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giovedì 6 febbraio 2025

Impressioni dopo la lettura dei Promessi Sposi - CAP.36a

L'omelia di Padre Felice nel lazzaretto inizia con un pensiero per tutti coloro che sono morti e per coloro che sono ancora vivi, ma incerti del loro destino. Esprime gratitudine verso Dio per aver salvato alcuni e per aver scelto un piccolo gruppo che, pur soffrendo, è stato corretto e fortificato dalla sua misericordia. Il frate invita tutti a riflettere sulla vita come un dono divino da utilizzare nelle opere di carità, affinché il ricordo delle sofferenze passate li renda più compassionevoli e pronti ad aiutare i propri simili.
Poi, Padre Felice si scusa pubblicamente per eventuali mancanze nel suo ministero, chiedendo perdono se la sua pigrizia o imperfezione hanno ostacolato il servizio agli altri. Si prostra umilmente chiedendo perdono per sé e per tutti i suoi compagni, riconoscendo che, nonostante il loro impegno, potrebbero non aver sempre risposto adeguatamente alle necessità della gente. In questo gesto di umiltà, chiedeva la misericordia di Dio per tutti.
La sua preghiera e umiliazione suscitano un'emozione profonda tra i presenti, che avevano visto quel frate sempre in prima linea, pronto a sacrificarsi per gli altri. Le sue parole sono cariche di sincerità e di un profondo senso di responsabilità verso le persone che aveva cercato di aiutare, ma che sentiva di non aver sempre servito degnamente. Alla fine, prende una grande croce e si avvia per mettersi alla testa della folla, con un gesto di umiltà e dedizione.

L'omelia di Padre Felice esprime un profondo senso di umiltà e carità, un riconoscimento delle proprie debolezze e un invito a vivere una vita di servizio e di compassione, nonostante le difficoltà e le sofferenze.

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