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martedì 10 settembre 2024

La ricerca senza umiltà non è scienza, ma solo arroganza


L'articolo sostiene che l'umiltà, insieme alla curiosità, dovrebbe essere il fondamento della scienza. Tuttavia, la ricerca moderna tende a preferire la popolarità e la certezza, piuttosto che il progresso graduale e l'ammissione degli errori. L'umiltà consente agli scienziati di accettare che gli errori siano parte integrante del percorso scientifico, come dimostrato da Einstein con la sua costante cosmologica, inizialmente considerata un errore, ma poi rivalutata.


Il metodo scientifico è caratterizzato dall'incertezza, poiché i modelli che spiegano i fenomeni naturali sono semplificazioni e non possono catturare appieno la complessità del mondo reale. Nonostante ciò, molti scienziati e ricercatori oggi diffondono certezze premature, specialmente durante eventi come la pandemia da COVID-19, quando la scienza era ancora in fase di esplorazione.

La pressione a pubblicare ("publish or perish") compromette la qualità della ricerca. Molti scienziati si concentrano su risultati positivi, tralasciando quelli negativi o incerti, distorcendo così la letteratura scientifica. Esiste anche il fenomeno delle "paper mills", che producono articoli scientifici falsi per lucro.

Il sistema di pubblicazione premia spesso la certezza rispetto all'incertezza, incentivando i ricercatori a esagerare i propri risultati. La mancanza di umiltà è insegnata già nelle università, dove si incoraggia la vanagloria dei risultati piuttosto che la trasparenza.

Per una scienza più umile, è necessario educare i ricercatori a esplicitare i limiti dei loro studi e i media a comunicare correttamente l'incertezza scientifica. Questo richiede un cambiamento di mentalità nel modo in cui la scienza è presentata, celebrando anche gli errori e i fallimenti come parte integrante del progresso.

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