Uomovivo di G.K.
Chesterton. Libere riflessioni.
Chesterton ha vissuto la propria esistenza cogliendo la
meraviglia della natura, oltre alla consapevolezza dell’unicità di ogni vita.
Ha sempre vissuto gli aspetti comici e tragici dell’esistenza come parte integrante
della condizione umana.
Innocent Smith, Uomovivo, personifica l’ottimismo cristiano,
con una visione metafisica della vita, in contrapposizione alla concezione
moderna (atea e positivista) nel periodo tra Ottocento e Novecento. Uomovivo è
un uomo che ha raggiunto la piena consapevolezza di sé, ha una tranquillità
d’animo che solo i puri e i bambini hanno: lui con una pistola è in grado di
ridare la vita agli uomini morti.
Innocent irrompe in casa Bacon in un modo così straordinario
e spiazzante che “ridistribuisce la vita” ai 5 ospiti della casa… anche grazie
alla sua pistola. Arriva come un vento impetuoso… prende sotto gamba ogni cosa
e non si prende sul serio, “aveva già fatto un passo lungo come quello di un
gigante passando direttamente dall’infanzia alla virilità, senza conoscere
quella inevitabile crisi di gioventù per la quale la maggior parte di noi
diventa vecchio prima del tempo” (p.51).
Per i 5 ospiti è avvenuta una rivoluzione, causata da colui
che viene considerato pazzo. Addirittura propone l’autogoverno della casa. La
pazzia di Smith fa emergere le contraddizioni che ancora oggi sono presenti. Ad
esempio sull’autorità: “l’uomo non si sente mai libero fino a quando
un’istituzione non lo libera, ma la libertà non può esistere fino a quando non
viene dichiarata d’autorità” (p.61). L’autore per bocca del protagonista riesce
a inserire perle di saggezza che fanno riflettere gli annoiati abitanti della
casa: “solo quando si naufraga veramente, si trova quello che si vuole davvero.
Quando si naufraga in un’isola deserta non ci si sente affatto in un deserto”
(p.70).
In seguito a questa rivoluzione gli ospiti iniziano ad
affezionarsi ad Innocent e a percepire l’azione liberatoria che ha dato loro:
iniziano a sentirsi vivi. Ad un tratto si avvertono degli spari, fuoriusciti
dalla sua pistola verso il cappello del dottor Warner, chiamato dagli ospiti
per soccorrerli dal pazzo.
Tuttavia gli ospiti, ora, cercano di difenderlo e di
nasconderlo: la sua visita ha fatto bene. Innocent era considerato un
criminale, anche se non aveva ancora commesso alcun delitto.
Viene quindi inscenato un processo contro l’Uomovivo, in un
“tribunale dell’assurdo”, in cui linea di difesa sarà geniale: colpi di scena
continui e testimonianze scritte che lambiscono l’assurdo. Inglewood e Moon lo
difendono, mentre Gould e il razionale criminologo americano Pym (chiamato da
Warner) lo accusano. Diana e Rosamund invece presiedono al processo.
Innoncent viene accusato di omicidio, nonostante non abbia
ucciso nessuno. In un modo bizzarro ha ridato vita ad un professore
universitario, che nonostante fosse vivo biologicamente era morto. Innocent
voleva la conferma che il nulla non esistesse, che la gioia di vivere fosse
diversa dalla volontà di vivere. Uomovivo riserva le sue pallottole per i
pessimisti cronici ( o uomini morti, o uomini moderni, che Innocent disprezza
profondamente) figli di una società nichilista. “Siamo mantenuti giovani dalla
morte! (p.161) Ritengo sia davvero pericoloso che un uomo pensi, anche per un
solo secondo, di aver capito la morte (p.162)”. Quel giorno fu per il
professore la sua rinascita. Uomovivo è
un fanatico della gioia di vivere.
Di seguito viene accusato di furto con scasso, ma di casa
sua! Quello di Innocent era un modo eccentrico di riscoprire le proprie cose e
i propri affetti (moglie e figli).Nella notte inglese piena di nebbia, riflette
sulla sua patria oramai immersa nel nichilismo: “L’Inghilterra moderna si
potrebbe paragonare a una nube di fumo, in grado di indossare ogni colore, ma
che alla fine non lascia nient’altro che una macchia” (p.183). Il suo camino da
cui entra in casa sua, diventa “il passaggio che unisce la terra al cielo… la
porta di babbo natale è la vera porta principale: quella che si apre
sull’universo” (p.186). Inoltre afferma che “si dovrebbero derubare solo i
santi e i saggi, che possono essere spogliati e possono essere saccheggiati; ma
non si possono privare le persone povere delle piccole cose che rappresentano
il loro piccolo orgoglio” (p. 188). Cerca sempre di prendere alla sprovvista il
proprietario (lui), ma “lui sta facendo quello che sto facendo io”, e “so
quanto lui sia veramente felice ma non mi capita mai di coglierlo in flagrante
di felicità” (p. 193).
(p.191) “Non nego che ci debbano essere preti per ricordare
agli uomini che un giorno dovranno morire. Dico solamente che in certe epoche
strane, come quella in cui viviamo, è necessario avere … i poeti per ricordare agli uomini che sono ancora vivi. Gli
intellettuali fra cui vivevo non erano abbastanza vivi da temere la morte …
Finchè non si metteva loro sotto il naso la canna di una pistola non si
rendevano conto di essere nati. … Per questi …la morte era la loro unica
opportunità di imparare a vivere”. Per lui vedere un uomo vivo “con due gambe”
era una vittoria.
L’uomovivo è colui che cerca sempre di desiderare, in modo
nuovo e diverso, le proprie cose e i propri affetti.
Altra accusa: abbandono della famiglia per fare il giro del
mondo. Anche questa accusa è un modo per riflettere: “Andare dritto intorno al
mondo è il modo più breve per giungere al punto dove già lei si trova” (p.203)
… non è la stessa cosa restare fermi… “questa strada è lunghissima e faticosa.
Alla fine del mondo ritroverò mia moglie
che ho realmente sposato e la casa che è realmente casa mia.. non sente mai il
bisogno di fuggire da casa sua per poi cercarla e ritrovarla? … Questa è la
rivoluzione: andare, andare e girare in tondo, tornando da dove si è partiti!
Ogni rivoluzione, come un pentimento, è un ritorno. … Le annuncio che sto per
fare una rivoluzione: … capovolgerò il mondo e capovolgerò anche me… ma la mia
rivoluzione finirà in un luogo sacro e felice: un celestiale e incredibile
luogo, quello da dove siamo partiti” (pp. 204-5).
La distanza aiuta a ritrovare il desiderio per le cose e per
gli affetti: ecco il motivo del viaggio dell’uomovivo. Si fugge per ritrovarsi
e tornare. Smith ha abbandonato casa sua perché si sentiva lontano, nonostante
amasse la sua famiglia. Riconosce la vita umana come piena di incanto e di
insoddisfazione, ma che esistono luoghi speciali che amiamo, e questi luoghi ci
sono dati da Dio. Il Paradiso può essere qui ora.
Ultima accusa: la poligamia. In realtà l’uomovivo seduce
sempre e in modo diverso l’amata moglie. Molti fidanzamenti, molti matrimoni,
ma una sola moglie.
Smith si rifiuta di
morire finchè è vivo. Cerca in tutti i modi di mantenere vivi i suoi
affetti e i suoi sentimenti. Innocenti è felice perché innocente. Sfida le
convenzioni perché osserva i comandamenti. Vuole riconciliare le persone alla
vita con la sua pistola. Per conservarci felici non ci resta che essere
innocenti come un bambino, incapace di peccare… bisogna essere buoni per essere felici.