Riflessioni di J.K. Chesterton tratte dal libro "Ciò che non va nel mondo" del 1910.
Pertanto, ritengo che i comuni metodi sociologici siano del tutto inutili: non serve a nulla dissezionare la povertà nera o catalogare la prostituzione. Tutti noi detestiamo la povertà estrema; le cose potrebbero cambiare se cominciassimo a discutere di una povertà indipendente e nobile. Tutti disapproviamo la prostituzione, ma fra noi non tutti approvano la castità. L'unico modo per discutere dei mali sociali è intendersi prima possibile sull'ideale sociale da conseguire. Siamo tutti in grado di vedere la follia nazionale? Che cosa non va nel mondo? A questa domanda si può rispondere subito: ciò che non funziona, ciò che è sbagliato, è che non ci domandiamo che cosa sia giusto.
Io sono del tutto disposto a rispettare la fede di un altro essere umano, ma sarebbe troppo chiedermi di rispettare i suoi dubbi...
La nostra vaghezza di fede non ci salva nemmeno dal fanatismo. Al contrario, crea e alimenta il fanatismo con una forza del tutto particolare.
Vi sono persone che non amano il termine dogma. La mente umana conosce due cose: il dogma e il pregiudizio. Il Medioevo fu un'età razionale, un'epoca di dottrina. La nostra epoca, al massimo, è un'epoca poetica, un'età di pregiudizio. Una dottrina rappresenta un punto definito, un pregiudizio è una direzione. (Per C. è la verità nel caos e nelle mode. La libertà non esiste senza confini. Il dogma protegge la libertà non la nega. Il relativismo è confusione. La libertà moderna è schiavitù.)
La nostra moderna vaghezza che perde e allontana gli esseri umani come in una nebbia.
I confini uniscono...
La dottrina non è causa di dissidi. Anzi, una dottrina può costituire da sola un rimedio contro i dissidi.
Due persone devono essere unite per andare d'accordo...
... deve comunque andare avanti e costringersi a essere felice. L'obbligo è una sorta di incoraggiamento.
Lo scopo essenziale del matrimonio è combattere e sopravvivere all'istante in cui l'incompatibilità diventa indiscutibile. Perchè un uomo e una donna, in quanto tali, sono incompatibili.
Il passato è comunitario, il futuro deve essere all'insegna dell'individualismo. Il futuro è puro capriccio.
"La proprietà privata, universale ma privata, l'idea di famiglia, libera ma sempre famiglia, di focolare domestico, democratico ma ancora domestico, il concetto di un uomo-una casa restano ancora il vero ideale e la calamità del genere umano. Il mondo può accettare qualcosa di più ufficiale e generale, di meno umano e intimo. Ma sarà come una donna dal cuore spezzato che si rassegna a un matrimonio senza amore perché le è precluso quello dei suoi sogni. Il socialismo potrà anche liberare il mondo, ma non è ciò che il mondo desidera."
...tutti gli uomini sono democratici quando sono felici. L'oppositore filosofico della democrazia riassume sostanzialmente la propria posizione sostenendo che «non può funzionare». Prima di proseguire, vorrei contestare, en passant, l'affermazione secondo la quale il lavoro è l'unico modo di mettere alla prova l'umanità. In paradiso non si lavora, si gioca. Gli uomini esprimono meglio la propria natura quando sono liberi;
Ebbene, rifacendomi al titolo di questo libro, dico: è proprio questo che non va. Questa è la nuova, gigantesca eresia, che modifica l'anima umana per adattarla alle proprie condizioni, invece di modificare le condizioni umane per adattarle all'anima umana. Se la bollitura del sapone è incompatibile con la fratellanza, pazienza per il sapone, non per la fratellanza. Se la civiltà non è compatibile con la democrazia, amen per la civiltà, non per la democrazia.
sulla donna ... Non le si lasciava a casa per restringere la loro libertà; al contrario, le si lasciava a casa per dare loro spazio. Il mondo fuori di casa era un ammasso di grettezza, un labirinto di sentieri stretti, un manicomio di monomaniaci. Soltanto a patto di essere protetta e limitata (sia pure parzialmente), la donna poteva essere messa in condizione di svolgere cinque o sei professioni, ...
Non nego che le donne siano state vittime di ingiustizie, o che siano state addirittura torturate, ma dubito che siano mai state tormentate come lo sono adesso dall'assurdo tentativo moderno di farne contemporaneamente regine della casa e funzionarie competitive. Non nego che anche quando vigevano le antiche tradizioni per le donne la vita fosse più dura che per gli uomini: ecco perché ci togliamo il cappello davanti a loro. Non nego che i numerosi compiti femminili fossero esasperanti; dico, però, che non erano così numerosi senza una ragione e uno scopo. Non intendo nemmeno negare che la donna fosse una domestica; era però il capo dei domestici.
"Il vero romanticismo è nel risparmio: la parsimonia è più romantica della stravaganza. Il Cielo mi è testimone che parlo disinteressatamente di questo argomento, perché non riesco a ricordarmi con chiarezza di aver mai risparmiato un penny da quando sono nato. Nondimeno, è vero: la parsimonia, se ben intesa, è più poetica. Lo è perché è creativa; lo sperpero è impoetico perché è sterile. Gettare il denaro al vento è prosaico, perché è prosaico gettare qualunque cosa al vento. È negativo, è una confessione di indifferenza; in altre parole, è un'ammissione di fallimento."
È più che certo che la gonna è un simbolo della dignità della donna, non della sua sottomissione, come dimostra una prova semplicissima. Nessun governante indosserebbe deliberatamente i ceppi degli schiavi; nessun giudice apparirebbe in pubblico vestito dell'uniforme dei carcerati. Ma quando gli uomini vogliono apparire senza fallo solenni, come nel caso di giudici, sacerdoti e re, allora indossano la gonna, il lungo, frusciante abito della dignità femminile. Il mondo intero è retto dalle sottane, poiché persino gli uomini le indossano, quando desiderano governare."
È presente, tuttavia, un altro fatto, di cui non si parla, perché noi moderni dimentichiamo che esiste anche un punto di vista femminile. La saggezza della donna poggia in parte su una sana esitazione di fronte alle punizioni, ma anche su una altrettanto salutare esitazione riguardo alle regole assolute... una donna, sarebbe stata del tutto vera; una donna non tratta tutte le persone alla stessa stregua. In altre parole, ella è per l'anarchia, un'antica e rispettabile filosofia. Per anarchia non si intende qui l'assenza di leggi e costumi nella propria vita (il che sarebbe inconcepibile), ma l'assenza di regole che imbrigliano la mente.
non possiamo creare niente di buono se non l'abbiamo concepito. È bizzarro come le persone che in materia di ereditarietà sono così cupamente attaccate alla legge, quando si tratta di ambiente sembrino quasi credere nei miracoli. Sostengono ostinatamente che solo ciò che è presente nei corpi dei genitori può modellare i corpi dei figli, eppure, in qualche modo, paiono ritenere che nelle teste dei bambini possano essere inserite cose che non erano nelle teste dei genitori o da nessun'altra parte.
Il punto è che l'Uomo fa ciò che gli pare. Rivendica il diritto di assoggettare madre natura, di fare di suo figlio un superuomo, a propria immagine. Se ci allontaniamo anche di poco dalla creativa autorità dell'uomo, tutta la coraggiosa scorreria che chiamiamo civiltà vacilla e va in pezzi. Ora, la moderna libertà, in gran parte, è in realtà paura. Non siamo troppo coraggiosi per sopportare le regole; piuttosto, siamo troppo timorosi per assumerci le nostre responsabilità.
Ovviamente, ai più giovani dovrebbero essere insegnate le cose più vecchie; le verità più certe e provate devono essere trasmesse per prime al bambino. Ma nella scuola moderna il bambino deve obbedire a un sistema che è più giovane di lui.
Oggi l'educazione popolare è concepita come un mezzo per educare il popolo. Mi piacerebbe che fosse concepita come un'educazione da parte del popolo.
Le due cose più coraggiose e virili che si possano fare: combattere e pregare Dio.
Un dovere è una virtù che non si può mettere in pratica, mentre una virtù è generalmente un dovere che si può mettere in pratica agevolmente.
(Dovere è ciò che è giusto ma è difficile... bisogna fare... virtù dare umanità e concretezza al concetto di bene.. desidera fare)
se una cosa merita di essere fatta, merita di essere fatta male (ci sono cose così importanti per l'uomo che vale la pena farle anche se non siamo in grado di farle (pregare, educare, amare) → meglio fare male una cosa buona piuttosto che non farla.)
Secondo Burke, l'uomo deve adattarsi a tutto, come un animale; non deve cercare di trasformare tutto come un angelo.
Un uomo buono e felice è un fine in sé e un'anima merita di essere salvata.
A volte il tory parla come se volesse rafforzare vincoli domestici che non esistono, e il socialista come se volesse allentare legami che non legano nessuno.
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