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mercoledì 30 gennaio 2013

Parole chiave per l'impegno politico.


Bene comune

Rigore

Sviluppo

Solidarietà

Verità

Serietà

Competenza 

Onestà

Verità (dire il vero)

Corresponsabilità

Primato dell'etica

Famiglia


martedì 29 gennaio 2013

Ritratti di Benedetto XIV


In questo post ho riportato stralci di diversi libri che descrivono la figura di Benedetto XIV

Intervento di Lucetta Scaraffia nel libro “Ratzinger Teologo e Pontefice”

Nell’omelia prima del conclave (2005):

“Tutti gli uomini vogliono lasciare una traccia che rimanga. Ma che cosa rimane? Il denaro no. Anche gli edifici non rimangono; i libri nemmeno. Dopo un certo tempo, più o meno lungo, tutte queste cose scompaiono. L’unica cosa, che rimane in eterno, è l’anima umana, l’uomo creato da Dio per l’eternità. Il frutto che rimane è perciò quanto abbiamo seminato nelle anime umane – l’amore, la conoscenza; il gesto capace di toccare il cuore; la parola che apre l’anima alla gioia del Signore. Allora andiamo e preghiamo il Signore, perché ci aiuti a portare frutto, un frutto che rimane. Solo così la terra viene cambiata da valle di lacrime in giardino di Dio”.

a seguire...

Riflessioni tratte dal libro “La mia vita” di Joseph Ratzinger

lunedì 28 gennaio 2013

Inno all'amore di San Paolo.

"Desiderate intensamente i carismi più grandi"

Se conoscessi tutte le lingue e tutti misteri della la scienza,
se fossi un profeta e avessi una fede enorme
Se donassi tutti i miei beni ai poveri
Se mi vantassi di tutte le mie opere buone
ma mi mancasse l'amore verso colui che è altro da me (la carità appunto), 
sarei un nulla, sarei inesistente.


Perchè la carità è magnanima
è benevola
non è invidiosa
non si vanta
non si gonfia d’orgoglio
non manca di rispetto
non cerca il proprio interesse
non si adira, 
non tiene conto del male ricevuto, 
non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. 
Tutto scusa, 
tutto crede, 
tutto spera, 
tutto sopporta. 

La carità non avrà mai fine!
Tutti i doni che ho ricevuto scompariranno 
perchè la nostra sapienza è imperfetta e incompleta
ma un giorno, quando verrà ciò che è perfetto, 
capiremo tutto e lasceremo la nostra imperfezione, 
e lo vedremo faccia a faccia. 

Ma OGGI rimangono solo 3 cose
" la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità! "



L'inno all'agape.


L'inno alla carità di 1 Corinti 13 (in greco agape ovvero l'amore che vuole il bene altrui, non è l'amore passionale, sentimentale ed egoistico) >>> La sorgente dell'amore è Dio, il quale è per sua natura amore (1Gv4).

San Paolo si rivolge ai Corinti, diventando un eccellente poeta. Così introduce il suo inno:

"Desiderate invece intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime."
Non seguiamo le mode del momento, non imitiamo chi si appiattisce nella banalità, ma desideriamo ardentemente di più. E come? Paolo ci indica la via più sublime, ovvero la strada dell'amore.

Se conoscessi tutte le lingue e tutti misteri della la scienza,
se fossi un profeta e avessi una fede enorme
Se donassi tutti i miei beni ai poveri
Se mi vantassi di tutte le mie opere buone
ma mi mancasse l'amore verso colui che è altro da me (la carità appunto), 
sarei un nulla, sarei inesistente.

Perchè la carità è magnanima
è benevola
non è invidiosa
non si vanta
non si gonfia d’orgoglio
non manca di rispetto
non cerca il proprio interesse
non si adira, 
non tiene conto del male ricevuto, 
non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. 
Tutto scusa, 
tutto crede, 
tutto spera, 
tutto sopporta. 

La carità non avrà mai fine!
Tutti i doni che ho ricevuto scompariranno 
perchè la nostra sapienza è imperfetta e incompleta
ma un giorno, quando verrà ciò che è perfetto, 
capiremo tutto e lasceremo la nostra imperfezione, 
e lo vedremo faccia a faccia. 

Ma OGGI rimangono solo 3 cose
" la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità! "

I Corinti danno molta importanza ai carismi ricevuti, ma di questi rimarrà solo l'amore.

Chi ama non ha nulla temere perchè "se Dio (amore) è con noi chi sarà contro di noi?" (Romani 8)

domenica 27 gennaio 2013

Oggi si è compiuta questa Scrittura.

Domenica 27 Gennaio. III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Ne 8,2-4.5-6.8-10   Sal 18   1Cor 12,12-30   Lc 1,1-4; 4,14-21.


Nel Vangelo, la Chiesa ha voluto intrecciare due brani di Luca: l’inizio del suo Vangelo e l’inizio dell’attività pubblica di Gesù. Nel prologo, Luca presenta il suo lavoro all’illustre Teofilo per rassicurarlo della vericità degli insegnamenti che ha ricevuto. Luca si è avvalso di testimoni oculari e della tradizione orale. Quindi si salta direttamente al capitolo 4, dopo che Luca ha narrato dell’infanzia e del Battesimo di Gesù, della cattura di Giovanni Battista, delle tentazioni nel deserto. Gesù, già famoso, torna a casa in Galilea, a Nazareth dove in Sinagoga annuncia che “Oggi si è compiuta questa Scrittura!”. Luca più degli altri evangelisti sottolinea questa giornata memorabile.


sabato 19 gennaio 2013

Il mondo piccolo di Guareschi, Don Camillo e Peppone.

Ebbene, qui occorre spiegarsi: se i preti si sentono offesi per via di don Camillo, padronissimi di rompermi un candelotto in lesta; se i comunisti si sentono offesi per via di Peppone, padronissimi di rompermi una stanga sulla schiena. Ma se qualcun altro si sente offeso per via dei discorsi del Cristo, niente da fare; perché chi parla nelle mie storie, non è il Cristo, ma il mio Cristo: cioè la voce della mia coscienza. Roba mia personale, affari interni miei.
Quindi ognuno per sé e Dio per tutti.



Così Guareschi conclude l’introduzione al suo Mondo Piccolo. Siamo nella Bassa Emiliana sul finire della seconda guerra, e la società è divisa in due: chi sta coi preti e chi con i comunisti.

Io avevo già i visto i film di Don Camillo e Peppone ed ero incuriosito anche dal leggere le opere di Guareschi che li hanno ispirati. Con vera gioia ho scoperto che il libro è anche meglio.

I film sono stati molto “addolciti”, non dovevano essere un pretesto per creare conflitti, ma per unire un popolo sull’orlo della guerra civile. I titoli di due capitoli contengono la parola “paura”, che sicuramente nei 
film non emerge. Ci sono anche sparatorie e omicidi.

Penso che siano geniali i dialoghi tra Don Camillo e il “suo” Crocifisso.
I dialoghi tra Don Camillo e Peppone sono i dialoghi di due che si vogliono bene (e hanno combattuto insieme in guerra) ma che si trovano agli estremi opposti in politica... anche se alla fine sui casi di coscienza l’ideologia passa in secondo piano.

Allego alcuni brani che mi sono piaciuti particolarmente.


domenica 13 gennaio 2013

Spaemann e i "Fini naturali"


Frammenti dal web.

Nel momento in cui il pensiero smarrisce il senso più profondo di concetti come quelli di natura, vita, normalità, trascendenza, così come accade nell’attuale civilizzazione tecno-scientifica, si determina anche una tendenza verso quella che C.S. Lewis aveva preconizzato come “abolizione dell’uomo”.

"Fini naturali". L’intera opera di Robert Spaemann, e in modo particolare proprio Fini naturali, ci aiuta in modo formidabile a rigettare quella incapacità di vedere e di cogliere in ogni cosa che ci circonda, in ogni essere vivente, un fine (teleologia). I valori del bello, del vero, del bene restino indispensabili.

La riaffermazione della “legge naturale” è l’unica strada, per Spaemann, per far fronte a quella “emergenza antropologica” nella quale oggi sembra divenuto impossibile ogni giudizio morale ed estetico che voglia essere oggettivo.

Va dove ti porta il cuore

Recentemente abbiamo letto "Va dove ti porta il cuore" di Susanna Tamaro.

Il libro è un insieme di lettere (romanzo epistolare) di una nonna che scrive alla nipote che si è trasferita in America. In queste lettere la nonna racconta le sue esperienze di vita travagliata e delle verità mai rivelate. Essa non giudica il cambiamento di costumi del XX secolo: la condizione della donna prima e dopo il 68, la concezione della famiglia, il rapporto tra moglie e marito. Non da la colpa ai costumi dell'epoca per non aver trovato la sua strada.


In particolare emerge un'esigenza di spiritualità nella donna, un'esigenza di fare un viaggio dentro se stessa, per cominciare a comprendersi, imparando ad ascoltarsi. La nonna viene colpita da una frase del Vangelo: "Il Regno di Dio è dentro di voi" (Lc 17). Questa frase fa riferimento alla nostra coscienza. La nonna è alla ricerca di "una voce originaria che ognuno di noi custodisce nella profondità del proprio essere", di una "piccola luce che da leggerezza".

La nonna quando si accorge che ha sprecato molti anni della sua esistenza, capisce che "la prima rivoluzione da fare è dentro se stessi". Rivolgendosi alla nipote ammette che "tra la voce dell'apparenza e quella del cuore hai scelto anche quella del cuore", ma le raccomanda "quando ti sentirai smarrita e confusa devi stare nelle cose e starci sopra" e "nelle scelte importanti siediti e aspetta, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando ti parla alzati e va dove lui ti porta."

Questa frase conclude e da il nome al libro. La nonna raccomanda alla nipote di prendere tempo e di decidere in base a ciò che ti dice il cuore, ovvero la propria coscienza, senza ipocrisie e senza istintività : l'amore non è un atto banale, ma è un gesto di coraggio.