lunedì 3 febbraio 2014

Ipotesi su Gesù di Vittorio #Messori (9/14). Gli imbarazzi dei Vangeli, prova di autenticità.

Puntare il dito sulle discordanze dei Vangeli non porta a nulla. Se una religione è creata su misura perché lasciare delle differenze? Perché non correggerle? 
La chiesa ha sempre considerato immodificabili i vangeli. Interpreta, ma non tocca i testi.

Perché inserire nella genealogia delle donne? Per di più peccatrici. Per la società di allora era impensabile, vista la considerazione della donna, quindi perché mai i nuovi credenti si sarebbero dovuti complicare la vita? Tamar (incesto), Raab (prostituta), Ruth (pagana), Betsabea (adultera), fino a Maria (vergine). 

La genealogia serviva a dimostrare che Gesù discendeva da Davide, anche se quel ramo di discendenza era decaduto. Perché si sarebbe creata una religione, su un Gesù la cui genealogia è decaduta e piena di scandali? Perché è chiamato Gesù, nome diffusissimo all'epoca, e non ha un nome leggendario? Perché predicare una religione rischiando la propria vita? 

La predicazione di questo Messia non era libera di inventare, perché nata in un ambiente a lei ostile e critico subito dopo la morte e resurrezione. 
Ma se fosse tutto inventato chi sarebbe il suggeritore? I vangeli o dicono troppo o troppo poco: potrebbero tacere particolari scandalosi. La predicazione è avvenuta tramite quei discepoli che non hanno saputo vegliare col maestro, lo hanno tradito e abbandonato, sono stati sgridati da Gesù perché non capivano, e si descrivono senza fede sufficiente (es. la figura di Pietro: punto di riferimento per la nuova comunità, ma viene descritto come povero di fede e rinnegatore). 

Perché specificare queste cose? La predicazione per essere vera doveva citare anche gli episodi imbarazzanti, perché nata in un ambiente che conosceva i fatti. Le lettere di Paolo (circa 50 dC) attestano che era già presente una teologia e una liturgia da subito. Quindi già il Sinedrio e i testimoni oculari hanno vagliato i vangeli, per cui ci sono tutte le ragioni per considerare i vangeli storia vera e non plasmata a piacere. 

La prima predicazione avviene già prima del 70 dC e infatti i primi tre vangeli sono più critici verso gli apostoli. I vangeli si sono formati in ambiente ebraico. 

Gesù si è rivelato per primo dopo la resurrezione a delle donne: nessuno in Israele avrebbe dato importanza a questa testimonianza, nemmeno gli apostoli (Lc 24). Perché la morte infamante di Gesù in pubblico, mentre la resurrezione in segreto? 

Gli apocrifi narrano di Gesù che vinta la morte va a spaventare i suoi giudici. Il fatto che i canonici seguano la strada della discrezione fa sì che si possano considerare veri. Nella comunità primitiva tanti erano gli interrogativi: pratiche ebraiche da seguire, circoncisione, predicazioni fuori Israele, sabato, capi comunità, culto. Fin dall'inizio nel cristianesimo ci furono scismi ed eresie a causa dell’insufficienza o scarsa chiarezza negli insegnamenti di Gesù. Ma se questo insegnamento è frutto dell’immaginazione perché lasciare dei buchi? Tuttavia i testi non vengono modificati nonostante generino scontri e liti (negli Atti e nelle Lettere vengono alla luce polemiche e contese). Già nei primi anni avviene il primo concilio di Gerusalemme (40 dC), non per modificare i testi, ma per trovare soluzioni sullo spirito dell’insegnamento del maestro. 

Molti dicono che i vangeli siano stati manipolati ma nessuno ha mai portato le prove.

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