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sabato 25 agosto 2012

Uomovivo ovvero l’ottimismo cristiano.


Uomovivo di G.K. Chesterton. Libere riflessioni.

Chesterton ha vissuto la propria esistenza cogliendo la meraviglia della natura, oltre alla consapevolezza dell’unicità di ogni vita. Ha sempre vissuto gli aspetti comici e tragici dell’esistenza come parte integrante della condizione umana.
Innocent Smith, Uomovivo, personifica l’ottimismo cristiano, con una visione metafisica della vita, in contrapposizione alla concezione moderna (atea e positivista) nel periodo tra Ottocento e Novecento. Uomovivo è un uomo che ha raggiunto la piena consapevolezza di sé, ha una tranquillità d’animo che solo i puri e i bambini hanno: lui con una pistola è in grado di ridare la vita agli uomini morti.



Innocent irrompe in casa Bacon in un modo così straordinario e spiazzante che “ridistribuisce la vita” ai 5 ospiti della casa… anche grazie alla sua pistola. Arriva come un vento impetuoso… prende sotto gamba ogni cosa e non si prende sul serio, “aveva già fatto un passo lungo come quello di un gigante passando direttamente dall’infanzia alla virilità, senza conoscere quella inevitabile crisi di gioventù per la quale la maggior parte di noi diventa vecchio prima del tempo” (p.51).
Per i 5 ospiti è avvenuta una rivoluzione, causata da colui che viene considerato pazzo. Addirittura propone l’autogoverno della casa. La pazzia di Smith fa emergere le contraddizioni che ancora oggi sono presenti. Ad esempio sull’autorità: “l’uomo non si sente mai libero fino a quando un’istituzione non lo libera, ma la libertà non può esistere fino a quando non viene dichiarata d’autorità” (p.61). L’autore per bocca del protagonista riesce a inserire perle di saggezza che fanno riflettere gli annoiati abitanti della casa: “solo quando si naufraga veramente, si trova quello che si vuole davvero. Quando si naufraga in un’isola deserta non ci si sente affatto in un deserto” (p.70).
In seguito a questa rivoluzione gli ospiti iniziano ad affezionarsi ad Innocent e a percepire l’azione liberatoria che ha dato loro: iniziano a sentirsi vivi. Ad un tratto si avvertono degli spari, fuoriusciti dalla sua pistola verso il cappello del dottor Warner, chiamato dagli ospiti per soccorrerli dal pazzo.
Tuttavia gli ospiti, ora, cercano di difenderlo e di nasconderlo: la sua visita ha fatto bene. Innocent era considerato un criminale, anche se non aveva ancora commesso alcun delitto.

Viene quindi inscenato un processo contro l’Uomovivo, in un “tribunale dell’assurdo”, in cui linea di difesa sarà geniale: colpi di scena continui e testimonianze scritte che lambiscono l’assurdo. Inglewood e Moon lo difendono, mentre Gould e il razionale criminologo americano Pym (chiamato da Warner) lo accusano. Diana e Rosamund invece presiedono al processo.

Innoncent viene accusato di omicidio, nonostante non abbia ucciso nessuno. In un modo bizzarro ha ridato vita ad un professore universitario, che nonostante fosse vivo biologicamente era morto. Innocent voleva la conferma che il nulla non esistesse, che la gioia di vivere fosse diversa dalla volontà di vivere. Uomovivo riserva le sue pallottole per i pessimisti cronici ( o uomini morti, o uomini moderni, che Innocent disprezza profondamente) figli di una società nichilista. “Siamo mantenuti giovani dalla morte! (p.161) Ritengo sia davvero pericoloso che un uomo pensi, anche per un solo secondo, di aver capito la morte (p.162)”. Quel giorno fu per il professore la sua rinascita. Uomovivo è un fanatico della gioia di vivere.

Di seguito viene accusato di furto con scasso, ma di casa sua! Quello di Innocent era un modo eccentrico di riscoprire le proprie cose e i propri affetti (moglie e figli).Nella notte inglese piena di nebbia, riflette sulla sua patria oramai immersa nel nichilismo: “L’Inghilterra moderna si potrebbe paragonare a una nube di fumo, in grado di indossare ogni colore, ma che alla fine non lascia nient’altro che una macchia” (p.183). Il suo camino da cui entra in casa sua, diventa “il passaggio che unisce la terra al cielo… la porta di babbo natale è la vera porta principale: quella che si apre sull’universo” (p.186). Inoltre afferma che “si dovrebbero derubare solo i santi e i saggi, che possono essere spogliati e possono essere saccheggiati; ma non si possono privare le persone povere delle piccole cose che rappresentano il loro piccolo orgoglio” (p. 188). Cerca sempre di prendere alla sprovvista il proprietario (lui), ma “lui sta facendo quello che sto facendo io”, e “so quanto lui sia veramente felice ma non mi capita mai di coglierlo in flagrante di felicità” (p. 193).
(p.191) “Non nego che ci debbano essere preti per ricordare agli uomini che un giorno dovranno morire. Dico solamente che in certe epoche strane, come quella in cui viviamo, è necessario avere … i poeti per ricordare agli uomini che sono ancora vivi. Gli intellettuali fra cui vivevo non erano abbastanza vivi da temere la morte … Finchè non si metteva loro sotto il naso la canna di una pistola non si rendevano conto di essere nati. … Per questi …la morte era la loro unica opportunità di imparare a vivere”. Per lui vedere un uomo vivo “con due gambe” era una vittoria.
L’uomovivo è colui che cerca sempre di desiderare, in modo nuovo e diverso, le proprie cose e i propri affetti.

Altra accusa: abbandono della famiglia per fare il giro del mondo. Anche questa accusa è un modo per riflettere: “Andare dritto intorno al mondo è il modo più breve per giungere al punto dove già lei si trova” (p.203) … non è la stessa cosa restare fermi… “questa strada è lunghissima e faticosa. Alla fine del  mondo ritroverò mia moglie che ho realmente sposato e la casa che è realmente casa mia.. non sente mai il bisogno di fuggire da casa sua per poi cercarla e ritrovarla? … Questa è la rivoluzione: andare, andare e girare in tondo, tornando da dove si è partiti! Ogni rivoluzione, come un pentimento, è un ritorno. … Le annuncio che sto per fare una rivoluzione: … capovolgerò il mondo e capovolgerò anche me… ma la mia rivoluzione finirà in un luogo sacro e felice: un celestiale e incredibile luogo, quello da dove siamo partiti” (pp. 204-5).
La distanza aiuta a ritrovare il desiderio per le cose e per gli affetti: ecco il motivo del viaggio dell’uomovivo. Si fugge per ritrovarsi e tornare. Smith ha abbandonato casa sua perché si sentiva lontano, nonostante amasse la sua famiglia. Riconosce la vita umana come piena di incanto e di insoddisfazione, ma che esistono luoghi speciali che amiamo, e questi luoghi ci sono dati da Dio. Il Paradiso può essere qui ora.

Ultima accusa: la poligamia. In realtà l’uomovivo seduce sempre e in modo diverso l’amata moglie. Molti fidanzamenti, molti matrimoni, ma una sola moglie.

Smith si rifiuta di morire finchè è vivo. Cerca in tutti i modi di mantenere vivi i suoi affetti e i suoi sentimenti. Innocenti è felice perché innocente. Sfida le convenzioni perché osserva i comandamenti. Vuole riconciliare le persone alla vita con la sua pistola. Per conservarci felici non ci resta che essere innocenti come un bambino, incapace di peccare… bisogna essere buoni per essere felici.

Ridere guardando il cielo.


dal Piccolo Principe.

Quando guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere… E quando ti sarai consolato sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per il piacere… E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo.

Cosa vuol dire addomesticare?



dal Piccolo Principe.




E’ una cosa molto dimenticata, significa creare legami…
Tu fino ad ora per me non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.
Tutti gli uomini si assomigliano un po’… ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica… Sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano che è dorato mi farà pensare a te….
Se tu vuoi un amico addomesticami… bisogna essere molto pazienti… se tu vieni tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Quando saranno le quattro comincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore…
L’ora della partenza fu vicina… ah, piangerò… ma cosa ci guadagni?... ci guadagnerò il colore del grano… Va a vedere le rose. Capirai che al tua è unica al mondo.
Voi rose siete belle, ma non siete simili alla mia, siete vuote… lei sola è più importante di tutte voi perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messo sotto la campana del vetro. Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché lei è la mia rosa.
Addio, disse la volpe, ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..
Si rischia di piangere se si è lasciati addomesticare.

venerdì 10 agosto 2012

La scienza con la sua indagine indaga l’azione creatrice di Dio.

James Clerk Maxwell, il grande fisico scozzese, uno dei padri della
fisica moderna, riteneva che lo scienziato nella sua attività di
comprensione della natura riproducesse in certo modo lo schema
dell'azione creativa di Dio. "Felice l'uomo - egli scrisse - che può
riconoscere nel lavoro di oggi una parte non isolata del lavoro della
vita e una realizzazione del lavoro dell'Eternità. I fondamenti della
sua fiducia sono immutabili perché egli è stato fatto partecipe
dell'infinito. Egli lavora strenuamente per compiere le sue imprese
quotidiane perché il presente gli è dato in possesso. Cosi l'uomo
dovrebbe essere una personificazione del processo divino della natura
e portare alla luce l'unione dell'infinito col finito, senza togliere
valore alla sua esistenza temporale, anzi ricordando che solo in essa
è possibile l'azione individuale e tuttavia senza escludere dalla sua
visione ciò che è eterno, sapendo che il tempo è un mistero di cui
l'uomo non può sostenere la contemplazione se non lo illumina l'eterna
verità".

Gomito a gomito con l'aborto

Dagli anni '70 ad oggi, qualcosa è cambiato nella società e deve
esserci la possibilità di riparlare di certi argomenti. Uno di questi
è l'aborto. E' un argomento di tale importanza che non può essere
trattato in modo ideologico.
Se diversi studi hanno stabilito che l'embrione è un essere umano,
allora non si può permettere un omicidio. Perchè se l'aborto è un
diritto per la donna, per il feto che cos'è?
Scientificamente, c'è la consapevolezza che la distinzione (essenziale
per la legge 194) tra l'aborto nei primi tre mesi di gravidanza e nei
successivi sei mesi non ha alcun fondamento. Si tratta di una
discriminazione tra la dignità della vita umana prima della nascita e
dopo. La sentenza della corte europea ha vietato la brevettabilità dei
prodotti delle ricerche ottenute distruggendo embrioni umani. E'
perchè sono ritenuti esseri umani? Gli embrioni sono persone e in
quanto tali è necessario tutelare il loro diritto alla vita prima di
destinarli ad analisi e studi scentifici...
Se l'embrione e il feto non vengono riconosciuti come esseri umani
allora è sensata la tesi positivista utilizzata da Singer, Engelhardt,
Giubilini ed altri ancora: questi sostengono che nemmeno il neonato,
privo come è di ogni capacità di intendere e di volere, dovrebbe
essere ritenuto persona a pieno titolo (con tutte le conseguenze del
caso, sino a quello che alcuni cominciano a chiamare "aborto post
nascita", cioè alla soppressione legale del neonato magari per ragioni
eutanasiche).
Un'ultima "perla": perchè i feti seppelliti in cimitero provocano
tante proteste? Quali diritti ledono? Ora vengono buttati in
discarica...
All'appello mancano 4 milioni di italiani...

La Corte europea di giustizia, su ricorso di Greenpeace e in
corrispondenza con un crescente orientamento delle istituzioni
europee, ha sentenziato che l'embrione umano, anche se nel primo
stadio monocellulare (ovulo appena fecondato), esige il rispetto della
sua dignità di individuo umano. E si può aggiungere che 500 scienziati
docenti universitari di diritto e di medicina hanno affermato, nel
2002, che quello stesso iniziale embrione «è un individuo umano» e che
«non può esistere differenza tra concetto naturalistico-biologico di
essere umano e concetto giuridico».

Chiesa, società, salvezza.

Nonostante la società attuale e gli errori della Chiesa, quest'ultima
continua ad esistere e ad avere consenso, ma ciò che è in crisi è la
fede: non si capisce più a cosa sia servita la risurrezione di Cristo.
Inoltre non c'è più una domanda di salvezza.
Nei paesi industrializzati l'uomo ha soddisfatto tutti i suoi bisogni
(materiali) e non sente più la sua esistenza come precaria. Non si
cerca una salvezza, ma il benessere.
La domanda di salvezza non è una domanda di senso, ma è una domanda di
guarigione dal peccato che rende l'uomo malato. Sparita anche la
concezione del peccato, parlare di salvezza diventa vano.
Il cristianesimo viene visto come un insieme di regole morali, senza
tener conto che non ci si salva senza Salvatore. Già il Salvatore… Nel
supermarket della spiritualità, si crede alla predestinazione
(influenza del cinema anglosassone e della cultura protestante) e alla
reincarnazione (fascino orientale) e non all'immortalità dell'anima e
alla risurrezione. Inoltre, si applaude solo ai teologici che nelle
loro dichiarazioni si mettono fuori dalla tradizione e dalla Chiesa.
Chissà se questa crisi porterà l'uomo a ripensare ai propri limiti e a
ritornare ad uno stile più autentico...
Oggi più che mai occorre che i cristiani si facciano trovare pronti:
essere testimoni coerenti di Cristo e fare la volontà di Dio nelle
diverse situazioni, ovvero saper leggere spiritualmente la realtà,
saper discernere... I cristiani devono considerarsi minoranza
culturale, considerarsi come il sale che da sapore alla terra...

Dio ci parla?

Dio ci parla sempre tramite i nostri pensieri e i nostri sentimenti.
Da parte nostra occorre sapere discernere quali pensieri vengono da Dio e quali vengono dalla nostra carne. Lo Spirito che abbiamo ricevuto agisce dentro di noi. Pregare, leggere la Scrittura e ricevere i Sacramenti permette di migliorare in questo discernimento.
Tutto ciò comporta sacrificio, in una continua lotta con se stessi. Tuttavia, la meta illumina ciò che si sta vivendo, e allora ha senso il sacrificio per amore. Tutto ciò che è fatto con amore passa alla vita eterna. Solo tramite Gesù possiamo essere salvati.

L'epoca delle contraddizioni. Qualche perla per renderci conto della società in cui viviamo... Roba che i nostri antenati non avrebbero mai immaginato...

In Inghilterra una minorenne può abortire tenendo all'oscuro i
genitori, ma informando gli insegnati o gli infermieri...
Crescono le coppie infertili ma è boom di baby mamme.
L'aborto è diventato un diritto.
Le donne vogliono diventare madri fino oltre i 50 anni (aumento del
rischio di di malattie e malformazioni per il nascituro) ricorrendo
alla fecondazione assistita..
I genitori di figli Down riconnoro alla chirurgia estetica...
Si proclama a gran voce la libertà indiscriminata in ogni settore e un
medico non può fare l'obiezione di coscienza su eutanasia ed aborto.
Ma perchè il personale medico fa obiezione? Sono tutti cattolici
praticanti?
Non è una sconfitta per la medicina uccidere il più debole, anzichè
alleviare il suo dolore (vedi eutanasia dei malati terminali e aborto
dei feti malati)... Uccidendo i più deboli non si crea una società
migliore.
Non si può negare il fatto che ricerche scientifiche abbiano
dimostrato che i neonati sono intelligenti e che l'embrione sia già un
essere umano...
Le madri buttano i figli nel cassonetto, una volta invece li
lasciavano davnti alle chiese o agli ospedali...
L'unico luogo sicuro per un essere umano in stato embrionale è il
grembo della mamma, tutti gli altri nascondono dei pericoli...

Quelli della Chiesa sono NO, o un SI alla vita?

Oggi la Chiesa è percepita come una realtà che limita la felicità
dell'uomo. Si vorrebbe che i vertici si esprimessero su posizioni più
"progressiste" in modo da adattare i propri bisogni alla morale
cristiana.
Ma la Chiesa Cattolica non è un gruppo di opinione che deve assumere
punti di vista condisivisi per aumentare seguaci. Trasmette una
tradizione "divina" e difende il suo punto di vista sulla realtà anche
quando è molto diverso da quello dominante. Questo vale anche per la
morale sessuale: partendo dall'Incarnazione non si può non dare
importanza all'atto sessuale... il cristiano deve sempre essere aperto
alla vita.
La Chiesa è sempre capace di uno sguardo che va oltre, e di suscitare
una riflessione.

L'ambiguità di organismi come l'ONU... ma a cosa servono?

In Cina vengono abortiti 13 milioni di bambini all'anno e proprio per
il "successo" della politica del figlio unico, realizzata con
coercizione e violenza, nel 1983 l'ONU ha assegnato il premio della
popolazione al ministro cinese per la pianificazione familiare, Qian
Xinzhong. La politica del figlio unico è stata la causa della
selezione, e della conseguente sparizione dalla popolazione, di
milioni di bambine.
Insomma in Cina ci sono poche donne e l'ONU la premia. Mi domando
quali siano i principi (o finanziamenti) che muovono queste
organizzazioni. Anche in India hanno lo stesso problema
Una parte di popolazione sta iniziando a ribellarsi, anche dopo
l'ultimo scandalo (che h avuto eco internazionale) della donna cinese
costretta ad abortire al 7° mese perchè già aveva una figlia...
Fare figli non è mai contro la società.
Un futuro sostenibile è un futuro umano. In nome della vita, non si
possono giudicare eccedenti intere popolazioni (e questa sarebbe la
salute riproduttiva?). La procreazione umana dev'essere responsabile,
proprio perché la sua sorgente è l'amore sponsale e il suo frutto è
l'amore (tra genitori e figli).

Persona ed Europa.

Il concetto di persona è antico, ma bisogna ricordare (e non dimenticare) quanto l'indagine teologica sulla Trinità ha contribuito a dare il significato che conosciamo a questa parola. Questa parola è fondamento della cultura europea, assieme a "democrazia" e "fraternità" (ci ricordiamo l'illuminismo?).

Da quali valori deve ripartire la nostra "vecchia" Europa? Se vuole sopravvivere, non deve accontentarsi di una fragile unione finanziaria, ma dai valori sopraccitati: persona, democrazia e fraternità.

Come può l'Europa di oggi proclamarsi la patria dei diritti umani e contemporaneamente incoraggiare l'uccisione dei suoi figli più inermi e la distruzione di quel nucleo essenziale della fraternità che è la famiglia? Come può l'Europa, senza più punti di riferimento, imporre l'agenda politica ai singoli paesi?

Siamo infatti in un continente appropriatamente definito "vecchio", che non sa ripartire e che non conosce la sua storia. Senza la morale cristiana (e senza Cristo) che sta alla base dell'Europa è inevitabile che la famiglia e la società vadano in crisi. Nulla è più razionale e umano che il principio della morale cattolica: non bisogna negare o uccidere la vita dei bambini che Dio manda. «L'apertura alla vita è al centro del vero sviluppo» (n. 28 della "Caritas in Veritate").

La promozione dei diritti umani è il cuore della politica.

Politica in crisi.

Abbiamo biosgno di professori o di indignati rivoluzionari? Abbiamo
bisogno di veri uomini politici: questa è l'unica soluzione della
crisi morale attuale, di cui la crisi economica è figlia e non causa.
Abbiamo bisogno di risposte pratiche per il bene generale. Occorre
tradire i vincoli con i centri di potere per dare vita ad una nuova
fase di mediazione tra le diverse culture del nostro paese. Questo è
successo una sola volta nel nostro paese: fase dell'Assemblea
Costituente. Rimettiamo al centro il bene comune!

Omosessualità, una voce fuori dal coro?

L'AGAPO (Associazione di Genitori e Amici di Persone Omosessuali) è contraria ai provvedimenti o leggi speciali per gli omosessuali, neanche quando questi siano motivati da buone intenzioni. Gli omosessuali, tra cui i nostri figli, sono uomini e donne come tutti gli altri, non sono una razza speciale, né sono un terzo, quarto o quinto sesso.

Le preferenze erotico-sessuali sono fatti privati e allo Stato non devono interessare, né per togliere diritti né per conferirne di aggiuntivi. Non è mai esistito il bisogno di porre le relazioni tra persone dello stesso sesso sotto particolare tutela dello Stato e ciò per buoni motivi: dalla relazione non possono nascere figli, né è presente la "figura debole" che per default abbia bisogno di tutele di natura pubblica.

Indurre le persone omosessuali (e le altre) a pensare oggi che ciò rappresenti una discriminazione o la "negazione di dignità", ci sembra una grave manipolazione dei fatti. Un dato di fatto è che i gay (o meglio, le associazioni gay) vogliono i matrimoni ma non usano le unioni civili...

Magnifici segnali di vita.

Per le giovani donne di oggi lottare per la libera scelta della
maternità è un nuovo simbolo di felicità e autodeterminazione
Le femministe dovrebbero essere contente. Mentre fino a qualche anno
fa libera scelta significava per molte possibilità di abortire, oggi
significa all'opposto possibilità e libertà di essere madri. Anche
quando si è giovani, anche quando tutto congiura contro la maternità:
il lavoro, i soldi, la società, il modo di pensare delle generazioni
precedenti, la mentalità comune e diffusa.
"October Baby", la vera storia di una ragazzina sopravvissuta a un
aborto, sta conquistando i botteghini americani

Ferrara e il suo Foglio.

Considerazione interessante del direttore de "Il Foglio" che descrive l'attività del suo giornale ad un lettore:

"Noi siamo un giornalino di idee. Ci è sembrato che il cristianesimo, oltre che una fede e una vocazione apostolica in nome e per conto e attraverso la testa della chiesa, Gesù Cristo, sia anche una cultura, la più grande dell'umanità storica insieme alla sua "radice" ebraica e in parte al suo contesto ellenistico. La pensiamo come il Ratzinger teologo, e ammiriamo il ciclo paolino conciliare, tormentato e tragico, e quello giovanpaolino e benedettino postconciliare, con la sua apologetica rinnovata, la sua dogmatica molto interessante, e anche il suo buonumore chestertoniano. Abbiamo la nostra da dire e consideriamo importanti, decisivi, temi pochissimo radical-chic e politicamente molto scorretti come la difesa della vita umana da manipolazione e negazione. Il tutto a nostro modo, chi con fede e chi senza, ma senza mai ostentarla in funzione sostitutiva alla ragione, chiamata sempre semmai a dire le ragioni della fede, non a separarsene nella coscienza della chiesa e dei credenti e di chi ammira e considera preziosa la fede degli altri."

In effetti col cristianesimo la religione si fa cultura, diventa veicolo dello sviluppo integrale dell'uomo. La fede non è una scelta filosofica ma una risposta all'amore di Cristo che salva, una risposta ad una chiamata. Non è una scelta tra Dio e altre filosofie, non è adesione a valori e pratiche...

In un'altra occasione, in un colloquio col collega Massarenti, nell'introduzione all'e-book "Ratzinger teologo e pontefice", Ferrara afferma:

"E la realtà è che c’è un mondo libero, il mondo giudaico-cristiano, che ha avuto l’impronta del pensiero greco classico. [...] Il politicamente corretto, il laicismo, lo scientismo hanno trasformato, in questa ultima ondata della secolarizzazione, i principi di laicità e di criticità del pensiero in una sorta di falsa coscienza collettiva, in una cultura che obbliga, dico obbliga, a pensare per esperimenti, in base ai criteri della fattibilità. Non a pensare secondo le GRANDI regole che abbiamo ricevuto dalla GRANDE tradizione culturale dell’Occidente.Quindi con una misura che per i credenti è Dio, per i filosofi metafisici è l’Essere e per noi cittadini comuni è una misura del bene e del male, un’etica. Ma non un’etica privata, non una ragion pratica
che vede la morale dentro l’io. No, un’etica pubblica..."

I beati di oggi sono felici?

Oggi i potenti e i famosi sono i nuovi dei. Quante volte sentiamo
dire: "Beato lui...". Si è beati in relazione al proprio potere, ai
propri averi materiali. Siamo all'opposto delle Beatitudini del
Vangelo, per cui i beati sono colore che, nonostante le difficoltà
della loro condizione, possono essere felici qualsiasi cosa capiti.
Non basta essere contenti (esteriomente), ma per vivere bene occorre
essere felici (interiormente). In questo modo si può essere felici
anche se scontenti (gioia procurata dalla vita spirituale). La gioia
del mondo dura poco e finisce per lasciare insoddisfatti.
In ambito cristiano, quindi, chi vive un'esperienza d'amore profonda è
in grado di capire i comandamenti e le beatitudini di Gesù Cristo.
Infatti per noi è razionalemnte incomprensibile l'amore di Gesù che si
sacrifica per il male dell'umanità. L'amore pasquale è l'amore che
unisce il sacrificio alla festa.

L’uomo e la solitudine.

Il vero uomo si conosce da come gestisce la solitudine. L'uomo odierno
persa la sua dimensione spirituale deve riempire ogni momento della
sua giornata di attività, spesso futili.
Ci siamo abituati al rumore, che appena termina però genera
solitudini, inquietudine e dipendenza. Ci manca il saper stare in
silenzio per cogliere più in profondità gli aspetti della realtà e
riflettere su ciò che veramente conta: l'amore. Riflettendo sull'amore
si riscopre il senso della vita.

L’epoca del sentimentalismo e dell’attimo fuggente.

Tutto si riduce a "l'importante è che si vogliano bene"
Tutto perde di valore e non si costruisce una società.
La famiglia diventa il luogo degli affetti, quindi aperta a tutti i
tipi di unione, e non serve più a fondare la società... quindi il
matrimonio non serve più

Siamo prigionieri dell'attimo fuggente, viviamo il presente senza progetti.
Abbiamo l'ossessione di fare delle sperienze sempre nuove.

Oggi giorno si esalta l' "essere se stessi". Il proprio istinto: "devo
fare ciò che sento". Non siamo una comunità, dei cittadini, ma siamo
singoli che devono dare sfogo della propria personalità. Non importata
se le nostre azioni sono incoerenti con ciò che sosteniamo, perchè
l'importante è essere "spontanei". E' normale quindi avere una morale
doppia (o tripla): una pubblica e una privata.
La trasgressione non scandalizza più perché anche essa è espressione
della libertà.
Se poi incontriamo qualcuno lungo la strada che ci dice qualcosa di
diverso o fa emergere le nostre contraddizioni, beh, diventiamo
intolleranti e aggressivi.

Se ciò che conta è il proprio io, allora diventa fondamentale
l'affermazione di se nella società, anche se è un'affermazione
"apparente". Apparente perchè questa affermazione non deve rispettare
le regole della nostra coscenza, ma rispetta le regole del nostro
sentire, che sono per definizione mutevoli.

I valori condivisi non esistono più, tutto è relativo. Dal momento che
un valore diventa un ostacolo alla mia libera espressione, esso decade
a regola antiquata e priva di senso. In definitiva di fronte ad un
valore ci si auto-assolve.

Il nostro "essere se stessi" non è mai uguale, ma cambia in
continuazione a seconda delle situazioni e a seconda del nostro "mal
di pancia". E' ridefinibile. Di conseguenza facciamo tante esperienze,
che però sono superficiali, e ci lasciano insoddisfatti .
Continuamente siamo alla ricerca di un'emozione maggiore.

Identità personali e valori sono sempre ridefinibili. Viviamo il
presente senza progetti e ci facciamo trasportare dalla corrente...

Piaceri materiali e spirituali.

I beni e i piaceri materiali hanno la caratteristica o di non bastare
mai o di annoiare, mentre quelli spirituali al contempo appagano ed
alimentano il desiderio. Inoltre, donare (beni, tempo, attenzione…) ha
una risonanza interiore più potente rispetto al possedere.

mercoledì 1 agosto 2012

Il ritorno del giovane principe.

"Il ritorno del giovane principe" di A. G. Roemmers - ed. Corbaccio.

Un romanzo molto bello che si propone di essere il proseguo del "Piccolo Principe" di Antoine de Saint Exupery... In effetti oggi, si respirala stessa perdita dell'innocenza e della gioia di vivere, la semplicità di cuore e la spiritualità essenziale dell'uomo tipiche dell'epoca in cui è stato scritto il "Piccolo Principe".