tratto dall' Evangelii Gaudium
278. La fede significa anche credere in Lui, credere che veramente ci ama, che è vivo, che è capace di intervenire misteriosamente, che non ci abbandona, che trae il bene dal male con la sua potenza e con la sua infinita creatività. Significa credere che Egli avanza vittorioso nella storia insieme con « quelli che stanno con lui … i chiamati, gli eletti, i fedeli » (Ap 17,14). Crediamo al Vangelo che dice che il Regno di Dio è già presente nel mondo, e si sta sviluppando qui e là, in diversi modi: come il piccolo seme che può arrivare a trasformarsi in una grande pianta (cfr Mt 13,31-32), come una manciata di lievito, che fermenta una grande massa (cfr Mt 13,33) e come il buon seme che cresce in mezzo alla zizzania (cfr Mt 13,24-30), e ci può sempre sorprendere in modo gradito. È presente, viene di nuovo, combatte per fiorire nuovamente.
La risurrezione di Cristo produce in ogni luogo germi di questo mondo nuovo; e anche se vengono tagliati, ritornano a spuntare, perché la risurrezione del Signore ha già penetrato la trama nascosta di questa storia, perché Gesù non è risuscitato invano. Non rimaniamo al margine di questo cammino della speranza viva!
279. Poiché non sempre vediamo questi germogli, abbiamo bisogno di una certezza interiore, cioè della convinzione che Dio può agire in qualsiasi circostanza, anche in mezzo ad apparenti fallimenti, perché « abbiamo questo tesoro in vasi di creta » (2 Cor 4,7). Questa certezza è quello che si chiama “senso del mistero”. È sapere con certezza che chi si offre e si dona a Dio per amore, sicuramente sarà fecondo (cfr Gv 15,5). Tale fecondità molte volte è invisibile, inafferrabile, non può essere contabilizzata. Uno è ben consapevole che la sua vita darà frutto, ma senza pretendere di sapere come, né dove, né quando. Ha la sicurezza che non va perduta nessuna delle sue opere svolte con amore, non va perduta nessuna delle sue sincere preoccupazioni per gli altri, non va perduto nessun atto d’amore per Dio, non va perduta nessuna generosa fatica, non va perduta nessuna dolorosa pazienza.
Appunti e riflessioni personali che nascono da esperienze vissute, letture di articoli e libri. Mi concentro principalmente su temi legati alla fede cattolica, ma esploro anche argomenti riguardanti l'infanzia, la scuola, l'inclusione, la disabilità, la tradizione modenese e il risparmio. ••• about.me/famiglia.gibellini •••
domenica 16 febbraio 2014
Papa Francesco e la difesa della vita. #EvangeliiGaudium
Tratto dall'esortazione apostolica "Evangelii Gaudium"
213. Tra questi deboli, di cui la Chiesa vuole prendersi cura con predilezione, ci sono anche i bambini nascituri, che sono i più indifesi e innocenti di tutti, ai quali oggi si vuole negare la dignità umana al fine di poterne fare quello che si vuole, togliendo loro la vita e promuovendo legislazioni in modo che nessuno possa impedirlo. Frequentemente, per ridicolizzare allegramente la difesa che la Chiesa fa delle vite dei nascituri, si fa in modo di presentare la sua posizione come qualcosa di ideologico, oscurantista e conservatore. Eppure questa difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano. Suppone la convinzione che un essere umano è sempre sacro e inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo sviluppo. È un fine in sé stesso e mai un mezzo per risolvere altre difficoltà. Se cade questa convinzione, non rimangono solide e permanenti fondamenta per la difesa dei diritti umani, che sarebbero sempre soggetti alle convenienze contingenti dei potenti di turno. La sola ragione è sufficiente per riconoscere il valore inviolabile di ogni vita umana, ma se la guardiamo anche a partire dalla fede, « ogni violazione della dignità personale dell’essere umano grida vendetta al cospetto di Dio e si configura come offesa al Creatore dell’uomo ».
214. Proprio perché è una questione che ha a che fare con la coerenza interna del nostro messaggio sul valore della persona umana, non ci si deve attendere che la Chiesa cambi la sua posizione su questa questione. Voglio essere del tutto onesto al riguardo. Questo non è un argomento soggetto a presunte riforme o a “modernizzazioni”. Non è progressista pretendere di risolvere i problemi eliminando una vita umana. Però è anche vero che abbiamo fatto poco per accompagnare adeguatamente le donne che si trovano in situazioni molto dure, dove l’aborto si presenta loro come una rapida soluzione alle loro profonde angustie, particolarmente quando la vita che cresce in loro è sorta come conseguenza di una violenza o in un contesto di estrema povertà. Chi può non capire tali situazioni così dolorose?
martedì 11 febbraio 2014
Ipotesi su Gesù di Vittorio #Messori (14/14). Lo scontro con l'oggi.
Il cristianesimo è la sola religione che ha creato quella teologia che si propone di dimostrare i fondamenti razionali e storici della fede (apologetica).
- “L’intelligenza è amica della fede” Vat II.
Abbiamo tutti rispetto per le religioni non cristiane però il monoteismo non è il fondo comune su cui si fondano le religioni (ritenute nella sostanza identiche). Siamo convinti che il cristianesimo sia diverso. Il Dio di Gesù è diverso dalle costruzioni umane e l’uomo per conoscerlo ha avuto bisogno della rivelazione. Ma cosa succederà quando la critica aggressiva investirà le altre religioni? Il cristianesimo sembra aver retto ed esserne addirittura rafforzato.
- Pascal: “la differenza è che Maometto impone il credo uccidendo (jihad), mentre Gesù si lascia uccidere”.
L’Islam per difendersi sembra chiudersi in sé, e le leggi del corano sono legge dello stato. Non esiste laicità. Nuova linfa al cristianesimo è stata data quando si è liberato dalla commistione con il potere.
Il cristiano non verrà mai a patti col sincretismo (conciliare in sintesi le religioni)
Il cristianesimo oltre ad una religione è una rivelazione sufficiente e definitiva di Dio. Al centro vi è la notizia che Gesù non è venuto per aggiungere qualcosa al patrimonio religioso dell’umanità, ma per riconciliare il mondo a sé e a Dio.
Dio “ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito” e lo ha consegnato nelle mani dell’uomo affinché lo uccidesse ma lo testimoniasse nella storia.
- "Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. (Filippesi 2, 5 )
lunedì 10 febbraio 2014
Ipotesi su Gesù di Vittorio #Messori (13/14). La novità divina portata da Gesù.
Il cristianesimo è l’unica religione che introduce:
- il concetto dell’amore per i nemici
- il concetto della salvezza per tutti, non solo per i credenti.
La condizione per la salvezza non è l’ideologia, ma il comportamento: si salva chi avrà concretamente amato. Non è necessario confessare un credo, ma basta mostrare nella solidarietà la propria umanità.
Per gli ebrei, del tempo di Gesù, per salvarsi era necessario credere in Dio e sottomettersi ad un complicato formalismo.
Se le prime comunità hanno creato artificialmente questi concetti, non lo hanno certo fatto per interesse proprio. Dire che è l’amore che salva significa compromettere l’azione missionaria (perché far parte di una comunità, se posso salvarmi da solo?). Una volta per tutte emerge che i redattori dei vangeli furono costretti a riferire una dottrina che non poteva essere loro: troppo scomoda e autolesionista.
I cristiani nella storia hanno sbagliato: scordandosi l’insegnamento di Gesù, hanno fatto guerre per diffondere la fede.
Gesù sconvolge i valori sacri per l’ebraismo: rispetto per i morti e la famiglia, e ha un atteggiamento positivo verso donne e bambini. Inoltre non rispetta il sabato e le prescrizioni sui cibi. Per la società ebraica era un corpo estraneo. Gesù mangia e beve senza problemi, e in più con compagnie equivoche (l’opposto di Giovanni Battista, solo nel deserto a mangiare cavallette), non rispetta il prototipo del profeta modello. Gesù non è un negatore della gioia.
venerdì 7 febbraio 2014
Ipotesi su Gesù di Vittorio #Messori (12/14). Gesù e il suo Vangelo hanno vinto la prova della storia.
Da dove vieni? La riflessione sul NT non è limitata solo alla risoluzione dell’enigma storico di Gesù e del cristianesimo. Il centro della riflessione è affrontare il problema, non ancora esaurito, di un insegnamento e di un etica. Una dopo l’altra tramontano le ideologie (le religioni create dall'uomo), mentre la sensibilità moderna trova nel cristianesimo un punto di riferimento. In 20 secoli questo messaggio ha avuto una rilevanza storica e un’universalità unica nel tempo e nello spazio. Innumerevoli e terribili sono i problemi che impegnano un cristiano che rifletta sulla propria fede.
- Gesù è un mistero che illumina, mistero che sembra inconcepibile all'uomo, ma l’uomo senza quel mistero è ancora più incomprensibile (Pascal).
Il Vangelo è usato dalla Chiesa, ma anche da coloro che hanno voluto denunciare e combattere le ingiustizie. Il messaggio evangelico è vario e pieno di potenzialità, e una vergognosa testimonianza di ciò è la divisione tra i cristiani.
La fede in Gesù è sopravvissuta nonostante l’ateismo scientifico (che esclude la dimensione religiosa), le ideologie e le filosofie di ogni tempo. In questo senso il Vangelo non è mai diventato un classico. Ogni insegnamento può essere riletto in chiave attuale.
Rispetto alle altre religioni, il Cristianesimo non è rimasto legato ad un popolo (ebrei) , ad una zona (i tropici - islam), non è frutto di cultura (induismo, confucianesimo, buddismo), o di tradizione (shintoismo). L’uomo che si propone di imitare Gesù non è bello e virtuoso (mitologia greca), non è guerriero (romani e shintoisti), non è giusto (ebrei), non è asceta (induisti), non è lo schiavo di Allah (islam), ma è santo.
giovedì 6 febbraio 2014
Ipotesi su Gesù di Vittorio #Messori (11/14). Il mito e la storia.
Le ipotesi critiche si scontrano sul come ha potuto un uomo essere divinizzato in ambiente ebraico. Mentre le ipotesi mitiche, che presuppongono che episodi ed insegnamenti dei Vangeli sarebbero leggendari, si scontrano sul come una leggenda si è rivelata sempre più esatta e storicamente documentata. Questo problema si è ingigantito con il progresso delle conoscenze sull'antico Israele. Le scuole mitologiche davano per scontato un autore anonimo, fanatico, esaltato, che ha elaborato un romanzo rigoroso, forzando la realtà storica della chiesa primitiva.
In 50 anni di studi in Palestina, Padre Lagrange ha confrontato ogni particolare dei vangeli con la realtà dei costumi, della storia e dell'archeologia, afferma che non esistono obiezioni alla veridicità dei Vangeli e che tutti i particolari trovano un riscontro preciso e scientifico.
- L’orientalista sir Rowlin: “il cristianesimo si distingue dalle altre religioni del mondo per il suo carattere storico”.
Infatti con i Vangeli è possibile ricostruire buona parte del quadro botanico dell’antica Palestina.
I Vangeli derivano dalla predicazione degli apostoli, a cui premeva annunciare vita, morte e resurrezione di Gesù, tutto il resto era secondario.
Si è arrivato al paradosso dei sapienti che respingono l’essenziale dei testi e ammettono che l’accessorio merita piena fiducia. Secondo loro, quei libri non sarebbero da considerare quando parlano di fede, mentre sono attendibili per disegnare la cornice storica, sociale e geografica...
Ipotesi su Gesù di Vittorio #Messori (10/14). I silenzi inspiegabili dei Vangeli.
Qual'era l'aspetto fisico di Gesù?
Perché i Vangeli riportano solo la vita pubblica di Gesù (a parte Luca e Matteo che raccontano gli episodi della nascita e della "fuga nel tempio"? Tra l'altro questo episodio dava una pessima opinione sulla famiglia incurante e sul figlio ribelle all'autorità.
Tante sono i particolari non raccontati dai Vangeli. A molti interrogativi danno risposta gli apocrifi, in cui sono presenti mirabolanti storie dell’infanzia di Gesù. Gli apocrifi, così, sono perfettamente in linea con la mitologia religiosa dell’epoca, mentre i Vangeli sembrano nascere dall'urgenza di presentare la buona novella, ovvero ciò che interessa è lanciare il kerygma (passione, morte e resurrezione del Messia tanto atteso): tutto il resto è accessorio rispetto a colui che ha patito ma vinto la morte.
E’ secco e stringato il cronista che racconta fatti che riconosce veri: rispetto al trauma appena vissuto, tutto il resto perde di significato. Inoltre, nel raccontare, l’uomo è tanto più verboso ed esagerato proprio quando è meno certo di quel che dice. Nel diffondere la fede i particolari non servono.
lunedì 3 febbraio 2014
Ipotesi su Gesù di Vittorio #Messori (9/14). Gli imbarazzi dei Vangeli, prova di autenticità.
Puntare il dito sulle discordanze dei Vangeli non porta a nulla. Se una religione è creata su misura perché lasciare delle differenze? Perché non correggerle?
La chiesa ha sempre considerato immodificabili i vangeli. Interpreta, ma non tocca i testi.
Perché inserire nella genealogia delle donne? Per di più peccatrici. Per la società di allora era impensabile, vista la considerazione della donna, quindi perché mai i nuovi credenti si sarebbero dovuti complicare la vita? Tamar (incesto), Raab (prostituta), Ruth (pagana), Betsabea (adultera), fino a Maria (vergine).
La genealogia serviva a dimostrare che Gesù discendeva da Davide, anche se quel ramo di discendenza era decaduto. Perché si sarebbe creata una religione, su un Gesù la cui genealogia è decaduta e piena di scandali? Perché è chiamato Gesù, nome diffusissimo all'epoca, e non ha un nome leggendario? Perché predicare una religione rischiando la propria vita?
La predicazione di questo Messia non era libera di inventare, perché nata in un ambiente a lei ostile e critico subito dopo la morte e resurrezione.
Ipotesi su Gesù di Vittorio #Messori (8/14). #Kerygma e #Vangeli.
Per gli ebrei (come per i musulmani) era impossibile associare YHWH ad un uomo: è una bestemmia. Ulteriori aggravanti: nato da donna e proclama di bere il sangue... Come ha fatto l’ebreo Paolo a convertirsi?
Gesù è il solo ebreo che gli ebrei abbiano adorato, e inoltre lo hanno annunciato ai pagani.
E' quindi impensabile che Gesù fosse "frutto di allucinazioni" o "creato a tavolino": era da "matti" definirsi figlio di Dio in Galilea e diffondere una storia del genere. I discepoli erano anch'essi ebrei e per quale motivo sarebbero andati contro ad una tradizione millenaria, sfidando le istituzioni ebraiche e rischiando la morte? (es. Stefano). I discepoli di Gesù non potevano aver compiuto un’azione di divinizzazione con tale naturalezza, visti i rischi dell'autorità ebraica e romana. Come hanno fatto a superare la delusione della crocifissione, trasformandola in offensiva vittoria? I critici non sanno rispondere.
domenica 2 febbraio 2014
Ipotesi su Gesù di Vittorio #Messori (7/14). Il mistero della nascita del cristianesimo.
Come si fa a fare ricerca scientifica se i documenti sono inattendibili?
Qual è il metro di giudizio per decretare l’attendibilità di un episodio?
Non esiste, ogni studioso crea il suo.
Ad esempio, molti studiosi scartano a priori i miracoli: “è falso perché è impossibile”, è vero solo ciò che è naturale.
Ma negare a priori è un metodo contrario allo spirito scientifico. La scienza progredisce assimilando esperienze reputate in precedenza impensabili. Uno scienziato che filtra i fatti diventa un filosofo.
Non importa arrivare a spiegare i miracoli, ma occorre coglierne il significato, la provocazione. Chi parte da miracoli o dai punti della dottrina attribuita a Gesù per spiegare i Vangeli, finisce in un vicolo cieco. Le origini del cristianesimo vanno vagliate senza pregiudizi.
- Novalis: “Il Dio diventato uomo, può farsi anche pane e vino”.
Gesù appare come il mistero di un uomo che appartiene alla storia ma sembra superarla.
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