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martedì 23 dicembre 2014

Solo là, dove Lui fu senza un tetto, tu ed io siamo a casa. #Chesterton #BuonNatale



Laggiù una madre senza posa camminava,
fuori da una locanda ancora a vagare;
nel paese in cui lei si trovò senza tetto,
tutti gli uomini sono a casa.
Quella stalla malconcia a due passi,
fatta di travi instabili e sabbia scivolosa,
divenne qualcosa di così solido da resistere e reggere
più delle pietre squadrate dell'impero di Roma.
Perché tutti gli uomini hanno nostalgia anche quando sono a casa,
e si sentono forestieri sotto il sole,
come stranieri appoggiano la testa sul cuscino
alla fine di ogni giornata.
Qui combattiamo e ardiamo d'ira,
abbiamo occasioni, onori e grandi sorprese,
ma casa nostra è là sotto quel cielo di miracoli
in cui cominciò la storia di Natale.
Un bambino in una misera stalla,
con le bestie a scaldarlo ruminando;
solo là, dove Lui fu senza un tetto,
tu ed io siamo a casa.
Abbiamo mani all'opera e teste capaci,
ma i nostri cuori si sono persi – molto tempo fa!
In un luogo che nessuna carta o nave può indicarci
sotto la volta del cielo.
Questo mondo è selvaggio come raccontano le favole antiche,
e anche le cose ovvie sono strane,
basta la terra e basta l'aria
per suscitare la nostra meraviglia e le nostre guerre;
Ma il nostro riposo è lontano quanto il soffio di un drago
e troviamo pace solo in quelle cose impossibili,
in quei battiti d'ala fragorosi e fantastici
che volarono attorno a quella stella incredibile.
Di notte presso una capanna all'aperto
giungeranno infine tutti gli uomini,
in un luogo che è più antico dell'Eden
e  che alto si leva oltre la grandezza di Roma.
Giungeranno fino alla fine del viaggio di una stella cometa,
fino a scorgere cose impossibili che tuttavia ci sono,
fino al  luogo dove Dio fu senza un tetto
e dove tutti gli uomini sono a casa.


Chesterton

lunedì 22 dicembre 2014

#postumano


Perché il giustificare tutto quello che può saltar in mente ad un uomo, solo perché è un suo "desiderio", indipendentemente dal significato che il suo agire ha per la vita sua, o degli altri, discende principalmente dalla mancanza totale di attribuzione di significato all'io di colui che desidera. Come ben sintetizza un altro pensatore dei nostri tempi, il padre dell'animalismo Peter Singer, quel che conta è il piacere, e non chi lo prova.

[...]

L'uomo, se da un lato scivola nell'indifferenziato mondo animale, senza poter dire in nessun modo se c'è e in cosa consista la sua specificità, dall'altro si innalza al di sopra della stessa natura, confondendo volontà e realtà. L'uomo è visto contemporaneamente come essere solo fisico o solo mentale.  Si potrebbe forse evocare l'ennesimo ritorno della gnosi.