale. i due sposi hanno una sola esistenza, e sola missione: rendere visibile nella quotidianità l'amore con cui Cristo ama la Chiesa. Il matrimonio è un percorso, un processo dinamico.

L'amore coniugale è la più grande amicizia: ricerca del bene dell’altro, reciprocità, intimità, tenerezza, stabilità, e una somiglianza tra gli amici che si va costruendo con la vita condivisa. 

E' esclusività indissolubile, è un progetto stabile per costruire assieme l'esistenza, è apertura al definitivo: l'allenza con Dio richiede fedeltà. 

L'amore di amicizia richiede 3 parole: permesso, grazie e scusa. Così si realizza un cammino di crescita/sviluppo/maturazione sotto l'impulso della grazia. È più sano accettare con realismo i limiti, le sfide e le imperfezioni, e dare ascolto all’appello a crescere uniti, a far maturare l’amore e a coltivare la solidità dell’unione, accada quel che accada.


La gioia aumenta il piacere. La gioia matrimoniale, che si può vivere anche in mezzo al dolore, implica accettare che il matrimonio è una combinazione di gioie e di fatiche, di tensioni e di riposo, di sofferenze e di liberazioni, di soddisfazioni e di ricerche, di fastidi e di piaceri, sempre nel cammino dell’amicizia, che spinge gli sposi a prendersi cura l’uno dell’altro.

Le gioie più intense nascono quando si procura felicità agli altri. Dopo aver sofferto e combattuto uniti, i coniugi possono sperimentare che ne è valsa la pena, perché hanno ottenuto qualcosa di buono, hanno imparato qualcosa insieme, o perché possono maggiormente apprezzare quello che hanno.


Siamo fatti per amare. Dobbiamo avere tenerezza e uno sguardo che apprezza: si apprezza il valore dell'altro e la sua sacralità, senza possederla e "consumarla". L'amore permette di vedere quanto vale un essere umano. Un amore debole o malato, incapace di accettare il matrimonio come una sfida che richiede di lottare, di rinascere, di reinventarsi e ricominciare sempre di nuovo fino alla morte, non è in grado di sostenere un livello alto di impegno. Cede alla cultura del provvisorio, che impedisce un processo costante di crescita.


Sposarsi per amore. L'istituzione non è contro l'amore, è segno di responsabilità, di impegno pubblico: non deve essere una scelta nè affrettata nè sempre rimandata. E' un rischio e una scommessa audace. Chi è innamorato tende a manifestarlo agli altri. Quel sì significa fiducia e non abbandono.


Il matrimonio è un segno storico. L'uomo non può vivere senza amore, la sua vita sarebbe priva di senso. Col passare degli anni l'intimità e il fisico cambiano ma l'amore resta: ci si innamora della persona, non del corpo.


Dialogo e tempo di qualità. Ascoltare attentamente prima di dare opinioni e consigli. Fare silenzio interiore, senza fretta, dare importanza e mettersi nei suoi panni. Flessibilità e apertura delle proprie opinioni. Unità nella diversità, non dobbiamo essere uguali.
Il linguaggio non deve ferire, non aggredire e incolpare, ma avere affetto.

L'amore coniugale è un'amicizia che comprende la passione, è un'unione totalizzante, esclusiva, fedele e aperta alla generazione: L'uomo non è fatto di solo spirito. Le passioni (desideri, sentimenti, emozioni) sono importanti. Il cammino comporta rinunce: occorre educarsi a porsi dei limiti e a controllarsi (umanizzare gli impulsi). L'eros di per sè è dono di Dio, ma occorre orientarlo verso il bene e il suo valore autentico. E' sorgente di fecondità ed espressione del'amore. No all'usa e getta, al dominio, alla sottomissione. 

La verginità è una forma d'amore che richiama alla libertà del Regno di Dio (senso escatologico).


È il cammino di costruirsi giorno per giorno. Ma nulla di questo è possibile se non si invoca lo Spirito Santo, se non si grida ogni giorno chiedendo la sua grazia, se non si cerca la sua forza soprannaturale, se non gli si richiede ansiosamente che effonda il suo fuoco sopra il nostro amore per rafforzarlo, orientarlo e trasformarlo in ogni nuova situazione.



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