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martedì 21 luglio 2015

La moltiplicazione dei pani (Gv 6)

frasi chiave

 

(2 Re 4, 42-44) Il profeta Eliseo, successore di Elia salito al cielo, dice all'uomo che porta i pani per l'offerta: Poichè dice il Signore "Ne mangeranno e ne faranno avanzare"

(Sal 114) Il salmista recita: "Tu apri la tua mani e sazi il desiderio di ogni vivente."

(Gv 6,1-15) Gesù dice ai discepoli: "Raccogliete i pezzi avanzati, perchè nulla vada perduto"

 

il significato del pane / eucaristia

 

Quante volte abbiamo ascoltato il miracolo della moltiplicazione dei pani. Ma perchè Gesù lo compie?

Con questa azione Gesù termina l'attività in Galilea e inizia la via verso la croce. E' quindi un evento importante, è un avvenimento messianico, è anticipazione dell'ultima cena che avverrà in modo più intimo..

 

Gesù da dei segnali agli apostoli e alla gente: infatti dopo il miracolo, la gente lo acclama per farlo re, gridando "Questi è davvero il profeta!", ma Gesù fugge. Non sarà un trionfo politico, ma sarà il trionfo della croce.

 

La folla lo segue perchè ha sentito parlare di lui: egli guarisce gli infermi. La folla ha quindi un interesse.

 

Così Gesù mette alla prova Filippo chiedendogli di comprare il pane per 5000 uomini. Ma Filippo non coglie e razionalmente risponde che non ci sono abbastanza soldi. Tuttavia Andrea porta un ragazzo con 5 pani d'orzo e due pesci. In questo modo Gesù inizia il rito che assomiglia in tutto e per tutto all'eucaristia che oggi celebriamo: prese i pani / rese grazie / li distribuirono / e tutti furono sazi.

"Raccogliete i pezzi avanzati, perchè nulla vada perduto" di questo pane speciale nulla deve andare perduto.

 

Ma cos'è quindi questo pane?

 

Lo spiega Gesù stesso nel capitolo 6 di Giovanni:

 

Gesù dirà: IO SONO IL PANE VIVO

SE UNO MANGIA DI QUESTO PANE VIVRA' IN ETERNO

IL PANE CHE IO DARO' E' LA MIA CARNE PER LA VITA DEL MONDO

LA MIA CARNE E' VERO CIBO

 

Nella predicazione di Gesù il pane c'è sempre: nelle tentazioni, nel padre nostro, come metafora del dono del suo corpo

 

La folla è sazia perchè ha la pancia piena, perchè attende una salvezza naturale.

Ma il solo pane è nutrimento terreno, l'uomo ha fame di qualcosa di più.

 

Gesù darà: IO SONO IL PANE DELLA VITA.

Questo pane non lo si può guadagnare con il lavoro umano, ma viene da Dio.

Dio diventa pane per noi

Gesù è pane incarnato, la sua carne è vita per il mondo.

>> Questa è l'eucaristia: centro della vita cristiana

Tuttavia, il pane per essere mangiato deve essere spezzato:

>> ed ecco la passione, dalla quale sgorga il dono dello spirito di vita.

 

confronto Gesù-Mosè

 

Gesù che dona il pane, è un chiaro riferimento alla manna donata da Mosè nel deserto. Mosè dona il pane, come promessa di eliminare ogni necessità. Ma questo pane è simbolo della parola di Dio, la Legge.. L'ebreo si nutre di questa parola che indica la via e conduce alla vita.

La tradizione ebraica, infatti, voleva che il Messia rinnovasse i miracoli di Mosè. Il futuro salvatore doveva essere un profeta, annunciato da Mosè stesso nel suo discorso alle porte della terra santa.

 

Gesù è l'ultimo e definitivo Mosè, è il profeta per eccellenza. Come lui "sale" sul monte e dono nutrimento. In realtà in prossimità del mare di galilea non ci sono delle montagne ma delle collinette.

La gente lo riconosce, come nuovo Mosè e lo vuole portare in trionfo.

Gesù ci nutre col suo miracolo, il pane che troviamo nell'eucaristia e nella sua parola.

 

uno dei pericoli per la chiesa: la divisione.

 

Paolo dalla prigione scrive ai cristiani di Efeso, facendo un appello al'unità.

Uno dei rischi che le comunità cristiane corrono ancora oggi è appunto la divisione, la discordia.

Paolo ci dà questi consigli che valgono sia per le comunità che per le famiglia:

comportatevi in modo degno, con umiltà, con dolcezza e magnanimità;

sopportatevi a vicenda;

siate uniti nello Spirito.

Quando si parla Dio, non ci sono ambiguità o verità relative.

C'è UNA verità: un solo corpo, un solo spirito, una sola speranza, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio Padre.

E per evitare protagonismi e discriminazioni dice: Dio è di tutti e al di sopra di tutti, opera per mezzo di noi ed è presente in tutti.

venerdì 3 luglio 2015

La critica del mondo al vero cristiano

​​"Un Papa che oggi non subisse critiche fallirebbe il suo compito dinanzi a questo tempo. Paolo VI ha resistito alla telecrazia e alla demoscopia, le due potenze dittatoriali del presente. Ha potuto farlo perché non prendeva come parametro il successo e l'approvazione, bensì la coscienza, che si misura sulla verità, sulla fede".

Joseph Ratzinger (alla morte di Paolo VI)

"Giovanni Paolo II non chiedeva applausi, né si è mai guardato intorno preoccupato di come le sue decisioni sarebbero state accolte. Egli ha agito a partire dalla sua fede e dalle sue convinzioni, ed era pronto anche a subire colpi. Il coraggio della verità è ai miei occhi un criterio di primo ordine della santità. Solo a partire dal suo rapporto con Dio è possibile capire anche il suo indefesso impegno pastorale. Si è dato con una radicalità che non può essere spiegata altrimenti".

Joseph Ratzinger su Giovanni Paolo II

"Nostro Signore disse che alla fine dei tempi quando Satana sarà assiso sul suo trono (Ap 2,13), apparirà tanto simile a Lui sì da ingannare, se fosse possibile anche gli eletti (Mt 24,24). Ma se Satana opera prodigi, se pone delicatamente le mani sul capo dei bimbi, se appare benigno e benevolo con il povero, come faremo a distinguerlo dal Cristo? Ebbene Satana non porterà le stigmate sulle mani o sui piedi o sul costato. Egli apparirà come sacerdote, ma non come vittima"

Arcivescovo Fulton Sheen