martedì 13 agosto 2013

Lettere di Aldo Moro alla moglie durante la prigionia.

Mia carissima Noretta,
Desidero farti giungere nel giorno di Pasqua, a te ed a tutti, gli auguri più fervidi ed affettuosi con tanta tenerezza per la famiglia ed il piccolo in particolare. Ricordami ad Anna che avrei dovuto vedere oggi. Prego Agnese di farti compagnia la notte. Io discretamente, bene alimentato ed assistito con premura.
Vi benedico, invio tante cose care a tutti e un forte abbraccio.
Aldo









Mia Carissima Noretta,
vorrei dirti tante cose, ma mi fermerò alle essenziali. Io sono qui in discreta salute, beneficiando di un’assistenza umana ed anche molto premurosa.(…) Puoi comprendere come mi manchiate tutti e come passi ore ed ore ad immaginarvi, a ritrovarvi, ad accarezzarvi. Spero che anche voi mi ricordiate, ma senza farne un dramma. E’ la prima volta dopo trentatré anni che passiamo Pasqua disuniti e giorni dopo il trentatreesimo di matrimonio sarà senza incontro tra noi. Ricordo la chiesetta di Montemarciano ed il semplice ricevimento con gli amici contadini. Ma quando si rompe così il ritmo delle cose, esse, nella loro semplicità, risplendono come oro nel mondo. Per quanto mi riguarda, non ho previsioni né progetti, ma fido in Dio che, in vicende sempre tanto difficili, non mi ha mai abbandonato. Intuisco che altri siano nel dolore. Intuisco, ma non voglio spingermi oltre sulla via della disperazione. Riconoscenza e affetto sono per tutti coloro che mi hanno amato e mi amano, al di là di ogni mio merito, che al più consiste nella mia capacità di riamare.(…) Cose tenerissime a tutti i figli, a Fida col marito, ad Anna col marito ed il piccolino in seno, ad Agnese, a Giovanni, ad Emma. Ad Agnese vorrei chiedere di farti compagnia la sera, stando al mio posto nel letto e controllando sempre che il gas sia spento. A Giovanni, che carezzo tanto, vorrei chiedessi dolcemente che provi a fare un esame per amor mio. Ogni tenerezza al piccolo di cui vorrei raccogliessi le voci e qualche foto. Per l’Università prega Saverio Fortuna di portare il mio saluto affettuoso agli studenti ed il mio rammarico di non poter andare oltre nel corso.
Ricordami tanto a fratelli e cognati ed a tutti gli amati collaboratori. A Rana in particolare vorrei chiedere di mantenere qualche contatto col Collegio e di ricordarmi a tutti.
Mi dispiace di non poter dire di tutti, ma li ho tutti nel cuore. Se puoi, nella mia rubrichetta verde, c’è il numero di M.L. Familiari, mia allieva. Ti prego di telefonarle di sera per un saluto a lei e agli amici Mimmo, Matteo, Manfredi e Giovanna, che mi accompagnano a Messa.
Ed ora alcune cose pratiche. Ho lasciato lo stipendio al solito posto. C’è da ritirare una camicia in lavanderia. Data la gravidanza ed il misero stipendio del marito, aiuta un po’ Anna. Puoi prelevare per questa necessità da qualche assegno firmato e non riscosso che Rana potrà aiutarti a realizzare. Spero che, mancando io, Anna ti porti i fiori di giunchiglie per il giorno delle nozze. Sempre tramite Rana, bisognerebbe cercare di raccogliere 5 borse che erano in macchina. Niente di politico, ma tutte le attività correnti, rimaste a giacere nel corso della crisi. C’erano anche vari indumenti da viaggio.
Ora credo di averti stancato e ti chiedo scusa. Non so se e come riuscirò a sapere di voi.(…) Ricordatemi nella vostra preghiera così come io faccio.
Vi abbraccio tutti con tanto tanto affetto ed i migliori auguri.
Vostro
Aldo

Mia carissima Noretta,
anche se il contenuto della tua lettera al Giorno non recasse motivi di speranza (né io pensavo che li avrebbe recati), essa mi ha fatto un bene immenso, dandomi conferma nel mio dolore di un amore che resta fermo in tutti voi e mi accompagna e mi accompagnerà per il mio Calvario. A tutti dunque il ringraziamento più vivo, il bacio più sentito, l’amore più grande.
Mi dispiace, mia carissima, di essermi trovato a darti questa aggiunta d’impegno e di sofferenza. Ma credo che anche tu, benché sfiduciata, non mi avresti perdonato di non averti chiesto una cosa che è forse un inutile atto di amore, ma è un atto di amore.
Ed ora, pur in questi limiti, dovrei darti qualche indicazione per quanto riguarda il tuo tenero compito. E’ bene avere l’assistenza discreta di Rana e Guerzoni. Mi pare che siano rimasti taciti i gruppi parlamentari, ed in essi i migliori amici, (…) La faccia è salva, ma domani gli onesti piangeranno per il crimine compiuto e soprattutto i democristiani. Ora mi pare che manchi specie la voce dei miei amici.(….)
Nel risvolto del “Giorno” ho visto con dolore ripreso dal solito Zizola un riferimento dell’Osservatore Romano (Levi). In sostanza: no al ricatto. Con ciò la S. Sede, espressa da questo Sig. Levi, e modificando precedenti posizioni, smentisce tutta la sua tradizione umanitaria e condanna oggi me, domani donne e bambini a cadere vittime per non consentire il ricatto. E’ una cosa orribile, indegna della S. Sede.(….) Non so se Poletti può rettificare questa enormità in contraddizione con altri modi di comportarsi della S. Sede. Con queste tesi si avvalla il peggior rigore comunista ed a servizio dell’unicità del comunismo. E’ incredibile a quale punto sia giunta la confusione delle lingue. Naturalmente non posso non sottolineare la cattiveria di tutti i democristiani che mi hanno voluto nolente ad una carica, che, se necessaria al Partito, doveva essermi salvata accettando anche lo scambio dei prigionieri. Sono convinto che sarebbe stata la cosa più saggia. Resta, pur in questo momento supremo, la mia profonda amarezza personale. Non si è trovato nessuno che si dissociasse? Bisognerebbe dire a Giovanni che significa attività politica. Nessuno si è pentito di avermi spinto a questo passo che io chiaramente non volevo?(….) Il mio sangue ricadrà su di loro. Ma non è di questo che voglio parlare; ma di voi che amo e amerò sempre, della gratitudine che vi debbo, della gioia indicibile che mi avete dato nella vita, del piccolo che amavo guardare e cercherò di guardare fino all’ultimo. Avessi almeno le vostre mani, le vostre foto, i vostri baci. I democratici cristiani (e Levi dell’Osservatore) mi tolgono anche questo. Che male può venire da tutto questo male? Ti abbraccio, ti stringo, carissima Noretta e tu fai lo stesso con tutti e con il medesimo animo.(…)
Vi abbraccio
Aldo


Genesi 44-29 segg.
“e se mi togliete anche questo, e se gli avviene qualche disgrazia, voi farete scendere la mia canizie con dolore nel soggiorno dei morti. Or dunque, quando giungerò da mio padre, tuo servitore, se il fanciullo, all’anima del quale è legata, non è con noi, avverrà che, come avrà veduto che il fanciullo non c’è, egli morrà e i tuoi servitori avranno fatto scendere con cordoglio la canizie del tuo servitore nostro padre nel soggiorno dei morti. …Perché come farei a risalire da mio padre senz’aver meco il fanciullo? Ah, ch’io non vegga il dolore che ne verrebbe a mio padre.”
Così Luca lontano fa scendere la mia canizie con dolore nel soggiorno dei morti.


Mia dolcissima Noretta,
(…)
Carissima, vorrei avere la fede che avete tu e la nonna, per immaginare i cori degli angeli che mi conducono dalla terra al cielo. Ma io sono molto più rozzo. Ho solo capito in questi giorni che vuol dire che bisogna aggiungere la propria sofferenza alla sofferenza di Gesù Cristo per la salvezza del mondo. Il Papa forse questa mia sofferenza non l’ha capita. E sembra, d’altro canto, impossibile che di tanti amici non una voce si sia levata.
(…) Ma ormai è fatta. Mi è stato promesso che restituiranno il corpo ed alcuni ricordi. Speriamo che si possa. E voi siate forti e pregate per me che ne ho tanto bisogno. Tutto è così strano. Ma Iddio mi dia la forza di arrivare fino in fondo e mi faccia rivedere poi i tanto dolci visi che ho tanto amato ed ai quali darei qualunque cosa per essere ancora vicino. Ma non ho, purtroppo, tutto quello che dovrei dare. Così fosse possibile. Dopo si vedrà l’assurdità di tutto questo. Ed ora dolcissima sposa, ti abbraccio forte con tutto il cuore e stringo con te i nostri figli e i nipoti amatissimi, sperando di restare con voi così per sempre. Un tenerissimo bacio.
Aldo


Mia carissima Noretta,
vi sono molto vicino e gratissimo agli amici che, come vedo, vi confortano ed aiutano. Io discretamente. Mi spiace vedere la tua foto sulla stampa con atteggiamento così provato. Che Iddio ci aiuti.
Mi pare che le parole rivolte al Partito siano riuscite vere ed efficaci. Speriamo che portino un salutare ripensamento ed una giusta discussione sulla quale si sia, com’è naturale, più sereni.
Vi abbraccio tutti dal profondo del cuore
Aldo Moro
PS. Fai, ti prego, al più alto livello un ultimo sforzo con il Papa per una soluzione mediatrice. Non puoi immaginare quanto sia più costruttiva. Prego la Provvidenza di ispirarlo e di spiegargli con umiltà profondissima di non respingere questa mia. Il danno sarà grandissimo.
E’ un dovere di coscienza.(…)


Mia dolcissima Noretta,
credo di essere giunto all’estremo delle mie possibilità e di essere sul punto, salvo un miracolo, di chiudere questa mia esperienza umana. Gli ultimi tentativi, per i quali mi ero ripromesso di scriverti, sono falliti. Il rincrudimento della repressione, del tutto inutile, ha appesantito la situazione. Non sembra ci sia via di uscita. Mi resta misterioso, perché è stata scelta questa strada rovinosa, che condanna me e priva di un punto di riferimento e di equilibrio. Già ora si vede che vuol dire non avere persona capace di riflettere. Questo dico, senza polemica, come semplice riflessione storica. Ora vorrei abbracciarti tanto e dirti tutta la dolcezza che provo, pur mescolata a cose amarissime, per avere avuto il dono di una vita con te, così ricca di amore e di intesa profonda. Dio sa quanto avrei sperato di accompagnarvi ancora un poco, di dare custodia ed aiuto all’amatissimo Luca, di aiutare tutti a superare le prove del duro cammino. Ho tentato tutto ed ora sia fatta la volontà di Dio, credo di tornare a voi in un’altra forma. Non mi so immaginare onorato da chi mi ha condannato. Ma fa tu, con spirito cristiano e senso di opportunità.(…) ed ho fiducia che Iddio vi aiuti. Tu curati e cerca di essere più tranquilla che puoi. Ci rivedremo. Ci ritroveremo. Ci riameremo. Ho scritto a tutti per Luca, perché siano impegnati per lui. A te debbo dire grazie, infinite grazie, per tutto l’amore che mi hai dato. Amore un po’ geloso che mi faceva innervosire, quando ti vedevo sprofondata in un libro. Ma amore autentico che resterà. Io pregherò per te e tu per me. Che Iddio aiuti la cara famiglia. In estate, al mare, fatti fare compagnia (…) per te e per il piccolo. (…) Nel magnetofono più grande, che è nel mio studio, ci sono già raccolte vocette di Luca trasferite da quello tascabile. Si può mano a mano trasferire e completare. Le bobine sono in camera nostra; film e foto sulla scrivania dello studio. Vorrei, come piccolo ricordo, che il biro della mia vestaglia da giorno andasse a Luca che lo amava (e il portacenere a Giovanni), un altro pennarello marrone nel comò a Giovanni, un biro uguale al primo sulla chiffonière ad Agnese, mentre Fida e Anna e tu potreste scegliere in quel mobile quel che volete.(…) Non mancare di fare e far fare la vaccinazione antinfluenzale, se viene la russa.(…) fa controllare la stabilità del tetto sulla nostra stanza e cura che il gas sia chiuso la sera. (…). Chissà quante cose ho dimenticato. State più uniti che potete e tenete unite anche le mie cose con voi, perché sono vostro. Ho pregato molto (…).
Ringrazio tutti, tutti i parenti ed amici con grande affetto. Che Iddio ci aiuti. Ricordati che sei stata la cosa più importante della mia vita. Ricordatemi discretamente a Luca con qualche foto e qualche descrizione, che non si senta del tutto senza nonno. E poi che sia felice e non faccia i miei errori generosi ed ingenui.
Ti abbraccio forte forte e ti benedico dal profondo del cuore. A nonna un bacio, nella forma che troverai.
Aldo


Carissima Noretta,
come ultimo tentativo fai una protesta ed una preghiera con tutto il fiato che hai in gola, senza sentire i consigli di prudenza di chicchessia (…)Ti abbraccio forte forte
Aldo


Mia dolcissima Noretta,
credo che questa sia proprio l’ultima. Per ragioni misteriose mi sembra preclusa qualsiasi speranza. Non si sa neppure approssimativamente, che cosa accade, in che si concludano le varie iniziative delle quali una volta si parla. Il Papa non può fare niente neppure dimostrativamente, in questo caso? Perché avevamo tanti amici, a schiere. Non una voce che io sappia, si è levata sin qui. Di voi ho ricevuto la sola lettera del “Giorno”, che volevo portare sul petto, così per farmi compagnia, all’atto di morire. Ma si è perduta nel pulire la prigione. Per quanto abbia chiesto, non ho saputo altro. Quasi pensavo di aver fatto qualcosa di vergognoso. Ma è il meccanismo, deve essere così. Ed a voi devono avere consigliato (proibito) di fare qualsiasi protesta, che non sarebbe servita a nulla, ma avrebbe dimostrato che io qualche persona cara l’ho ancora. E’ stato tutto freddamente determinato (…) Per me, è finita. Penso solo a voi e, se non sono oppresso fino alla follia, vi richiamo, vi rivedo, da grandi e da piccoli, da anziani e da giovani e tra tutti il dilettissimo Luca con cui passo ancora i momenti disponibili. E poi il dubbio della vostra salute, la ragione del vostro silenzio.(…) Abbracciameli tutti tutti, uno ad uno, ogni giorno, come avrei fatto.
Ricordatemi un po’, per favore. lo sono cupo e un po’ intontito. Credo non sarà facile imparare a guardare e a parlare con Dio e con i propri cari. Ma c’è speranza diversa da questa? Qualche volta penso alle scelte sbagliate, tante; alle scelte che altri non hanno meritato. Poi dico che tutto sarebbe stato eguale, perché è il destino che ci prende. Mentre lasciamo tutto resta l’amore, l’amore grande grande per te e per i nostri frutti di tanta incredibile e impossibile felicità.
Che di tutto resti qualcosa. Ti abbraccio forte, Noretta mia. Morirei felice, se avessi il segno di una vostra presenza. Sono certo che esiste, ma come sarebbe bello vederla.
Aldo
Tutto sia calmo.(…)


Mia dolcissima Noretta,
dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé e dell’incredibilità di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l’indirizzo della mia vita. Ma ormai non si può cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli.(…) così come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso. E’ poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall’idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati delle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare. E questo è tutto per il passato. Per il futuro c’è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi. Per carità, vivete in una unica casa, anche Emma se è possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienimi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca) Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto.
Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta.
Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo."

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