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sabato 31 dicembre 2016

Buon 2017 e che la Famiglia di Nazaret sia da esempio


Amore mio,

Bella giornata oggi a Modena: fredda, ma limpida.
Oggi è anche il giorno del mio compleanno: tempo di bilanci quindi...

Il mio (nostro) regalo arriverà tra qualche giorno quando diventerò papà per la seconda volta. Non sta a noi decidere il giorno esatto, ma Tobia troverà una famiglia pronta ad accoglierlo, nonostante le nostre fragilità.

Questa settimana è stata importante: abbiamo avuto modo di riflettere, sui nostri difetti come genitori e come sposi. Non siamo riusciti a fare i "giri" che avremmo voluto, ma abbiamo "vissuto" appieno la nostra famiglia, sia la monotonia della quotidianità, che la straordinarietà di essere tutti insieme. 

E' passato in fretta anche questo Natale, ormai sempre più festa del regalo, che non festa della nascita del Salvatore. Il mio sguardo torna a fissarsi su quel presepe e su quella famiglia rappresentata. Una famiglia modesta che ha dovuto modificare il proprio progetto di vita mettendolo a disposizione del Signore. Quel bambino era (ed è) il Salvatore tanto atteso: affidato proprio a loro, nato lontano dalle luci della città, in una mangiatoia. 

Chissà com'era Gesù da bambino? Dormiva alla notte? Mangiava senza capricci? Era affettuoso? Chissà.. sicuramente non sarà stato facile. 

E il nostro bimbo? Quanto ci vuole bene Giosuè? Tanto e tante volte lo ha dimostrato questa settimana! E' stato ammalato diversi giorni, ma è stato sempre sereno, perché sentiva la nostra presenza. Perdona sempre i nostri difetti, quando alziamo la voce, quando siamo stanchi e perdiamo la pazienza. Lui è sempre lì a perdonarci. Se solo fossimo così anche noi nei confronti del Padre...

Dobbiamo essere forti e saldi, 
pronti alle sfide della vita, 
trovare il tempo per il Signore, 
come la famiglia di Nazaret (modello di perfezione).

Ricordi: Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? (Rm 8)

Preghiamo per la famiglia.

Preghiamo per tutti queli sposi che non hanno ancora potuto accogliere un figlio. 

Preghiamo anche per quelli a cui è "capitato" all'improvviso (come alla famiglia di Nazaret).

Preghiamo per quegli amici e famigliari che non ci sono più.

Preghiamo per chi è povero e nella difficoltà (come la famiglia di Nazaret).

Preghiamo per chi ci ha dato fastidio, per chi non ci capisce, per chi ci fa faticare.

Sia la famiglia di Nazaret il modello per la nostra famiglia.

Coraggio e Buon anno nuovo.

Tuo, Filippo.




giovedì 29 dicembre 2016

Battesimo e Croce

A partire dalla croce e dalla risurrezione divenne chiaro per i Cristiani che cosa era accaduto: Gesù si era preso sulle spalle il peso della colpa dell'intera umanità; lo portò con sè nel Giordano. Dà inizio alla sua attività prendendo il posto dei peccatori. Il significato pieno del battesimo di Gesù si rivela solo nella croce: il battesimo é l'accettazione della morte per i peccati dell'umanità, e la voce del cielo "Questi é il Figlio mio prediletto" é il rimando anticipato della risurrezione.

Joseph Ratzinger - Gesù di Nazaret

domenica 25 dicembre 2016

Preghiera del perdono per gli sposi

Signore donaci la forza di perdonarci e di perdonare. Aiutaci a lasciar cadere il rancore e la rabbia, per raggiungere la serenità del cuore e la felicità. "Non tramonti mai il sole sulla nostra ira".

Signore aiutaci a non giudicare, a non condannare e a non parlare male degli altri perché sull'amore saremo giudicati.

Signore perdona le nostre fragilità e mancanze: noi chiamati alla perfezione di Cristo, sappiamo imitarlo e testimoniarlo nella vita, nelle difficoltà e nelle gioie.

Amen

sabato 10 dicembre 2016

Tobia

Riprende il nome teoforico ebraico טוֹבִיָּה (Toviyyah o Tobhiyyah), che è composto da tobh ("bene") e Yah (abbreviazione di YHWH, il nome di Dio); il suo significato complessivo può essere interpretato in vari modi, fra cui "il Signore è il mio bene", "YHWH è buono" o "buon signore".

Tobia il Giovane, personaggio dell’Antico Testamento, marito di Anna, è protagonista dell’omonimo libro deuterocanonico. Deportato con la famiglia a Ninive, sopportò con rassegnazione la prigionia e la cecità, dedicandosi a opere caritatevoli. Guidato dall’arcangelo Raffaele, si recò in Media e guarì il padre dalla cecità con il fiele di un pesce.

Etimologia: Deriva dall'ebraico Tobijah e significa gradito al Signore.