Appunti e riflessioni personali che nascono da esperienze vissute, letture di articoli e libri. Mi concentro principalmente su temi legati alla fede cattolica, ma esploro anche argomenti riguardanti l'infanzia, la scuola, l'inclusione, la disabilità, la tradizione modenese e il risparmio. ••• about.me/famiglia.gibellini •••
martedì 27 ottobre 2015
Contraddizioni culturali secondo il Sinodo:
domenica 25 ottobre 2015
La vita è misericordia
Chiunque si pone al servizio della persona umana realizza il sogno di Dio. Contagiare di misericordia significa aiutare la nostra società a guarire da tutti gli attentati alla vita. L'elenco è impressionante: "È attentato alla vita la piaga dell'aborto. È attentato alla vita lasciar morire i nostri fratelli sui barconi nel canale di Sicilia. È attentato alla vita la morte sul lavoro perché non si rispettano le minime condizioni di sicurezza. È attentato alla vita la morte per denutrizione. È attentato alla vita il terrorismo, la guerra, la violenza; ma anche l'eutanasia. Amare la vita è sempre prendersi cura dell'altro, volere il suo bene, coltivare e rispettare la sua dignità trascendente" . Contagiare di misericordia significa affermare – con papa Francesco – che è la misericordia il nuovo nome della pace. La misericordia farà fiorire la vita: quella dei migranti respinti sui barconi o ai confini dell'Europa, la vita dei bimbi costretti a fare i soldati, la vita delle persone anziane escluse dal focolare domestico e abbandonate negli ospizi, la vita di chi viene sfruttato da padroni senza scrupoli, la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto a nascere. Contagiare di misericordia significa osare un cambiamento interiore, che si manifesta contro corrente attraverso opere di misericordia. Opere di chi esce da se stesso, annuncial'esistenza ricca in umanità, abita fiducioso i legami sociali, educa alla vita buona del Vangelo e trasfigura il mondo con il sogno di Dio.
Roma, 22 ottobre 2015
Memoria di San Giovanni Paolo II
IL CONSIGLIO PERMANENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Avere una fede chiara...
BENEDETTO XVI
venerdì 16 ottobre 2015
Una fede personale e la sana dottrina
JOSEPH RATZINGER
Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.
SAN PAOLO APOSTOLO, 2 Tm 4,1-5
giovedì 15 ottobre 2015
Il Papa non è un sovrano assoluto
martedì 6 ottobre 2015
RADICI CRISTIANE
Diceva Immanuel Kant: "Il Vangelo è la fonte da cui è scaturita la nostra cultura". E il laicissimo Federico Chabod: "il Cristianesimo ha modellato il nostro modo di sentire e di pensare in guisa incancellabile; e la diversità profonda che c'è fra noi e gli Antichi (…) è proprio dovuta a questo gran fatto, il maggior fatto senza dubbio della storia universale, cioè il verbo cristiano. Anche i cosiddetti 'liberi pensatori', anche gli 'anticlericali' non possono sfuggire a questa sorte comune dello spirito europeo".
Infine il papa laico Benedetto Croce, nel saggio del 1942 "Perché non possiamo non dirci cristiani", spiegò: "Il Cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l'umanità abbia mai compiuta (…). Tutte le altre rivoluzioni, tutte le maggiori scoperte che segnano epoche nella storia umana, non sostengono il suo confronto, parendo rispetto a lei particolari e limitate (…). E le rivoluzioni e le scoperte che seguirono nei tempi moderni (…) non si possono pensare senza la rivoluzione cristiana (…) perché l'impulso originario fu e perdura il suo".
Si pensi inoltre alla resistenza della Chiesa – pagata con milioni di martiri – ai totalitarismi del XX secolo. E' sempre stata l'unica luce nella notte degli orrori e il grande antidoto alle ideologie.
Certi laicisti alla Scalfari oggi potranno gioire per la sua liquidazione. Ma potrebbero amaramente pentirsene di fronte alle devastazioni del nichilismo e – come ha dimostrato in Francia la tragedia di "Charlie Hebdo" – davanti all'Islam rampante nel mondo.
Un intellettuale liberale francese, Pierre Manent ha pubblicato un libro, "Situation de la France", dove fotografa la disperata inermità dell'Europa laicista di fronte all'Islam.
Manent dice: "non basta la laicità per contrastare l'Islam. E diversamente da quanto sostengono i politici radicali, la laicità nemmeno serve a integrare i musulmani".
La tragedia è stata la demolizione della Chiesa. "Era l'idea dell'ateismo progressista", dice Manent. Dopo il Concilio "i cattolici hanno accettato di fondersi in questa sorta di nuova chiesa postcristiana… E il cristianesimo si è dissolto in una religione dell'umanità".