Riprende il nome teoforico ebraico טוֹבִיָּה (Toviyyah o Tobhiyyah), che è composto da tobh ("bene") e Yah (abbreviazione di YHWH, il nome di Dio); il suo significato complessivo può essere interpretato in vari modi, fra cui "il Signore è il mio bene", "YHWH è buono" o "buon signore".
Tobia il Giovane, personaggio dell’Antico Testamento, marito di Anna, è protagonista dell’omonimo libro deuterocanonico. Deportato con la famiglia a Ninive, sopportò con rassegnazione la prigionia e la cecità, dedicandosi a opere caritatevoli. Guidato dall’arcangelo Raffaele, si recò in Media e guarì il padre dalla cecità con il fiele di un pesce.
Etimologia: Deriva dall'ebraico Tobijah e significa gradito al Signore.
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