Questi tre pensatori, da prospettive diverse, mettono in luce che la conoscenza scientifica ha limiti intrinseci:
Gödel: limiti logico-matematici interni ai sistemi formali.
Heisenberg: limiti fisici nella misurabilità del mondo reale.
Popper: limiti epistemologici nella provabilità definitiva delle teorie.
Tutti contribuiscono a una visione realistica e critica della scienza: potente, ma non onnipotente.
Gödel: limiti logico-matematici interni ai sistemi formali.
Heisenberg: limiti fisici nella misurabilità del mondo reale.
Popper: limiti epistemologici nella provabilità definitiva delle teorie.
Tutti contribuiscono a una visione realistica e critica della scienza: potente, ma non onnipotente.
1. Kurt Gödel – Teoremi di incompletezza (1931)
Gödel ha dimostrato che in ogni sistema formale sufficientemente complesso (come l'aritmetica), esistono proposizioni vere che non possono essere dimostrate all'interno del sistema stesso.
Tesi centrale: La matematica non può dimostrare tutte le verità al suo interno; ogni sistema coerente è inevitabilmente incompleto.
Implicazioni: Anche la scienza, che si basa sulla matematica, ha limiti interni: non tutto ciò che è vero può essere formalmente provato.
2. Werner Heisenberg – Principio di indeterminazione (1927)
Heisenberg ha formulato il principio secondo cui non si possono misurare contemporaneamente con precisione assoluta alcune grandezze fisiche, come posizione e quantità di moto di una particella.
Tesi centrale: La realtà fisica ha limiti oggettivi di conoscibilità, non dovuti all'imprecisione dello strumento, ma alla natura stessa dei fenomeni quantistici.
Implicazioni: La prevedibilità assoluta della scienza classica è messa in crisi; la fisica è intrinsecamente probabilistica.
3. Karl Popper – Falsificazionismo (anni '30)
Popper ha criticato l'idea che una teoria scientifica possa essere definitivamente dimostrata vera.
Tesi centrale: Una teoria è scientifica solo se è falsificabile, cioè se è possibile concepire un esperimento che potrebbe smentirla.
Implicazioni: La scienza non dimostra verità assolute, ma avanza per congetture e confutazioni; ogni teoria è provvisoria e soggetta a revisione.
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