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martedì 25 dicembre 2012

Lettera di Natale alla Sposa

Amore,

è Natale e mancano solo 5 mesi al nostro matrimonio.



Sappi che sono estremamente convinto del passo che stiamo per compiere e che ogni giorno ringrazio il Signore di per averti incontrata.

...

Quel 25 maggio sarà un giorno splendido e indimenticabile: un evento pieno di emozione! Saremo circondati dall'affetto dei nostri amici e da chi ha seguito da vicino i nostri passi verso la meta.

Saremo una cosa sola

...

Ecco allora perché voglio sposarti: perché senza di te quello che faccio non ha valore e non ha un futuro. E questo futuro con te diventa luminoso e senza paure. Perché con te, sono “costretto” a puntare in alto per credere nelle cose che più contano in questa vita, ovvero le cose più semplici e gratuite, che convergono nell'amore praticato nella famiglia. Perché con te ho capito cosa voglio fare da grande: farti ridere e scaldarti il cuore.

Domani ci saranno nuove sfide, sempre più importanti, e sarà bello viverle insieme. Tu sei forte e coraggiosa. Tuttavia, non scoraggiarti mai e quando non sarò in grado di aiutarti, ricordati che volgendo lo sguardo al cielo avrai sempre un valido aiuto.

Tanti auguri di un Buon Natale del Signore.

giovedì 20 dicembre 2012

La promessa agli operatori di pace.

« Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio » (Mt 5,9).

Ogni anno nuovo porta con sé l’attesa di un mondo migliore. Così esordisce il documento del Papa: con un augurio. Si rivolge ai cristiani, alla chiesa ovvero il Popolo di Dio in comunione con Lui e in cammino tra gli uomini, e a tutti gli uomini.

In questo periodo di crisi economica che corrisponde ad una crisi di valori, il Papa rivolge un rinnovato e corale impegno nella ricerca del bene comune, dello sviluppo di tutti gli uomini e di tutto l’uomo.

Oggi c'è una pace strana: è vero non c'è la guerra in Europa, ma i cuori sono impoveriti come se fossimo in guerra. Oggi emerge il prevalere di una mentalità egoistica e individualista espressa anche da un capitalismo finanziario sregolato.

Quindi oggi più che mai l’umanità ha bisogno della pace quale propria vocazione. La pace è sorgente di sviluppo integrale, sociale, comunitario: l’uomo è fatto per la pace che è dono di Dio.

mercoledì 19 dicembre 2012

Vivere il Natale in maniera essenziale

Cerchiamo anche quest'anno di non affannarci a fare regali inutili, ma a fare regali essenziali, che vanno cioè all'essenza delle cose...

Benedetto XVI: vivere il Natale in maniera essenziale.


E’ nato il re per sempre, vero Dio e vero uomo.


Una delle definizioni che mi è piaciuta di più dell'ultimo libro del Papa è: Gesù “tenda” del Verbo (il corpo di Gesù è il tabernacolo del Logos divino). 

E' nato il Salvatore e occorre gridarlo come non mai in questo Natale: Gesù significa “Dio Salva”.
Dio è salvezza dal peccato. Gesù porta agli uomini la salvezza, porta una nuova relazione con Dio che vince il male e la morte. 

Gesù è l’Emmanuele, è il Messia partorito dalla Vergine atteso da Israele e annunciato dai profeti come Isaia (Is 53). Come predetto da Isaia  infatti (cap. 7 / 9 / 11) la vergine partorirà / un bambino è nato per noi (luce nelle tenebre) / un germoglio (nezer) spunterà dal tronco di Iesse.

In Gesù la Parola diventa realtà, si incarna però nell’umiltà, nel nascondimento. Con Gesù, Dio cerca un nuovo ingresso nel mondo. Bussa alla porta di Maria. Ha bisogno della libertà umana. Non può redimere l’uomo, creato libero, senza un libero SI alla sua volontà. Creando la libertà, Dio, in un certo modo, si è reso dipendente dall’uomo. Il suo potere è legato al SI non forzato di una persona umana. (p.46)

Gesù è segno di contraddizione: il Servo di YHWH ha la missione di portare la luce, ma questa missione si compie nel buio della croce. Dio è amore, ma l’amore può essere odiato.. la redenzione è liberazione dall’essere compressi nel proprio io. Questa liberazione ha come prezzo la croce. (p.100-101)



Per stuzzicare la lettura, il Papa affronta vari temi, anche controversi dei vangeli dell’infanzia:
  • ·         il racconto teologico della realtà di Matteo e Luca.
  • ·         La provenienza di Gesù, generato dallo Spirito, e la sua nascita (Betlemme/Nazaret).
  • ·         Le diverse genealogie di Luca e Matteo.
  • ·         I genitori: Giuseppe il “giusto” (ovvero fedele come Abramo) della stirpe di Davide. Maria la “vergine” coraggiosa e umile, nuova arca dell’alleanza: in lei gioia e grazia vanna insieme.
  • ·         Il rapporto con Giovanni Battista, ultimo profeta.
  • ·         Confronto tra Gesù e Augusto, entrambi “salvatori” e “portatori di pace”.
  • ·         Gesù e Davide, i pastori.
  • ·         La nascita di Gesù e quella di Samule; la preghiera di Anna e di Maria. (2Sam).
  • ·         Gesù e la sua famglia: ebrei osservanti.
  • ·         I magi sapienti come primi pellegrini; la stella e i doni.
  • ·         La fuga in Egitto: l’esodo definitivo.
Gesù è venuto a portare compimento alla Legge. Egli unisce ebrei e pagani, riassume in se tutta l’umanità, dà una svolta nuova, verso una nuova umanità. Lui nato dallo Spirito, ci fa nascere in Dio.

Nella parte finale del libro, si evidenzia la prima e l’ultima Pasqua di Gesù. A dodici anni i genitori lo perdono per tre giorni, anticipo dei tre giorni tra la croce e la resurrezione: più ci si avvicina a Gesù più si viene coinvolti nel mistero della sua Passione.

Le parole di Gesù sono più grandi della nostra ragione. Sempre di nuovo superano la nostra intelligenza. Credere significa sottomettersi a questa grandezza e crescere passo passo verso di essa.

In quanto uomo è radicato in una storia concreta e nelle varie fasi della vita umana riceve la forma concreta del suo sapere, Egli è vero uomo e vero Dio.

Riflessioni tratte dall'ultimo libro di Joseph Ratzinger L’infanzia di Gesù (Rizzoli – Libreria Editrice Vaticana 2012) che completa la trilogia esegetica dedicata da Papa Benedetto XVI alla biografia di Cristo.

mercoledì 24 ottobre 2012

Perchè il Piccolo Principe?


Dal dialogo del Piccolo Principe con la volpe:



Cosa vuol dire addomesticare? E’ una cosa molto dimenticata, significa creare legami…
Tu fino ad ora per me non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi.  Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.
Tutti gli uomini si assomigliano un po’… ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica… Sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano che è dorato mi farà pensare a te….
Se tu vuoi un amico addomesticami… bisogna essere molto pazienti… se tu vieni tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Quando saranno le quattro comincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore…
L’ora della partenza fu vicina… ah, piangerò… ma cosa ci guadagni?... ci guadagnerò il colore del grano… Va a vedere le rose. Capirai che al tua è unica al mondo.
Voi rose siete belle, ma non siete simili alla mia, siete vuote… lei sola è più importante di tutte voi perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messo sotto la campana del vetro. Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché lei è la mia rosa.
Addio, disse la volpe, ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..
Si rischia di piangere se si è lasciati addomesticare.

lunedì 1 ottobre 2012

Eucaristia: fonte e nutrimento del matrimonio.

Nel sacramento del matrimonio vengono richiamate la dimensione pasquale, battesimale ed eucaristica.

In virtù del Battesimo siamo figli di Dio e gli sposi hanno la capacità di pregare, amare, perdonare, imitando e testimoniando Cristo.

L'Eucaristia è fonte e nutrimento del matrimonio. Celebriamo la Pasqua perché facciamo memoriale dell'amore pasquale e perfetto di Cristo. Il sacramento non è solo un rito ma una realtà viva che investe tutta l'esistenza degli sposi.

Il matrimonio è sacro perché Dio irrompe nella coppia!

sabato 29 settembre 2012

Gli sguardi di Gesù.

Il primo sguardo di Gesù
Uscito lungo il mare, Gesù osservò un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte. Gli disse: "Seguimi". Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì (Lc 5,27-28).


Seduto, intento a riscuotere i dazi, Levi sta contemplando, estasiato, le monete che i commercianti depongono sul suo tavolo: i sicli di Tiro, i quadranti di bronzo con l'effige di Tiberio, le dramme d'argento e i preziosi "aurei" di Augusto coniati a Efeso.
È al culmine dell'euforia quando – senza alcuna ragione plausibile – tutto ciò che fino a quel momento ha dato senso alla sua vita perde valore. Si alza, abbandona tutto e segue il Maestro.
La sua decisione improvvisa lascia sconcertati. È inspiegabile. Levi non ha assistito ad alcun miracolo, Gesù non è ancora famoso, e noto solo come "il carpentiere" di Nazareth. E allora?
Un particolare del racconto ci illumina: Gesù lo osservò.
Nel Vangelo di Luca questo è il primo sguardo che Gesù rivolge a una persona. È uno sguardo che si rivela subito irresistibile, prodigioso, capace di rimette in piedi un uomo paralizzato dall'incantesimo esercitato su di lui dal più tirannico degli idoli, il denaro.


L’amore è il contrario delle matematiche.

Per i cristiani l’uomo è spirito incarnato. La nostra carne è animata dallo Spirito. Ognuno di noi quindi tende naturalmente verso la trascendenza. Per chi non lo sapesse, il matrimonio essendo un sacramento c’è un particolare effusione dello Spirito.

 ὁ θεòς ἀγάπη ἐστίν" ("Dio è amore") riportato su una stele ritrovata sul Monte Nebo.

Se “Dio è Amore”, allora anche l’uomo amando viene integrato nel piano di Dio, che è un piano d’amore. Il matrimonio cristiano è quel sacramento, istituito da Dio, che vincola gli sposi a Dio.

“Scendendo” al livello di noi uomini non è sbagliato affermare che l’amore è il contrario delle matematiche. Niente come l’amore è così imprevedibile. Gli sposi si completano, non si sommano aritmeticamente. Entrano in comunione: sono un cuor solo e un anima sola. Hanno la consapevolezza che non si raggiunge la perfezione da soli, ma insieme. L’uomo necessita di amare un tu.

Così si raggiunge l’ideale dell’amore: due persone che amandosi affermano la propria personalità. Non fusione ma unione, in cui entrambi si affermano come persona autonoma, e insieme “fanno” un amore pieno.

Quando prevale una visione egoistica, l’amore perde di forza. L’egoismo è il nemico dell’amore.
L’egoismo porta a interrompere la collaborazione tra gli sposi e Dio creatore nella missione di trasmettere la vita. La sessualità è positiva, perché creata da Dio: è la spinta che Dio ha messo in noi, per uscire da noi stessi. A contrario di quanto si pensa, l’amore coniugale tra uomo e donna, è un’esigenza pienamente umana, un amore umano, sensibile e spirituale: è amore totale.

L’amore è personale perchè si dona il proprio io con responsabilità. Il centro esistenziale di questo amore è il tu. Do la mia persona, il mio io profondo. Amare è darsi all’altro, non dare ma darsi.
Amiamo l’altro come altro, come un tu differente dal mio io; questa è la vera generosità: accettare l’altro come diverso da me.

Essendo cristiani, crediamo della presenza del Signore nel coniuge: Dio è come il nostro amore ma senza i nostri limiti. Gli sposi partepano alla persona di Cristo, che è pienezza dell’amore, amandosi. Amare una persona è amare Dio sotto un altro modo. Siamo strumenti di Dio: Dio ha bisogno del nostro cuore per amare l’altro

Cristo esige molto da noi. Il cristianesimo è un morire col Cristo, per risorgere con Lui. La morte è il principio della vita, l’inizio della gloria.

 Le riflessioni sul matrimonio e l’amore presenti in questo blog,


sono frutto della lettura dei seguenti documenti: Familiaris Consortio - Giovanni Paolo II / Humanae vitae – Paolo VI / Io-tu Comunità d’amore - Antonio Hortelano.

mercoledì 26 settembre 2012

Matrimonio:cammino di salvezza.

Civitas Nova: Matrimonio:cammino di salvezza.: Col matrimonio e con l’amore sponsale percorriamo uno particolare cammino di  salvezza  e di  santità . Si apre la strada ad una sempre nu...

L’elogio della famiglia, prima e ultima scuola di vita

Civitas Nova: L’elogio della famiglia, prima e ultima scuola di ...: La famiglia diventa scuola di vita e di fede perché in essa si "impara" la fiducia nella vita e la sua accoglienza, il rispetto di sé e de...

Quello che l’amore chiede...

Civitas Nova: Quello che l’amore chiede...: L’amore esige  dialogo:  per amare devo conosce l’altro. Faccio un atto di fede, io ti credo, mi rivela la sua intimità. La stessa cosa va...

martedì 25 settembre 2012

Preghiera dei fidanzati

Nel mio cuore, O Signore, si è acceso l'amore per una creatura che anche Tu conosci ed ami.
Ti ringrazio di questo dono che mi inonda di una gioia profonda,mi rende simile a Te che sei l'Amore,e che mi fa comprendere il valore della vita che mi hai donato. 
Fa' che io non sciupi questa immensa ricchezza che mi hai messo nel cuore: insegnami che l'amore è un dono e non può mescolarsi con nessun egoismo, che l'amore è puro e non può stare con nessuna bassezza,che l'amore è fecondo e deve fin da oggi produrre una nuova vita in me e chi mi ha scelto. 
Ti prego per chi mi aspetta e mi pensa, per chi mette in me tutto il suo avvenire; 
Rendici degni l'uno dell'altro. 
Preparaci al matrimonio, alla sua grandezza, alle sue responsabilità, perché le nostre anime e i nostri cuori siano fin d'ora uniti nello stesso amore.

(tratta da: G. BELOTTI, In cammino... verso il  matrimonio cristiano, Ed. Ferrari, Clusone)

lunedì 24 settembre 2012

Quello che l’amore chiede...

Antonio Hortelano, in *Io-tu Comunità d’amore*, propone una riflessione profonda sul significato dell'amore, in particolare in una prospettiva cristiana. Egli identifica diversi pilastri su cui si fonda un amore autentico e duraturo.

1. Dialogo e Conoscenza: Per Hortelano, il dialogo è fondamentale per l’amore. Solo conoscendo profondamente l’altro posso amarlo davvero, ed è un atto di fede che si esprime attraverso il credere e l'accogliere l'intimità dell'altro. Questo concetto vale anche per Dio: l’amore per il divino si esprime nella fiducia e nel desiderio di conoscerLo.

2. Generosità e Totalità: L'amore vero richiede una generosità senza riserve, un donarsi all'altro in modo totale e permanente. Non posso dividere il mio “io”, e il mio amore deve essere completo e proiettato nel tempo. È un dono che non può essere frammentato.

3. Dinamismo Costruttivo: Hortelano sottolinea che amare implica favorire la crescita dell’altro, secondo il disegno di Dio. Questo non solo arricchisce chi riceve amore, ma permette anche all'amante di realizzare se stesso. Qui si richiama la celebre frase di Saint-Exupéry: *"Amarsi non è guardarsi a vicenda, ma guardare insieme nella stessa direzione"*, che esprime la collaborazione verso un obiettivo comune.

4. Fecondità e Responsabilità: L'amore è anche apertura alla vita e alla responsabilità genitoriale. Secondo Hortelano, i coniugi sono chiamati a riflettere su quanti figli Dio voglia per loro, assumendo una genitorialità responsabile e consapevole.

Questa riflessione sottolinea che l'amore è più di un sentimento: è un impegno concreto, fatto di conoscenza, dono, crescita reciproca e apertura alla vita.

domenica 23 settembre 2012

L’elogio della famiglia, prima e ultima scuola di vita.


La famiglia diventa scuola di vita e di fede perché in essa si "impara" la fiducia nella vita e la sua accoglienza, il rispetto di sé e degli altri, il servizio generoso, lo spirito di sacrificio e la gratuità, l’autocontrollo, la saggezza e la bellezza dello stare insieme. Per questo è la cellula principale della società.

Gli sposi, come tutti i cristiani, hanno il dovere di testimoniare nel mondo la speranza che li anima.
La famiglia cristiana è la prima comunità chiamata ad annunciare il vangelo e i genitori ne diventano gli araldi verso i figli. 

La famiglia cristiana ha il compito di illuminare la quotidianità secondo il disegno di Dio. 
La chiesa (fatta di famiglie) seguendo Cristo cerca la verità che non sempre coincide con la maggioranza dell’opinione. Ascolta la coscienza e non il potere.

La famiglia riceve la missione di custodire, rivelare e comunicare l’amore, quale riflesso vivo e reale partecipazione all’amore di Dio per l’umanità e dell’amore di Gesù per la chiesa sua sposa.

La famiglia è fondata e vivificata dall’amore. La preghiera comune è il cemento dell'unione famigliare.

La famiglia è colei che accoglie la vita come una benedizione e come un dono: non è suo possesso.

Io ti prendo come mia sposa


di Claudio Baglioni

io ti prendo come mia sposa 
davanti a Dio e ai verdi prati 
ai mattini colmi di nebbia 
ai marciapiedi addormentati 
alle fresche sere d'estate 
a un grande fuoco sempre acceso 
alle foglie gialle d'autunno 
al vento che non ha riposo 
alla luna bianca signora 
al mare quieto della sera 
io ti prendo come mia sposa 
davanti ai campi di mimose 
agli abiti bianchi di neve 
ai tetti delle vecchie case 
ad un cielo chiaro e sereno 
al sole strano dei tramonti 
io ti prendo come mia sposa 
davanti a Dio 

venerdì 21 settembre 2012

Sposi ovvero fratelli!


Sembra un controsenso ma gli sposi oltre a diventare una sola carne, diventano anche fratelli. 
Nasce un’amicizia personale (HV9). Fratelli perché devono amarsi come fratelli e oltre, perché la loro è una donazione massima e indissolubile. 
Il loro amore li unisce, non sono due atleti che si sfidano nella gara della vita. Come fratelli si accompagnano per mano, e per primi si esercitano alla carità (coniugale).

giovedì 20 settembre 2012

Matrimonio:cammino di salvezza.


Col matrimonio e con l’amore sponsale percorriamo uno particolare cammino di salvezza e di santità. Si apre la strada ad una sempre nuova relazione con Dio. Non a caso la famiglia viene anche chiamata chiesa domestica: gli sposi sono resi capaci di incarnare il vangelo nel quotidiano con l’aiuto dello Spirito Santo, ovvero sono consacrati per essere vangelo vivo tra gli uomini. Lo stesso Spirito ha animato i fidanzati a consacrarsi l’uno con l’altra nell’amore di Gesù, fedele e indissolubile, manifestando l’impegno di amarsi tutta la vita. Essi diventano una sola carne.

La decisione dell’uomo e della donna di sposarsi secondo questo progetto divino, la decisione cioè di impegnare nel loro irrevocabile consenso coniugale tutta la loro vita in un amore indissolubile ed in una fedeltà incondizionata, implica realmente, anche se non in modo pienamente consapevole, un atteggiamento di profonda obbedienza alla volontà di Dio, che non può darsi senza la sua grazia. 

Inseriti in un vero e proprio cammino di salvezza...

mercoledì 19 settembre 2012

Etty Hillesum. La vita è difficile, ma non è grave.


Etty (Esther) Hillesum (1914 – Auschwitz 1943) è stata una scrittrice olandese, di origine ebraica.
Fu una donna dalla vivace intelligenza, brillante e ricca di interessi. Nel 1942, lavorando come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico, ebbe anche la possibilità di salvarsi, ma decise, forte delle sue convinzioni umane e religiose, di condividere la sorte del suo popolo.

"La vita è difficile, ma non è grave". Un frammento significativo del suo Diario, scritto il 20 giugno 1942, in piena occupazione dell'Olanda: «  Trovo bella la vita, e mi sento libera. I cieli si stendono dentro di me come sopra di me. Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore. La vita è difficile, ma non è grave. Dobbiamo prendere sul serio il nostro lato serio, il resto verrà allora da sé: e “lavorare sé stessi” non è proprio una forma di d'individualismo malaticcio. Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in sé stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. E' l'unica soluzione possibile. E così potrei continuare per pagine e pagine. Quel pezzetto d'eternità che ci portiamo dentro può esser espresso in una parola come in dieci volumi. Sono una persona felice e lodo questa vita, la lodo proprio, nell'anno del Signore 1942, l'ennesimo anno di guerra. » ( Diario, pagine 126-127 )

Considerando Dio la parte più profonda e ricca di me, in cui riposo, Etty trova una serenità mistica che farà sempre parte del suo cammino, fino alla fine.

Da Wikipedia.

Il matrimonio non è il carcere della vita!

La moda dell'addio al celibato, in cui si deve trasgredire, prima di entrare in prigione... in realtà non si trasgredisce affatto perchè ormai è la norma.

Trasgredire è il non farlo.

Il matrimonio non è un carcere, ma è l'ambito in cui si svela il mistero dell'essere umano chiamato all'amore ("il mistero grande" di Ef 5). Il matrimonio è il sigillo del cammino affettivo tra uomo e donna: essi si donano reciprocamente e si accolgono generosamente.

martedì 18 settembre 2012

Sentimentalismo? No grazie: meglio la responsabilità.

L'amore è sopprattutto responsabilità, andando oltre all'ideale romantico. Diventare sposi nel Signore responsabilizza la coppia anche per ciò che il loro amore genera (i figli). Una alleanza esige responsabilità: il sì pronunciato è una sfida per la coppia, che sperimenta la grazia di Dio.

La responsabilità è custodire il tesoro della vita dell'altro.

L'amore sponsale è un cammino di libertà, di fedeltà nel tempo, in cui Cristo rimane il modello da seguire.
"Il modo di amare di Dio diventa la misura dell'amore umano" (Deus Caritas Est 11).

La fedeltà è talmente preziosa che ci si scambia un anello d'oro. L'amore di Dio è amore fedele.

L'amore fondamento della famiglia.

Non tutto ciò che è moderno (anzi post-moderno) è sbagliato. Oggi si ha una concezione diversa dell'amore tra uomo e donna, se vogliamo più matura, se si escludono certi eccessi che caratterizzano la nostra società. Una volta i matrimoni venivano decisi dalle famiglie di origine, mentre chi si sposa, oggi, lo fa per convinzione e sentimento personale.

L'amore nel matrimonio è fondamentale: è importante che gli sposi si amino fortemente, altrimenti verrebbe meno il fondamento della loro famiglia, l'amore coniugale, appunto. Su quell'amore l'uomo e la donna, la "coppia", fondano il loro progetto di vita. E senza girarci tanto intorno, se c'è amore, lì c'è Dio.

Nel matrimonio cristiano l'alleanza dei fidanzati si estende a Dio: non un'alleanza sentimentale, ma una vocazione contemporanea sfociata dal cuore di lui e di lei. Ci si sente come chiamati ad amare, perchè si scopre, nella vita di tutti i giorni, che ad odiare non si sta bene.

L'amore, il suo senso di bellezza e di grandezza, anima l'uomo nella sua vita.

L'amore degli sposi è un carisma a loro donato, perchè permette loro di amare l'altro più di se stessi, sconfiggendo l'amore egoistico: questa è la vera libertà vissuta nell'unica carne.

Non abbiate paura!

"Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa "cosa è dentro l'uomo". Solo lui lo sa!" 

Beato Giovanni Paolo II





Il memoriale di Pascal


Pochi giorni dopo i funerali di Pascal un domestico si accorse di un pezzo di carta cucito all'interno del corpetto che il filosofo aveva indossato fino alla morte. Si trattava di una piccola pergamena scritta da Pascal la notte del 23 novembre 1654; venne denominata Memoriale, nome che tuttora conserva. Si è discusso molto se si sia trattato di un fenomeno mistico: a noi sembra importante soprattutto la polemica con "il Dio dei filosofi e dei sapienti".
 

L'anno di grazia 1654,
Lunedí, 23 novembre, giorno di san Clemente papa e martire e di altri nel martirologio,
Vigilia di san Crisogono martire e di altri,
Dalle dieci e mezzo circa di sera sino a circa mezzanotte e mezzo,

Fuoco.

Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, non dei filosofi e dei sapienti.
Certezza, Certezza. Sentimento. Gioia. Pace.
Dio di Gesú Cristo.

Deum meum et Deum vestrum.
"Il tuo Dio sarà il mio Dio".
Oblio del mondo e di tutto, fuorché di Dio.
Lo si trova soltanto per le vie insegnate dal Vangelo.
Grandezza dell'anima umana.
"Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto".
Ch'io non debba essere separato da lui in eterno.
Gioia, gioia, gioia, pianti di gioia.
Mi sono separato da lui.
Dereliquerunt me fontes aquae vivae.
"Mio Dio, mi abbandonerai?".
"Questa è la vita eterna, che essi ti riconoscano solo vero Dio e colui che hai inviato: Gesú Cristo".

Gesú Cristo.
Gesú Cristo.

Mi sono separato da lui; l'ho fuggito, rinnegato, crocifisso.
Che non debba mai esserne separato.
Lo si conserva soltanto per le vie insegnate dal Vangelo.
Rinuncia totale e dolce.

Sottomissione intera a Gesú Cristo e al mio direttore.
In gioia per l'eternità per un giorno di esercizio sulla terra.
Non obliviscar sermones tuos. Amen.

sabato 15 settembre 2012

"Amare significa non dover mai dire mi dispiace"




“Amare significa non dover mai dire mi dispiace” una delle frasi più celebri dell’altrettanto famoso film Love Story degli anni settanta.

Ho visto questo film moltissime volte ed altrettante mi sono lasciata ammaliare da questa frase, che , pronunciata a fior di labbra e con le lacrime agli occhi, strappa davvero il cuore. Mi sono chiesta, almeno un centinaio di volte, ripensando a questa frase quale fosse il suo vero significato.

A mio parere questa frase può essere interpretata in due modi.

Il primo, secondo me, significa che quando ci si ama non c’è bisogno di dire mi dispiace perché si presuppone che la persona che sta dall’altra parte e che ci ama abbia già compreso il nostro errore e nell’immensità dell’amore che prova per noi ci abbia già perdonato.

L’altro modo, a mio avviso, è un po’ più complicato: penso, infatti, in maniera utopica che significhi che amando non c’è mai la necessità di dire mi dispiace perché proprio in funzione di questo amore non dovremmo mai avere occasione di pronunciare queste parole.

Mi spiego meglio, se amiamo una persona davvero con tutta l’anima, allora il nostro lavoro e il nostro scopo nella vita dovrebbe diventare quello di rendere felice questa persona, di farla sempre sorridere, di renderla orgogliosa di noi, di pensare prima a lei che a noi stessi, e alla luce di questo, dovremmo essere in grado di non cadere in errore, di non sbagliare.

Mi rendo conto che questa ultima versione corrisponde più che altro ad un’utopia e non ad una storia d’amore, per quanto bella, ma trovo, comunque, interessante il pensiero che l’amore sia una forza tale da permetterci di andare oltre noi stessi e oltre i nostri limiti ed errori esclusivamente inseguendo la felicità dell’altro.

Un’altra cosa che mi fa sorridere, ora che ho finito di scrivere, è notare che i due modi che ho analizzato fin qui non sono incompatibili l’uno con l’altro come ho sempre pensato, anzi, sono un segno della reciprocità che contraddistingue l’amore.

L’amore, infatti, è un dare ed un avere: così, mentre noi diamo tutti noi stessi nel cercare di rendere felice l’altro, l’altro, che ci ama dello stesso amore, che vede il nostro sforzo e lo comprende, ci dona il suo perdono, la sua comprensione e il suo amore per quelle volte in cui siamo meno perfetti, in cui cadiamo, in cui vorremmo tanto dire “mi dispiace”. Ma in amore non è necessario, perché chi ama sa già quando all’altro dispiace.

lunedì 3 settembre 2012

Come si fa a sapere che si ama?

http://filippogibellini.blogspot.it/2012/09/come-si-fa-sapere-che-si-ama.html

Perché sposarsi?

Perché sposarsi rischiando di sbagliare? [...] Per sbagliare una volta sola? [...] il matrimonio è una prigione in cui si è costretti a vivere per sempre con un unico e medesimo compagno di cella? [...]
“Tuttavia, il Vangelo dice: « Che il vostro sì sia sì ». Paragonare il matrimonio a una prigione è una banalità da teatro leggero. [...] Vivere la propria vita con la stessa persona è una prospettiva poco incoraggiante quando non la si ama; ma quando la si ama la vita sembra troppo corta. Il matrimonio è un impegno definitivo, ratificato da un « si reciproco da cui è esclusa qualsiasi riserva, un « sì » che sia un «sì ». [...] Pronunciato con sincerità, è invece un pegno di felicità, uno scudo contro la disgrazia; non produce una «coppia», [...] ma un unico essere che realizza tra l'uomo e la donna un'unione più forte di tutte le promesse di uguaglianza che la legge non riesce a far mantenere: « Saranno una sola carne », dice il Vangelo. Il resto è questione di amore, dunque di fedeltà e nei momenti difficili, di onore.

[...]  Dio è il testimone del nostro impegno e il depositario della nostra parola. [...] là dove Dio è associato a un atto umano, non è più il nostro modo di essere che conta, bensì il suo che tende a imporsi. E ogni cristiano dovrebbe sapere che è un modo fatto di verità, di disinteresse e soprattutto di oblio di sé, come mostra la vita di Cristo, che nel Vangelo chiama se stesso «Figlio dell'uomo », per cercare di farci capire che non si avvarrà contro di noi della propria essenza divina.
[...] Se nell'amore è il corpo che viene per primo, esistono forti probabilità che l'amore sfiorisca con lui, che quello che ha avuto inizio nel desiderio finisca nell'avversione.
Se invece, come noi pensiamo la priorità spetta a quella misteriosa, commovente e luminosa espressione della persona che è l'anima, allora l'amore durerà quanto lei: ogni colpo subito dal corpo non farà che accrescerlo e le rughe saranno i solchi preziosi di un dispiacere condiviso. Fedele al proprio principio divino, l'amore, al pari di questo, non avrà mai fine; gli anni potranno solo ringiovanirlo, tant'è vero che c'è un solo mezzo per restare giovani, cioè essere eterni.
Il matrimonio cristiano è una scommessa sull'assoluto; ma, per vincerla, non bisogna risparmiare niente di sé. [...] Il matrimonio non crea due schiavi, bensì una libertà in due persone.

Riflessione tratta da “Dio. le domande dell’uomo” di Andrè Frossard.
http://it.wikipedia.org/wiki/Andr%C3%A9_Frossard

Come si fa a sapere che si ama?

L’amore non è una malattia mentale e la psicologia non è di alcun aiuto.“Questo sentimento non è di questa terra, dove vive come può, e resiste a ogni analisi. [...] Contrariamente a quanto lascerebbero supporrei costumi odierni, il primo elemento di seduzione è l'anima intravista; [...] Se, come noi pensiamo, l'anima viene per prima, il primo sentimento sarà, l'ammirazione, che si unisce sempre a un profondo rispetto, quasi un senso di sbalordimento, e non si può ammirare senza sentire, più o meno confusamente, il bisogno di ringraziare, di rendere grazie. [...] riconoscerete l'amore da questo segno: l'essere che vi sta di fronte e, vi seduce è, innanzitutto, un capolavoro di Dio. E questa evidenza durerà, nonostante i colpi dell'età e della vita; poiché l'essere acquista in eternità quello che perde lottando contro il tempo. L'amore vero è totalmente indistruttibile: ve l'ho già detto, é un sentimento che non appartiene a questa terra.”
Riflessione tratta da “Dio. le domande dell’uomo” di Andrè Frossard.
http://it.wikipedia.org/wiki/Andr%C3%A9_Frossard

sabato 25 agosto 2012

Uomovivo ovvero l’ottimismo cristiano.


Uomovivo di G.K. Chesterton. Libere riflessioni.

Chesterton ha vissuto la propria esistenza cogliendo la meraviglia della natura, oltre alla consapevolezza dell’unicità di ogni vita. Ha sempre vissuto gli aspetti comici e tragici dell’esistenza come parte integrante della condizione umana.
Innocent Smith, Uomovivo, personifica l’ottimismo cristiano, con una visione metafisica della vita, in contrapposizione alla concezione moderna (atea e positivista) nel periodo tra Ottocento e Novecento. Uomovivo è un uomo che ha raggiunto la piena consapevolezza di sé, ha una tranquillità d’animo che solo i puri e i bambini hanno: lui con una pistola è in grado di ridare la vita agli uomini morti.



Innocent irrompe in casa Bacon in un modo così straordinario e spiazzante che “ridistribuisce la vita” ai 5 ospiti della casa… anche grazie alla sua pistola. Arriva come un vento impetuoso… prende sotto gamba ogni cosa e non si prende sul serio, “aveva già fatto un passo lungo come quello di un gigante passando direttamente dall’infanzia alla virilità, senza conoscere quella inevitabile crisi di gioventù per la quale la maggior parte di noi diventa vecchio prima del tempo” (p.51).
Per i 5 ospiti è avvenuta una rivoluzione, causata da colui che viene considerato pazzo. Addirittura propone l’autogoverno della casa. La pazzia di Smith fa emergere le contraddizioni che ancora oggi sono presenti. Ad esempio sull’autorità: “l’uomo non si sente mai libero fino a quando un’istituzione non lo libera, ma la libertà non può esistere fino a quando non viene dichiarata d’autorità” (p.61). L’autore per bocca del protagonista riesce a inserire perle di saggezza che fanno riflettere gli annoiati abitanti della casa: “solo quando si naufraga veramente, si trova quello che si vuole davvero. Quando si naufraga in un’isola deserta non ci si sente affatto in un deserto” (p.70).
In seguito a questa rivoluzione gli ospiti iniziano ad affezionarsi ad Innocent e a percepire l’azione liberatoria che ha dato loro: iniziano a sentirsi vivi. Ad un tratto si avvertono degli spari, fuoriusciti dalla sua pistola verso il cappello del dottor Warner, chiamato dagli ospiti per soccorrerli dal pazzo.
Tuttavia gli ospiti, ora, cercano di difenderlo e di nasconderlo: la sua visita ha fatto bene. Innocent era considerato un criminale, anche se non aveva ancora commesso alcun delitto.

Viene quindi inscenato un processo contro l’Uomovivo, in un “tribunale dell’assurdo”, in cui linea di difesa sarà geniale: colpi di scena continui e testimonianze scritte che lambiscono l’assurdo. Inglewood e Moon lo difendono, mentre Gould e il razionale criminologo americano Pym (chiamato da Warner) lo accusano. Diana e Rosamund invece presiedono al processo.

Innoncent viene accusato di omicidio, nonostante non abbia ucciso nessuno. In un modo bizzarro ha ridato vita ad un professore universitario, che nonostante fosse vivo biologicamente era morto. Innocent voleva la conferma che il nulla non esistesse, che la gioia di vivere fosse diversa dalla volontà di vivere. Uomovivo riserva le sue pallottole per i pessimisti cronici ( o uomini morti, o uomini moderni, che Innocent disprezza profondamente) figli di una società nichilista. “Siamo mantenuti giovani dalla morte! (p.161) Ritengo sia davvero pericoloso che un uomo pensi, anche per un solo secondo, di aver capito la morte (p.162)”. Quel giorno fu per il professore la sua rinascita. Uomovivo è un fanatico della gioia di vivere.

Di seguito viene accusato di furto con scasso, ma di casa sua! Quello di Innocent era un modo eccentrico di riscoprire le proprie cose e i propri affetti (moglie e figli).Nella notte inglese piena di nebbia, riflette sulla sua patria oramai immersa nel nichilismo: “L’Inghilterra moderna si potrebbe paragonare a una nube di fumo, in grado di indossare ogni colore, ma che alla fine non lascia nient’altro che una macchia” (p.183). Il suo camino da cui entra in casa sua, diventa “il passaggio che unisce la terra al cielo… la porta di babbo natale è la vera porta principale: quella che si apre sull’universo” (p.186). Inoltre afferma che “si dovrebbero derubare solo i santi e i saggi, che possono essere spogliati e possono essere saccheggiati; ma non si possono privare le persone povere delle piccole cose che rappresentano il loro piccolo orgoglio” (p. 188). Cerca sempre di prendere alla sprovvista il proprietario (lui), ma “lui sta facendo quello che sto facendo io”, e “so quanto lui sia veramente felice ma non mi capita mai di coglierlo in flagrante di felicità” (p. 193).
(p.191) “Non nego che ci debbano essere preti per ricordare agli uomini che un giorno dovranno morire. Dico solamente che in certe epoche strane, come quella in cui viviamo, è necessario avere … i poeti per ricordare agli uomini che sono ancora vivi. Gli intellettuali fra cui vivevo non erano abbastanza vivi da temere la morte … Finchè non si metteva loro sotto il naso la canna di una pistola non si rendevano conto di essere nati. … Per questi …la morte era la loro unica opportunità di imparare a vivere”. Per lui vedere un uomo vivo “con due gambe” era una vittoria.
L’uomovivo è colui che cerca sempre di desiderare, in modo nuovo e diverso, le proprie cose e i propri affetti.

Altra accusa: abbandono della famiglia per fare il giro del mondo. Anche questa accusa è un modo per riflettere: “Andare dritto intorno al mondo è il modo più breve per giungere al punto dove già lei si trova” (p.203) … non è la stessa cosa restare fermi… “questa strada è lunghissima e faticosa. Alla fine del  mondo ritroverò mia moglie che ho realmente sposato e la casa che è realmente casa mia.. non sente mai il bisogno di fuggire da casa sua per poi cercarla e ritrovarla? … Questa è la rivoluzione: andare, andare e girare in tondo, tornando da dove si è partiti! Ogni rivoluzione, come un pentimento, è un ritorno. … Le annuncio che sto per fare una rivoluzione: … capovolgerò il mondo e capovolgerò anche me… ma la mia rivoluzione finirà in un luogo sacro e felice: un celestiale e incredibile luogo, quello da dove siamo partiti” (pp. 204-5).
La distanza aiuta a ritrovare il desiderio per le cose e per gli affetti: ecco il motivo del viaggio dell’uomovivo. Si fugge per ritrovarsi e tornare. Smith ha abbandonato casa sua perché si sentiva lontano, nonostante amasse la sua famiglia. Riconosce la vita umana come piena di incanto e di insoddisfazione, ma che esistono luoghi speciali che amiamo, e questi luoghi ci sono dati da Dio. Il Paradiso può essere qui ora.

Ultima accusa: la poligamia. In realtà l’uomovivo seduce sempre e in modo diverso l’amata moglie. Molti fidanzamenti, molti matrimoni, ma una sola moglie.

Smith si rifiuta di morire finchè è vivo. Cerca in tutti i modi di mantenere vivi i suoi affetti e i suoi sentimenti. Innocenti è felice perché innocente. Sfida le convenzioni perché osserva i comandamenti. Vuole riconciliare le persone alla vita con la sua pistola. Per conservarci felici non ci resta che essere innocenti come un bambino, incapace di peccare… bisogna essere buoni per essere felici.

Ridere guardando il cielo.


dal Piccolo Principe.

Quando guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere… E quando ti sarai consolato sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per il piacere… E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo.

Cosa vuol dire addomesticare?



dal Piccolo Principe.




E’ una cosa molto dimenticata, significa creare legami…
Tu fino ad ora per me non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.
Tutti gli uomini si assomigliano un po’… ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica… Sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano che è dorato mi farà pensare a te….
Se tu vuoi un amico addomesticami… bisogna essere molto pazienti… se tu vieni tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Quando saranno le quattro comincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore…
L’ora della partenza fu vicina… ah, piangerò… ma cosa ci guadagni?... ci guadagnerò il colore del grano… Va a vedere le rose. Capirai che al tua è unica al mondo.
Voi rose siete belle, ma non siete simili alla mia, siete vuote… lei sola è più importante di tutte voi perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messo sotto la campana del vetro. Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché lei è la mia rosa.
Addio, disse la volpe, ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..
Si rischia di piangere se si è lasciati addomesticare.

venerdì 10 agosto 2012

La scienza con la sua indagine indaga l’azione creatrice di Dio.

James Clerk Maxwell, il grande fisico scozzese, uno dei padri della
fisica moderna, riteneva che lo scienziato nella sua attività di
comprensione della natura riproducesse in certo modo lo schema
dell'azione creativa di Dio. "Felice l'uomo - egli scrisse - che può
riconoscere nel lavoro di oggi una parte non isolata del lavoro della
vita e una realizzazione del lavoro dell'Eternità. I fondamenti della
sua fiducia sono immutabili perché egli è stato fatto partecipe
dell'infinito. Egli lavora strenuamente per compiere le sue imprese
quotidiane perché il presente gli è dato in possesso. Cosi l'uomo
dovrebbe essere una personificazione del processo divino della natura
e portare alla luce l'unione dell'infinito col finito, senza togliere
valore alla sua esistenza temporale, anzi ricordando che solo in essa
è possibile l'azione individuale e tuttavia senza escludere dalla sua
visione ciò che è eterno, sapendo che il tempo è un mistero di cui
l'uomo non può sostenere la contemplazione se non lo illumina l'eterna
verità".

Gomito a gomito con l'aborto

Dagli anni '70 ad oggi, qualcosa è cambiato nella società e deve
esserci la possibilità di riparlare di certi argomenti. Uno di questi
è l'aborto. E' un argomento di tale importanza che non può essere
trattato in modo ideologico.
Se diversi studi hanno stabilito che l'embrione è un essere umano,
allora non si può permettere un omicidio. Perchè se l'aborto è un
diritto per la donna, per il feto che cos'è?
Scientificamente, c'è la consapevolezza che la distinzione (essenziale
per la legge 194) tra l'aborto nei primi tre mesi di gravidanza e nei
successivi sei mesi non ha alcun fondamento. Si tratta di una
discriminazione tra la dignità della vita umana prima della nascita e
dopo. La sentenza della corte europea ha vietato la brevettabilità dei
prodotti delle ricerche ottenute distruggendo embrioni umani. E'
perchè sono ritenuti esseri umani? Gli embrioni sono persone e in
quanto tali è necessario tutelare il loro diritto alla vita prima di
destinarli ad analisi e studi scentifici...
Se l'embrione e il feto non vengono riconosciuti come esseri umani
allora è sensata la tesi positivista utilizzata da Singer, Engelhardt,
Giubilini ed altri ancora: questi sostengono che nemmeno il neonato,
privo come è di ogni capacità di intendere e di volere, dovrebbe
essere ritenuto persona a pieno titolo (con tutte le conseguenze del
caso, sino a quello che alcuni cominciano a chiamare "aborto post
nascita", cioè alla soppressione legale del neonato magari per ragioni
eutanasiche).
Un'ultima "perla": perchè i feti seppelliti in cimitero provocano
tante proteste? Quali diritti ledono? Ora vengono buttati in
discarica...
All'appello mancano 4 milioni di italiani...

La Corte europea di giustizia, su ricorso di Greenpeace e in
corrispondenza con un crescente orientamento delle istituzioni
europee, ha sentenziato che l'embrione umano, anche se nel primo
stadio monocellulare (ovulo appena fecondato), esige il rispetto della
sua dignità di individuo umano. E si può aggiungere che 500 scienziati
docenti universitari di diritto e di medicina hanno affermato, nel
2002, che quello stesso iniziale embrione «è un individuo umano» e che
«non può esistere differenza tra concetto naturalistico-biologico di
essere umano e concetto giuridico».

Chiesa, società, salvezza.

Nonostante la società attuale e gli errori della Chiesa, quest'ultima
continua ad esistere e ad avere consenso, ma ciò che è in crisi è la
fede: non si capisce più a cosa sia servita la risurrezione di Cristo.
Inoltre non c'è più una domanda di salvezza.
Nei paesi industrializzati l'uomo ha soddisfatto tutti i suoi bisogni
(materiali) e non sente più la sua esistenza come precaria. Non si
cerca una salvezza, ma il benessere.
La domanda di salvezza non è una domanda di senso, ma è una domanda di
guarigione dal peccato che rende l'uomo malato. Sparita anche la
concezione del peccato, parlare di salvezza diventa vano.
Il cristianesimo viene visto come un insieme di regole morali, senza
tener conto che non ci si salva senza Salvatore. Già il Salvatore… Nel
supermarket della spiritualità, si crede alla predestinazione
(influenza del cinema anglosassone e della cultura protestante) e alla
reincarnazione (fascino orientale) e non all'immortalità dell'anima e
alla risurrezione. Inoltre, si applaude solo ai teologici che nelle
loro dichiarazioni si mettono fuori dalla tradizione e dalla Chiesa.
Chissà se questa crisi porterà l'uomo a ripensare ai propri limiti e a
ritornare ad uno stile più autentico...
Oggi più che mai occorre che i cristiani si facciano trovare pronti:
essere testimoni coerenti di Cristo e fare la volontà di Dio nelle
diverse situazioni, ovvero saper leggere spiritualmente la realtà,
saper discernere... I cristiani devono considerarsi minoranza
culturale, considerarsi come il sale che da sapore alla terra...

Dio ci parla?

Dio ci parla sempre tramite i nostri pensieri e i nostri sentimenti.
Da parte nostra occorre sapere discernere quali pensieri vengono da Dio e quali vengono dalla nostra carne. Lo Spirito che abbiamo ricevuto agisce dentro di noi. Pregare, leggere la Scrittura e ricevere i Sacramenti permette di migliorare in questo discernimento.
Tutto ciò comporta sacrificio, in una continua lotta con se stessi. Tuttavia, la meta illumina ciò che si sta vivendo, e allora ha senso il sacrificio per amore. Tutto ciò che è fatto con amore passa alla vita eterna. Solo tramite Gesù possiamo essere salvati.

L'epoca delle contraddizioni. Qualche perla per renderci conto della società in cui viviamo... Roba che i nostri antenati non avrebbero mai immaginato...

In Inghilterra una minorenne può abortire tenendo all'oscuro i
genitori, ma informando gli insegnati o gli infermieri...
Crescono le coppie infertili ma è boom di baby mamme.
L'aborto è diventato un diritto.
Le donne vogliono diventare madri fino oltre i 50 anni (aumento del
rischio di di malattie e malformazioni per il nascituro) ricorrendo
alla fecondazione assistita..
I genitori di figli Down riconnoro alla chirurgia estetica...
Si proclama a gran voce la libertà indiscriminata in ogni settore e un
medico non può fare l'obiezione di coscienza su eutanasia ed aborto.
Ma perchè il personale medico fa obiezione? Sono tutti cattolici
praticanti?
Non è una sconfitta per la medicina uccidere il più debole, anzichè
alleviare il suo dolore (vedi eutanasia dei malati terminali e aborto
dei feti malati)... Uccidendo i più deboli non si crea una società
migliore.
Non si può negare il fatto che ricerche scientifiche abbiano
dimostrato che i neonati sono intelligenti e che l'embrione sia già un
essere umano...
Le madri buttano i figli nel cassonetto, una volta invece li
lasciavano davnti alle chiese o agli ospedali...
L'unico luogo sicuro per un essere umano in stato embrionale è il
grembo della mamma, tutti gli altri nascondono dei pericoli...

Quelli della Chiesa sono NO, o un SI alla vita?

Oggi la Chiesa è percepita come una realtà che limita la felicità
dell'uomo. Si vorrebbe che i vertici si esprimessero su posizioni più
"progressiste" in modo da adattare i propri bisogni alla morale
cristiana.
Ma la Chiesa Cattolica non è un gruppo di opinione che deve assumere
punti di vista condisivisi per aumentare seguaci. Trasmette una
tradizione "divina" e difende il suo punto di vista sulla realtà anche
quando è molto diverso da quello dominante. Questo vale anche per la
morale sessuale: partendo dall'Incarnazione non si può non dare
importanza all'atto sessuale... il cristiano deve sempre essere aperto
alla vita.
La Chiesa è sempre capace di uno sguardo che va oltre, e di suscitare
una riflessione.

L'ambiguità di organismi come l'ONU... ma a cosa servono?

In Cina vengono abortiti 13 milioni di bambini all'anno e proprio per
il "successo" della politica del figlio unico, realizzata con
coercizione e violenza, nel 1983 l'ONU ha assegnato il premio della
popolazione al ministro cinese per la pianificazione familiare, Qian
Xinzhong. La politica del figlio unico è stata la causa della
selezione, e della conseguente sparizione dalla popolazione, di
milioni di bambine.
Insomma in Cina ci sono poche donne e l'ONU la premia. Mi domando
quali siano i principi (o finanziamenti) che muovono queste
organizzazioni. Anche in India hanno lo stesso problema
Una parte di popolazione sta iniziando a ribellarsi, anche dopo
l'ultimo scandalo (che h avuto eco internazionale) della donna cinese
costretta ad abortire al 7° mese perchè già aveva una figlia...
Fare figli non è mai contro la società.
Un futuro sostenibile è un futuro umano. In nome della vita, non si
possono giudicare eccedenti intere popolazioni (e questa sarebbe la
salute riproduttiva?). La procreazione umana dev'essere responsabile,
proprio perché la sua sorgente è l'amore sponsale e il suo frutto è
l'amore (tra genitori e figli).

Persona ed Europa.

Il concetto di persona è antico, ma bisogna ricordare (e non dimenticare) quanto l'indagine teologica sulla Trinità ha contribuito a dare il significato che conosciamo a questa parola. Questa parola è fondamento della cultura europea, assieme a "democrazia" e "fraternità" (ci ricordiamo l'illuminismo?).

Da quali valori deve ripartire la nostra "vecchia" Europa? Se vuole sopravvivere, non deve accontentarsi di una fragile unione finanziaria, ma dai valori sopraccitati: persona, democrazia e fraternità.

Come può l'Europa di oggi proclamarsi la patria dei diritti umani e contemporaneamente incoraggiare l'uccisione dei suoi figli più inermi e la distruzione di quel nucleo essenziale della fraternità che è la famiglia? Come può l'Europa, senza più punti di riferimento, imporre l'agenda politica ai singoli paesi?

Siamo infatti in un continente appropriatamente definito "vecchio", che non sa ripartire e che non conosce la sua storia. Senza la morale cristiana (e senza Cristo) che sta alla base dell'Europa è inevitabile che la famiglia e la società vadano in crisi. Nulla è più razionale e umano che il principio della morale cattolica: non bisogna negare o uccidere la vita dei bambini che Dio manda. «L'apertura alla vita è al centro del vero sviluppo» (n. 28 della "Caritas in Veritate").

La promozione dei diritti umani è il cuore della politica.

Politica in crisi.

Abbiamo biosgno di professori o di indignati rivoluzionari? Abbiamo
bisogno di veri uomini politici: questa è l'unica soluzione della
crisi morale attuale, di cui la crisi economica è figlia e non causa.
Abbiamo bisogno di risposte pratiche per il bene generale. Occorre
tradire i vincoli con i centri di potere per dare vita ad una nuova
fase di mediazione tra le diverse culture del nostro paese. Questo è
successo una sola volta nel nostro paese: fase dell'Assemblea
Costituente. Rimettiamo al centro il bene comune!

Omosessualità, una voce fuori dal coro?

L'AGAPO (Associazione di Genitori e Amici di Persone Omosessuali) è contraria ai provvedimenti o leggi speciali per gli omosessuali, neanche quando questi siano motivati da buone intenzioni. Gli omosessuali, tra cui i nostri figli, sono uomini e donne come tutti gli altri, non sono una razza speciale, né sono un terzo, quarto o quinto sesso.

Le preferenze erotico-sessuali sono fatti privati e allo Stato non devono interessare, né per togliere diritti né per conferirne di aggiuntivi. Non è mai esistito il bisogno di porre le relazioni tra persone dello stesso sesso sotto particolare tutela dello Stato e ciò per buoni motivi: dalla relazione non possono nascere figli, né è presente la "figura debole" che per default abbia bisogno di tutele di natura pubblica.

Indurre le persone omosessuali (e le altre) a pensare oggi che ciò rappresenti una discriminazione o la "negazione di dignità", ci sembra una grave manipolazione dei fatti. Un dato di fatto è che i gay (o meglio, le associazioni gay) vogliono i matrimoni ma non usano le unioni civili...

Magnifici segnali di vita.

Per le giovani donne di oggi lottare per la libera scelta della
maternità è un nuovo simbolo di felicità e autodeterminazione
Le femministe dovrebbero essere contente. Mentre fino a qualche anno
fa libera scelta significava per molte possibilità di abortire, oggi
significa all'opposto possibilità e libertà di essere madri. Anche
quando si è giovani, anche quando tutto congiura contro la maternità:
il lavoro, i soldi, la società, il modo di pensare delle generazioni
precedenti, la mentalità comune e diffusa.
"October Baby", la vera storia di una ragazzina sopravvissuta a un
aborto, sta conquistando i botteghini americani

Ferrara e il suo Foglio.

Considerazione interessante del direttore de "Il Foglio" che descrive l'attività del suo giornale ad un lettore:

"Noi siamo un giornalino di idee. Ci è sembrato che il cristianesimo, oltre che una fede e una vocazione apostolica in nome e per conto e attraverso la testa della chiesa, Gesù Cristo, sia anche una cultura, la più grande dell'umanità storica insieme alla sua "radice" ebraica e in parte al suo contesto ellenistico. La pensiamo come il Ratzinger teologo, e ammiriamo il ciclo paolino conciliare, tormentato e tragico, e quello giovanpaolino e benedettino postconciliare, con la sua apologetica rinnovata, la sua dogmatica molto interessante, e anche il suo buonumore chestertoniano. Abbiamo la nostra da dire e consideriamo importanti, decisivi, temi pochissimo radical-chic e politicamente molto scorretti come la difesa della vita umana da manipolazione e negazione. Il tutto a nostro modo, chi con fede e chi senza, ma senza mai ostentarla in funzione sostitutiva alla ragione, chiamata sempre semmai a dire le ragioni della fede, non a separarsene nella coscienza della chiesa e dei credenti e di chi ammira e considera preziosa la fede degli altri."

In effetti col cristianesimo la religione si fa cultura, diventa veicolo dello sviluppo integrale dell'uomo. La fede non è una scelta filosofica ma una risposta all'amore di Cristo che salva, una risposta ad una chiamata. Non è una scelta tra Dio e altre filosofie, non è adesione a valori e pratiche...

In un'altra occasione, in un colloquio col collega Massarenti, nell'introduzione all'e-book "Ratzinger teologo e pontefice", Ferrara afferma:

"E la realtà è che c’è un mondo libero, il mondo giudaico-cristiano, che ha avuto l’impronta del pensiero greco classico. [...] Il politicamente corretto, il laicismo, lo scientismo hanno trasformato, in questa ultima ondata della secolarizzazione, i principi di laicità e di criticità del pensiero in una sorta di falsa coscienza collettiva, in una cultura che obbliga, dico obbliga, a pensare per esperimenti, in base ai criteri della fattibilità. Non a pensare secondo le GRANDI regole che abbiamo ricevuto dalla GRANDE tradizione culturale dell’Occidente.Quindi con una misura che per i credenti è Dio, per i filosofi metafisici è l’Essere e per noi cittadini comuni è una misura del bene e del male, un’etica. Ma non un’etica privata, non una ragion pratica
che vede la morale dentro l’io. No, un’etica pubblica..."