Cerca nel blog

sabato 27 settembre 2025

Le mille sfumature dell'apprendere: inclusione e armonia a scuola. #Novara

Esperienza professionale e senso di appartenenza

L'esperienza professionale come maestro rappresenta un luogo forte di appartenenza, un modo per sentirsi parte di qualcosa di importante. Fare il maestro ha un significato profondo e porta con sé l'orgoglio di una professione che lascia un segno indelebile.


Il maestro di vita: l'esempio di Camus


Albert Camus, autore de Lo straniero e La peste, fu un bambino particolarmente dotato, rimasto senza padre e proveniente da una famiglia molto povera. Il suo maestro, intuendone il talento straordinario, convinse la madre a chiedere una borsa di studio, nonostante il figlio fosse una risorsa per la famiglia contadina. Nel 1957 Camus vinse il Premio Nobel per la Letteratura e scrisse al suo insegnante, riconoscendolo come maestro di vita.

Quando arriva lo scoramento, è utile "tenere Camus sul comodino".


Crescere: uscire dal nido


I bambini, se restassero solo in casa, si rovinerebbero. È necessario uscire dall'iperprotezione materna, rompere il guscio e affrontare il flusso della vita, vivendo con altri bambini.


L'insegnante come tecnico dell'apprendimento


L'insegnante è un tecnico dei processi di apprendimento: lavora con persone piccole che devono "uscire imparate". Servono metodo ed empatia.


L'empatia è una condizione indispensabile, non un semplice metodo né una competenza tecnica: senza di essa questo lavoro è impossibile.


Bisogna sviluppare una sincronicità neurocerebrale con gli studenti; senza questa adesione al loro mondo non c'è serenità.


Sa far lavorare gli alunni nello stile di Maria Montessori, e la pedagogia deve costruire processi di apprendimento efficaci, basati su un solido background scientifico.


Relazioni e gruppo classe


Indice sociometrico: capacità di creare almeno un legame con un pari nella classe.


Comunità educante: oggi manca un vero immaginario educativo e un linguaggio condiviso; il livello scientifico sui temi educativi si è abbassato.


Nell'ambito educativo dominano le influencer, che danno sempre ragione ai genitori.


L'educazione non è considerata una priorità sociale o politica: la crescita delle nuove generazioni non è all'ordine del giorno.


Spazi e importanza del movimento


A Zurigo ci sono 500 parchi giochi tematici. Nessuno può sottrarsi, dal punto di vista psico-emotivo, al sorriso di un neonato. Ma oggi, nelle carrozzine, spesso non ci sono più neonati, bensì cani.

La scuola deve andare avanti, non tornare indietro. Gli spazi motori e di pausa sono fondamentali, perché l'apprendimento passa anche dal movimento: le mani sono il cuore del nostro cervello, prominenze neurocerebrali.

Secondo Alberto Oliverio, bisogna favorire attività motorie e liberare la mano per facilitare la crescita cerebrale, anche attraverso l'uso del corsivo.


Metodi didattici


La lezione frontale, ancora molto diffusa, è il metodo meno efficace: i tempi di attenzione sono bassi e questo tipo di apprendimento, nato nel Medioevo quando mancavano i libri, non coinvolge.


L'apprendimento avviene solo quando si è attivamente coinvolti (Gardner).


Gli studenti spesso ascoltano con "sguardo catatonico" senza partecipazione.


Serve sincronizzazione: non basta spiegare, bisogna far fare.


Esempi storici e teorici


Pestalozzi, inviato in Svizzera a dirigere istituti per orfani, con risorse limitate adottò il mutuo insegnamento, liberandosi dell'idea che l'apprendimento debba essere solo un rapporto a due.


I bambini apprendono meglio tra loro: il fattore imitazione (Rousseau) funziona perché ci si sintonizza a livello neurocerebrale.


Se non c'è imitazione sensoriale, non si apprende.


È fondamentale che gli insegnanti creino sintonia tra colleghi per organizzare situazioni e processi di apprendimento efficaci.


La fatica va fatta prima, nella preparazione.


Il gruppo classe è essenziale: crea motivazione, perché si va a scuola anche per i compagni. Oggi la scuola sostituisce i luoghi di aggregazione spontanea.


Metodo laboratoriale e maieutica


Serve una situazione stimolo che crei scoperta e laboratorio, ad esempio: "La sonda è atterrata su Marte, a cosa serve andarci?".


La preparazione della situazione stimolo è competenza specifica dell'insegnante.


È un approccio maieutico, generativo, che fa nascere idee.


Temi interdisciplinari permettono la creazione di laboratori e di spazi di imitazione, come faceva Don Milani con i suoi tavoloni per un lavoro condiviso.


Importante il coinvolgimento dei genitori e l'utilizzo dei compagni come risorsa.


Valutazione formativa


La valutazione evolutiva misura i progressi, non le cadute.


A scuola fa più danno la paura di sbagliare dell'errore stesso.


Bisogna imparare sbagliando, provando e riprovando.


Il giudizio blocca emotivamente.


La scuola non è un quiz né una gara: serve una competenza applicativa che dia padronanza duratura.


Alberto Manzi scelse di non dare né giudizi né voti, riassumendo: fa quel che può, quel che non può non fa.


Inclusione e normalità


La compresenza degli insegnanti è un grande valore, prima di tutto per loro stessi.


È il senso di normalità che salva i bambini.


Bisogna essere cauti con la retorica della neurodivergenza, rispettando i tempi di ciascuno.


È necessario rafforzare la competenza metodologica degli insegnanti.


La società occidentale sta vivendo un processo di neuro-medicalizzazione.


Montessori ha creato materiali per disabili gravi che migliorano l'esperienza scolastica di tutti.


Verso una scuola inclusiva e motivante


Una scuola ripetitiva non funziona ed è l'opposto dell'inclusione.


Occorre creare esperienze, usare il territorio, il gruppo, offrire una vera esperienza sociale, di motivazione e sviluppo.


L'obiettivo è una scuola dove si impara con piacere, un'esperienza bella e divertente.


Riferimenti finali


Daniele Novara: Vivere bene i conflitti per stare in salute


https://www.metododanielenovara.it/vivere-bene-i-conflitti-per-stare-in-salute/ 


Non è colpa dei bambini.


Michele Zappella: Bambini con l'etichetta. Dislessici, autistici e iperattivi: cattive diagnosi ed esclusione.


Sergio Neri: riflessioni sulla qualità della scuola.


La qualità della scuola è la qualità degli insegnanti.


Nessun commento:

Posta un commento