lunedì 27 gennaio 2014

Perchè Giovanni si concentra sulla lavanda dei piedi? (Gv 13)

Innanzitutto Giovanni parla dell'Eucaristia già al cap. 6 col discorso del pane di vita. Inoltre essendo il vangelo più recente da per noto il racconto dell'Eucaristia fatto dai sinottici.

Giovanni sottolinea la lavanda dei piedi di Gesù agli apostoli perché la lavanda è un gesto che racchiude la passione di Gesù, come l'Eucaristia stessa. Il messaggio della lavanda, che Giovanni vuote dare ai suoi contemporanei della comunità cristiana, è riferito al servizio reciproco quotidiano tra fratelli, il dare la vita ai fratelli come il Cristo ha fatto. 

Lavanda e Eucaristia sono quindi due cose distinte immerse nella stessa realtà. Infatti l'amore estremo di Cristo per l'uomo, è rappresentato sia dal pane e dal vino nella comunione con lui, ma anche dall'essere trattato da schiavo dagli uomini, quando già a sua volta si sentiva schiavo del Signore. Entrambi sono segni di Gesù che da la sua vita per noi, in modo libero e per amore Gesù va liberamente verso la morte, non per costrizione del Padre, ma in modo cosciente (lui sa già di morire) e lo annuncia ai suoi apostoli durante la cena.

In quest'ottica la passione e la morte di Gesù possono dividersi in due sacramenti: quello dell'altare, cioè l'Eucaristia (offerta del proprio corpo, in memoria di lui), e quello del fratello, cioè la lavanda (ci si fa schiavi per gli altri, fare un servizio come lui ha fatto e affinché noi (o facciamo gli uni gli altri).

L'Eucaristia fa la chiesa, ma la lavanda la fa vivere.

Gesù, prima di essere arrestato, vuole cenare con i suoi apostoli anche se sa già di morire (e lo accetta) per volere del Padre, il quale lo attende al suo fianco per glorificarlo alta vita eterna. Gesù sa di venire da Dio e di avere il suo potere, ma questo non gli può impedire di compiere la sua missione. Gesù ama sempre i suoi discepoli, da la vita per loro, anche se loro non erano capaci di rispondere al suo amore: l'esempio è Giuda che non sa amare Gesù, il quale però continua ad amarlo nonostante il tradimento. 

Pietro, poi, non capisce perché il suo Maestro debba lavargli i piedi, non capisce che la lavanda di Gesù significa accogliere nella fede la passione del Signore per la remissione dei peccati. 

L'unico discepolo che capisce l'amore estremo di Gesù, è al suo fianco e in questo Vangelo non è nominato, ma si parla di Giovanni, il quale conosce il vero amore di Gesù per lui e per chi lo tradirà. Ed è a Giovanni che il Cristo annuncia chi sarà il traditore (23-30), non a Pietro il quale non era ancora pronto per l'amore di Gesù. 
Giovanni non dirà a Pietro del traditore, perché sa che la sua reazione non sarebbe razionale, la prova di ciò avverrà dopo quando Pietro staccherà con la spada un orecchio ad uomo dei sommi sacerdoti.
In questo Vangelo Giovanni è anonimo perché ognuno di noi ha il diritto dell'amore di Gesù, di sentirsi discepolo amato, per poterlo così apprendere fino in fondo.

Alla fine della lavanda Gesù pronuncia un comandamento nuovo (14): "Se io il Signore, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri", e ancora (17): "Sarete beati se lo metterete in pratica".

Dopo che Giuda è uscito dalla casa per compiere il tradimento, Gesù sa di andare verso la Passione, e da un nuovo comandamento (34): "come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri".

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