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lunedì 4 agosto 2025

Giovanni Paolo II Tor Vergata 2000

Il discorso di Giovanni Paolo II, rivolto ai giovani, è un'esortazione intensa e appassionata alla fede cristiana vissuta con radicalità, coerenza e speranza. 

Il Papa chiama i giovani ad essere protagonisti del futuro con il coraggio della fede. Seguendo Cristo, potranno costruire una vita piena di senso e contribuire a rendere il mondo più umano. In un tempo di sfide, il Vangelo diventa bussola, e Gesù la risposta vera al desiderio di bellezza, amore e giustizia che abita il cuore.



1. Seguire Gesù oggi richiede coraggio e fedeltà

Credere in Cristo nel mondo contemporaneo è una scelta impegnativa, che può comportare contrasti con la mentalità dominante. Anche se non sempre è richiesto il martirio fisico, viene chiesta una testimonianza quotidiana, a volte difficile, fatta di fedeltà, coerenza e coraggio controcorrente. È una forma di "nuovo martirio", vissuto nella normalità della vita: nei rapporti affettivi, nell'amicizia, nella vocazione religiosa, nella solidarietà e nella promozione della dignità umana.

2. Fede come sfida quotidiana, non come rifugio

Nel mondo di oggi è difficile credere. Il contesto culturale e sociale non facilita la fede, ma con la grazia di Dio è possibile vivere questa sfida. La fede non è un ripiego, ma una chiamata a vivere in pienezza, affrontando la realtà con verità, purezza e amore.

3. Il Vangelo è la guida per la vita

Il Vangelo deve essere letto, meditato e vissuto. È lì che si incontra Gesù. Solo ascoltando la sua Parola nel silenzio, nella preghiera e con l'aiuto di guide spirituali, si può scoprire il senso profondo dell'esistenza e si trova la forza per seguirlo.

4. Gesù è la risposta al desiderio di felicità e autenticità

I sogni di felicità, di bellezza, di verità, di giustizia e radicalità che portiamo dentro, sono in realtà una ricerca di Cristo. Egli è la fonte del desiderio di autenticità, dell'anelito alla grandezza e al rifiuto della mediocrità. Gesù è colui che chiama ciascuno a diventare sé stesso nella verità.

5. La vita cristiana non si vive da soli

Nel cammino di fede nessuno è solo. La comunità cristiana — fatta di famiglie, educatori, sacerdoti e compagni di cammino — sostiene e accompagna ciascuno. Nella lotta contro il male, tanti altri condividono la stessa battaglia e trovano forza nella grazia di Dio.

6. I giovani sono "sentinelle del mattino"

Il Papa affida ai giovani un compito profetico: essere le sentinelle del mattino, cioè coloro che, all'alba del terzo millennio, vigilano, indicano la luce, preparano un futuro diverso. Dopo un secolo segnato da ideologie distruttive e guerre, essi sono chiamati a costruire un mondo di pace, giustizia, rispetto della vita e solidarietà. Dire "sì" a Cristo significa dire "sì" ai più alti ideali umani.

7. Il "sì" a Cristo apre la strada a un futuro umano e fraterno

Seguire Cristo non significa rinunciare alla propria umanità, ma realizzarla pienamente. È un atto di fiducia e libertà che orienta tutta la vita verso il bene. Il Papa incoraggia a non avere paura di questo impegno, perché Cristo accompagna, guida e sostiene in ogni circostanza.

8. L'esempio di Maria e dei santi come modello

Infine, il Papa affida i giovani alla protezione di Maria, che ha detto "sì" a Dio con fiducia totale, e dei santi Pietro, Paolo e di tutti i testimoni della fede. La loro vita è testimonianza che il cammino cristiano è possibile e fecondo.


Testo completo:


4. Carissimi amici, anche oggi credere in Gesù, seguire Gesù sulle orme di Pietro, di Tommaso, dei primi apostoli e testimoni, comporta una presa di posizione per Lui e non di rado quasi un nuovo martirio: il martirio di chi, oggi come ieri, è chiamato ad andare contro corrente per seguire il Maestro divino, per seguire "l'Agnello dovunque va" (Ap 14,4). Non per caso, carissimi giovani, ho voluto che durante l'Anno Santo fossero ricordati presso il Colosseo i testimoni della fede del ventesimo secolo.

Forse a voi non verrà chiesto il sangue, ma la fedeltà a Cristo certamente sì! Una fedeltà da vivere nelle situazioni di ogni giorno: penso ai fidanzati ed alla difficoltà di vivere, entro il mondo di oggi, la purezza nell'attesa del matrimonio. Penso alle giovani coppie e alle prove a cui è esposto il loro impegno di reciproca fedeltà. Penso ai rapporti tra amici e alla tentazione della slealtà che può insinuarsi tra loro.

Penso anche a chi ha intrapreso un cammino di speciale consacrazione ed alla fatica che deve a volte affrontare per perseverare nella dedizione a Dio e ai fratelli. Penso ancora a chi vuol vivere rapporti di solidarietà e di amore in un mondo dove sembra valere soltanto la logica del profitto e dell'interesse personale o di gruppo.

Penso altresì a chi opera per la pace e vede nascere e svilupparsi in varie parti del mondo nuovi focolai di guerra; penso a chi opera per la libertà dell'uomo e lo vede ancora schiavo di se stesso e degli altri; penso a chi lotta per far amare e rispettare la vita umana e deve assistere a frequenti attentati contro di essa, contro il rispetto ad essa dovuto.

5. Cari giovani, è difficile credere in un mondo così? Nel Duemila è difficile credere? Sì! E' difficile. Non è il caso di nasconderlo. E' difficile, ma con l'aiuto della grazia è possibile, come Gesù spiegò a Pietro: "Né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli" (Mt 16,17).

Questa sera vi consegnerò il Vangelo. E' il dono che il Papa vi lascia in questa veglia indimenticabile. La parola contenuta in esso è la parola di Gesù. Se l'ascolterete nel silenzio, nella preghiera, facendovi aiutare a comprenderla per la vostra vita dal consiglio saggio dei vostri sacerdoti ed educatori, allora incontrerete Cristo e lo seguirete, impegnando giorno dopo giorno la vita per Lui!

In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. E' Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna.

Carissimi giovani, in questi nobili compiti non siete soli. Con voi ci sono le vostre famiglie, ci sono le vostre comunità, ci sono i vostri sacerdoti ed educatori, ci sono tanti di voi che nel nascondimento non si stancano di amare Cristo e di credere in Lui. Nella lotta contro il peccato non siete soli: tanti come voi lottano e con la grazia del Signore vincono!

6. Cari amici, vedo in voi le "sentinelle del mattino" (cfr Is 21,11-12) in quest'alba del terzo millennio. Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti.

Cari giovani del secolo che inizia, dicendo «sì» a Cristo, voi dite «sì» ad ogni vostro più nobile ideale. Io prego perché Egli regni nei vostri cuori e nell'umanità del nuovo secolo e millennio. Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione.

Maria Santissima, la Vergine che ha detto «sì» a Dio durante tutta la sua vita, i Santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi e le Sante che hanno segnato attraverso i secoli il cammino della Chiesa, vi conservino sempre in questo santo proposito!


1 commento:

  1. E dopo 25 anni, Papa Leone esorta a «scelte radicali». il Santo Padre ha chiesto ai giovani di «studiare, lavorare, amare secondo lo stile di Gesù». Ha altresì ricordato loro che «”nessuna amicizia è fedele se non in Cristo. È in Lui solo che essa può essere felice ed eterna” (Contro le due lettere dei pelagiani, I, I, 1); “ama veramente il suo amico colui che nel suo amico ama Dio” (Discorso 336). L’amicizia con Cristo, che sta alla base delle fede, non è solo un aiuto tra tanti altri per costruire il futuro: è la nostra stella polare. Come scriveva il beato Pier Giorgio Frassati, “vivere senza fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere una lotta per la Verità non è vivere, ma vivacchiare”».

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