venerdì 10 agosto 2012

Gomito a gomito con l'aborto

Dagli anni '70 ad oggi, qualcosa è cambiato nella società e deve
esserci la possibilità di riparlare di certi argomenti. Uno di questi
è l'aborto. E' un argomento di tale importanza che non può essere
trattato in modo ideologico.
Se diversi studi hanno stabilito che l'embrione è un essere umano,
allora non si può permettere un omicidio. Perchè se l'aborto è un
diritto per la donna, per il feto che cos'è?
Scientificamente, c'è la consapevolezza che la distinzione (essenziale
per la legge 194) tra l'aborto nei primi tre mesi di gravidanza e nei
successivi sei mesi non ha alcun fondamento. Si tratta di una
discriminazione tra la dignità della vita umana prima della nascita e
dopo. La sentenza della corte europea ha vietato la brevettabilità dei
prodotti delle ricerche ottenute distruggendo embrioni umani. E'
perchè sono ritenuti esseri umani? Gli embrioni sono persone e in
quanto tali è necessario tutelare il loro diritto alla vita prima di
destinarli ad analisi e studi scentifici...
Se l'embrione e il feto non vengono riconosciuti come esseri umani
allora è sensata la tesi positivista utilizzata da Singer, Engelhardt,
Giubilini ed altri ancora: questi sostengono che nemmeno il neonato,
privo come è di ogni capacità di intendere e di volere, dovrebbe
essere ritenuto persona a pieno titolo (con tutte le conseguenze del
caso, sino a quello che alcuni cominciano a chiamare "aborto post
nascita", cioè alla soppressione legale del neonato magari per ragioni
eutanasiche).
Un'ultima "perla": perchè i feti seppelliti in cimitero provocano
tante proteste? Quali diritti ledono? Ora vengono buttati in
discarica...
All'appello mancano 4 milioni di italiani...

La Corte europea di giustizia, su ricorso di Greenpeace e in
corrispondenza con un crescente orientamento delle istituzioni
europee, ha sentenziato che l'embrione umano, anche se nel primo
stadio monocellulare (ovulo appena fecondato), esige il rispetto della
sua dignità di individuo umano. E si può aggiungere che 500 scienziati
docenti universitari di diritto e di medicina hanno affermato, nel
2002, che quello stesso iniziale embrione «è un individuo umano» e che
«non può esistere differenza tra concetto naturalistico-biologico di
essere umano e concetto giuridico».

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