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martedì 13 agosto 2013

Lettere di Aldo Moro alla moglie durante la prigionia.

Mia carissima Noretta,
Desidero farti giungere nel giorno di Pasqua, a te ed a tutti, gli auguri più fervidi ed affettuosi con tanta tenerezza per la famiglia ed il piccolo in particolare. Ricordami ad Anna che avrei dovuto vedere oggi. Prego Agnese di farti compagnia la notte. Io discretamente, bene alimentato ed assistito con premura.
Vi benedico, invio tante cose care a tutti e un forte abbraccio.
Aldo








Mulieris Dignitatem di Giovanni Paolo II

IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO

Libro della Genesi
Dobbiamo collocarci nel contesto di quel «principio» biblico, in cui la verità rivelata sull'uomo come «immagine e somiglianza di Dio» costituisce l'immutabile base di tutta l'antropologia cristiana. «Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gen 1, 27). Questo passo conciso contiene le verità antropologiche fondamentali: (…) il genere umano, che prende inizio dalla chiamata all'esistenza dell'uomo e della donna, corona tutta l'opera della creazione ; ambedue sono esseri umani, in egual grado l'uomo e la donna, ambedue creati a immagine di Dio. 


Le donne della Bibbia (NT)

Maria, la credente.
Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio? Ma Maria e Giuseppe non compresero le sue parole" (Lc 2,49-50).

Ci è molto vicina, ha molto in comune con noi questa donna meravigliosa che non sempre capisce le scelte di suo figlio. Nata fra i monti della Bassa Galilea, i genitori l'hanno chiamata Miriam, nome che andava di moda perché era quello della favorita di Erode il grande.
Ragazza innamorata del giovane Giuseppe con il quale ha progettato una famiglia secondo la tradizione del suo popolo, poi madre, ha dovuto confrontare ogni giorno con difficoltà e tentazioni non dissimili dalle nostre. I vangeli ci ricordano le sue perplessità, isuoi interrogativi, il suo commovente cammino di fede. Come noi, come suo figlio, è stata tentata, ma in ogni momento ha saputo dire, come Gesù (2Cor 1,19), sempre "sì" a Dio.
Non è un'eccezione, ma una persona particolare in cui Dio ha trovato la piena disponibilità alla realizzazione del suo piano di salvezza. Dio non elargisce i suoi doni per suscitare in chi è favorito il piacere di sentirsi privilegiato, ma per affidargli una missione da svolgere. Maria è stata colmata di grazia perché noi potessimo divenire ricchi di grazia.


I santi della liturgia del matrimonio.


Santa Gianna Beretta Molla

« Carissimo Pietro, ora ci sei tu, a cui già voglio bene ed intendo donarmi per formare una famiglia veramente cristiana. Ti amo tanto tanto, Pietro, e mi sei sempre presente, cominciando dal mattino quando, durante la Santa Messa, all'Offertorio, offro, con il mio, il tuo lavoro, le tue gioie, le tue sofferenze, e poi durante tutta la giornata fino alla sera. » (Dalle lettere al marito del 21 febbraio e del 10 giugno 1955)

Nel Martirologio Romano, 28 aprile: « A Magenta in Lombardia, santa Giovanna Beretta Molla, madre di famiglia, che, portando un figlio in grembo, morì anteponendo amorevolmente la libertà e la salute del nascituro alla propria stessa vita. »


Le donne della Bibbia (AT).

Eva, la madre.
L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi (Gen 3,20).


Nella cultura semitica, dare il nome significa aver colto l'identità di una persona, aver capito a quale compito è destinata nel disegno del Creatore.
Nel libro della Genesi si racconta che quando Dio presentò all'uomo colei che doveva essere la compagna della sua vita, Adamo esultò di gioia e, con il canto – il primo canto d'amore della storia – manifestò la propria commozione e riconoscenza. Tutte le creature sono meravigliose, ma la donna è il capolavoro.
E’ a questo punto che l'uomo riconosce la sua sposa e le dà il nome: Si chiamerà Eva – in ebraico hawwah –che non è un nome proprio, significa colei che dona vita. Eccola l'identità della donna: "vita". Tutto in lei parla di vita, di accoglienza, di disponibilità, di servizio alla vita.
In lei la vita sboccia, germoglia e cresce e viene consegnata al mondo.
La vita umana è la più preziosa, immensamente preziosa, perché destinata a tornare a Dio, «il Signore, amante della vita» (Sap 11,26).


Gesù scrive una lettera agli sposi.

Vi presentate a me in abito da sposi. Vi sedete e mi ascoltate.

A te sposo dico:

"La donna che hai al fianco, emozionata, in abito da sposa, è mia. Io l'ho creata. Io le ho voluto bene da sempre; ancor prima di te e ancor più di te.

Per lei non ho esitato a dare la mia vita.

Te l'affido. La prenderai dalle mie mani e ne diventerai responsabile.

Quando l'hai incontrata l'hai trovata amabile e bella e te ne sei innamorato. Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza, è il mio Cuore che ha messo dentro di lei la tenerezza e l'amore, è la mia Sapienza che ha formato la sua sensibilità e la sua intelligenza e tutte le qualità positive che hai trovato in lei.




Chesterton e il matrimonio

"Con la benedizione del matrimonio, si riceve la forza per amarsi ed essere fedeli l'uno all'altra e in quanto sacramento, la grazia di portare su di sé i limiti e gli errori dell'altro come fossero i propri. Qualsiasi marito e qualsiasi moglie sbaglia a volte così come ogni madre a volte sbaglia col figlio. Non siamo onniscienti e onnipotenti: non vediamo tutti gli elementi, non possiamo controllare nemmeno quelli che vediamo e l'egoismo umano a volte gioca brutti scherzi inconsci anche nel cuore più adorabile. In altre parole, non siamo Dio e guai a chi venera idoli anche all'interno del matrimonio. Ma una volta che ci si rende conto di questo, una volta che Dio è messo sul trono, nel matrimonio entra un enorme potere, per cui gli errori e i peccati dei due che sono stati fatti uno, possono servire per la reciproca santificazione."

"Uno dei misteri del matrimonio, che deve essere un sacramento e uno dei più incredibili, è che un uomo inutile come me, può diventare indispensabile in certi momenti. Non mi sono mai sentito così piccolo come ora che so quanto sono necessario."

http://it.wikiquote.org/wiki/Gilbert_Keith_Chesterton

Ogni vita è vocazione.

di Mons. Luciano Monari, Vescovo Brescia.

Credo di potere riassumere quello che siamo andati dicendo così:
- L’esistenza dell’uomo nel mondo nasce da una chiamata-missione di Dio il cui contenuto essenziale è che l’uomo sia a sua “immagine e somiglianza”. Ciò significa che l’uomo è chiamato a operare in modo che la presenza e la sovranità di Dio appaiano nel mondo sempre più evidenti.
- L’uomo risponde a questa vocazione essenziale facendo della sua vita un lungo, incessante processo di crescita nel quale diventa sempre più evidente il suo servizio della verità e del bene attraverso l’attenzione al mondo, la comprensione intelligente delle cose, la formulazione di giudizi corretti, l’assunzione di decisioni responsabili, la scelta concreta del bene, l’apprendistato dell’amore fino all’amore oblativo.
- L’uomo vive questa vocazione in tutti gli ambiti della sua esperienza (rapporti interpersonali, sociali, professionali…) nella misura in cui sa trasformare tutto quello che fa in servizio e amore.
- Il cristiano vive come tutti gli uomini questa dinamica vocazionale, ma la vive in modo particolare attraverso la fede in Gesù che rappresenta l’uomo autentico, immagine vera del Dio invisibile e quindi modello e origine dell’esistenza cristiana.
- Il consacrato introduce nell’esistenza della Chiesa l’attenzione diretta a Dio da amare con tutto il cuore; in questo modo contribuisce in modo decisivo a tenere aperto il mondo al mistero di un Dio trascendente. È proprio questa apertura che mantiene la salute spirituale del mondo: relativizzando tutte le conquiste e i possessi del mondo; stimolando a un superamento di ogni equilibrio, alla ricerca di quel bene che è oltre tutti i beni particolari; offrendo sempre di nuovo l’annuncio del perdono di Dio per risanare tutte le ferite della fragilità e della cattiveria umana.
- Il prete assume molti aspetti della vita di un consacrato ma orienta tutta la sua vita all’edificazione della Chiesa nel concreto delle comunità cristiane. Per fare questo deve avere un amore personale, intenso anche dal punto di vista affettivo, per Gesù Cristo, un amore leale e senza condizioni verso la Chiesa concreta, un amore appassionato ed effettivo verso tutti gli uomini.

Lettera ai fidanzati

Capisco la vostra confusione.

Sono quasi 4 anni che state insieme e vedete ancora lontano il traguardo del matrimonio vissuto come dono. Siete molto giovani, uno deve finire gli studi e l'altro deve trovare stabilità nel lavoro.

Siete un esempio per le giovani coppie di fidanzati, perchè anche nella distanza e nel tempo siete rimasti fedeli al cammino che avete iniziato.

Sarò diretto come un amico deve essere.

Per non avere dubbi sui vostri progetti dovete rispondere alle seguenti domande:
è lui (lei) la persona con cui voglio condividere la mia vita e accogliere i figli che il Signore vorrà donarci?
è lui (lei) il mio vero amico (a)?
è lui (lei) la persona con la quale diventeremo UNO?
è lui (lei) la persona che metterò davanti a tutti, compresa la mia famiglia, mia madre e mio padre?
è lui (lei) la persona che mi ha fatto e mi farà fare un salto di qualità, mi farà diventare un miglior cristiano?
ci siamo già promessi, nel nostro cuore, fedeltà eterna?


Cosa dice Francesco ai cristiani?



Temi dei primi mesi del pontificato di Francesco.

"Un papa umile ma forte, popolare ma esigente, dalla parte dei poveri ma non in modo ideologico, un papa che richiama alla solidarietà e all'ecologia ma  parla anche del diavolo, critica i cristiani seduti e approva quelli che vanno nelle periferie, biasima i carrieristi, ma anche quelli che passano la vita a lamentarsi. Ci ricorda che parlare male degli altri è peccato e che senza la preghiera non andiamo lontano. Considera la religiosità popolare un tesoro e parla costantemente di amore, tenerezza e misericordia, cose di cui la sua vita è testimonianza eloquente." Una sintetica descrizione del periodico portoghese Renescenca.



Argomenti:

- La dignità della persona viene anche dal lavoro.
- Andate fuori, nelle periferie esistenziali... con l'aiuto della preghiera.
- La giustizia sociale e il NO alla logica dello scarto.
- Per uno sviluppo sostenibile.
- L'importanza della preghiera.
- Non siamo possessori ma amministratori del creato: l'etica dell'energia.
- Lo scandalo della croce.
- Il forte legame col predecessore.
- Il cristiano e la gioia.
- La fede e la Lumen Fidei.
- L'idea di Chiesa e di cristiani (perle delle omelie quotidiane).

Famiglia e Matrimonio un po' di ordine.

Lo Stato si occupa della famiglia e riconosce la famiglia come propria cellula fondamentale non per garantire dei diritti ai coniugi o per riconoscere l’amore fra i due, ma in funzione della necessità dello Stato stesso.

Semplificando: lo Stato ha bisogno di figli (scopo di ogni società è durare nel tempo) che per crescere bene, sviluppare tutte le potenzialità umane, hanno necessità di un padre e una madre dentro rapporti stabili.

Lo Stato non si occupa di quanto un marito e una moglie si vogliano bene (per fortuna !!) ma semplicemente si preoccupa della tutela dei figli, che sono il futuro della nazione.

Ecco perché gli articoli del Codice civile che si riferiscono al matrimonio sono un elenco di doveri (fedeltà, assistenza materiale e morale, coabitazione, educazione dei figli, collaborazione), non di diritti.

E marito e moglie nel matrimonio si assumono davanti alla società la responsabilità di assolvere questi doveri.

Il matrimonio non può essere ridotto a mero istituto che riconosce il vincolo affettivo tra gli sposi, che se viene meno cade il matrimonio stesso.

I diritti patrimoniali hanno senso solo se legati a questi doveri (la successione o la reversibilità della pensione), per questo non ha alcun senso chiederli per le coppie conviventi che non si assumono alcun dovere.

Se invece il convivente si assumesse anche dei doveri, allora diventerebbe una relazione matrimoniale.

sabato 3 agosto 2013

Lumen Fidei: la luce della fede.





La fede è un dono di Dio, che ha mandato il Figlio.
Essa nasce dall'incontro con Dio, che ci chiama e ci svela il suo amore, un amore che ci precede e su cui possiamo contare.

La centralità della figura di Gesù. Tutto inizia da Gesù che, venuto come luce, ha sconfitto la morte. La luce di Gesù viene dal futuro e schiude davanti a noi orizzonti grandi, irradiando l’intera esistenza dell’uomo. La fede cristiana è incentrata in Lui, che è il sì definitivo a tutte le promesse, è la prova della piena affidabilità di Dio, è l’amore pieno presentato sulla croce.
Nell'epoca moderna la fede è considerata come un’illusione, un opposizione al cercare, è associata al buio (oscurantista), come un salto nel vuoto. Tuttavia, da quando l’uomo ha rinunciato alla ricerca di una luce (o verità) grande, per accontentarsi di luci piccole e brevi, tutto è diventato confuso, cupo, buio.
L’uomo ha bisogno di luce, e questa luce è portata dalla gioia della fede.