mercoledì 20 febbraio 2013

Gli ultimi temi del pontificato di Benedetto XIV tratti dal web.



L’incontro con Cristo è sorgente di vera vita e speranza

Credete in Dio!



30/dic/2012


"Cari giovani amici, Cristo non vi toglie dal mondo. Vi manda là dove la luce manca, perché la portiate ad altri." 

Benedetto XVI, parlando oggi della Santa Famiglia di Nazareth, ha invocato una speciale preghiera al Signore per tutte le famiglie del mondo. Imitando la santa Famiglia di Nazaret, ha detto ai fedeli in Piazza San Pietro, i genitori si preoccupino seriamente della crescita e dell'educazione dei propri figli, perché maturino come uomini responsabili e onesti cittadini, senza dimenticare mai che la fede è un dono prezioso da alimentare nei propri figli anche con l'esempio personale. Nello stesso tempo preghiamo perché ogni bambino venga accolto come dono di Dio, sia sostenuto dall'amore del padre e della madre, per poter crescere come il Signore Gesù in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini 

Genitori non padroni ma custodi della vita dei figli.

La fede opera meraviglie nella debolezza.

01/gen/2013

Se vogliamo capire il mondo e la vita "non possiamo fermarci solo alle notizie", nelle quali il male fa più rumore del bene, ma "dobbiamo essere capaci di sostare nel silenzio, nella meditazione, nella riflessione calma e prolungata; dobbiamo saperci fermare per pensare".
Lo ha detto il Papa lunedì sera, ultimo giorno del 2102, nell'omelia dei primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, prima dell'inno di ringraziamento del "Te Deum", recitato nella Basilica di San Pietro.

L’incontro con Cristo è sorgente di vera vita e speranza

Sarà veramente un buon anno "se accoglieremo in noi e tra noi l'amore che Cristo ci ha donato". 

il si di Maria da l'accesso di Dio nella storia

06/gen/2013

"La ricerca della verità" è più importante della "derisione del mondo, apparentemente intelligente" e il "coraggio di restare fermamente con la verità è inevitabilmente richiesto a coloro che il Signore manda come agnelli in mezzo ai lupi".

07/01/2013

«Per la Chiesa credente ed orante i Magi d’Oriente che, sotto la guida della stella, hanno trovato la via verso il presepe di Betlemme sono solo l’inizio di una grande processione che pervade la storia».

Anche oggi capiterà che la fede «si troverà ripetutamente in conflitto con l’intelligenza dominante di coloro che si attengono a ciò che apparentemente è sicuro. Chi vive e annuncia la fede della Chiesa, in molti punti non è conforme alle opinioni dominanti proprio anche nel nostro tempo. L’agnosticismo oggi largamente imperante ha i suoi dogmi ed è estremamente intollerante nei confronti di tutto ciò che lo mette in questione e mette in questione i suoi criteri». La prima dote che si richiede a un vescovo è «il coraggio di contraddire gli orientamenti dominanti», il coraggio di «tenere testa ai criteri delle opinioni dominanti». 
Questa sfida difficile vale eminentemente per i vescovi, ma vale per tutti i cattolici. Possiamo chiedere l'aiuto dei Magi, perché «sono diventati essi stessi stelle che brillano nel cielo della storia e ci indicano la strada. I santi sono le vere costellazioni di Dio, che illuminano le notti di questo mondo e ci guidano». E San Paolo, nella Lettera ai Filippesi, ha detto ai suoi fedeli che «devono risplendere come astri nel mondo».

No all'animalismo... Tale concetto si può approfondire rileggendo Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1° Gennaio 2010:”D’altra parte, una corretta concezione del rapporto dell’uomo con l’ambiente non porta ad assolutizzare la natura né a ritenerla più importante della stessa persona. Se il Magistero della Chiesa esprime perplessità dinanzi ad una concezione dell’ambiente ispirata all’ecocentrismo e al biocentrismo, lo fa perché tale concezione elimina la differenza ontologica e assiologica tra la persona umana e gli altri esseri viventi. In tal modo, si viene di fatto ad eliminare l’identità e il ruolo superiore dell’uomo, favorendo una visione egualitaristica della «dignità» di tutti gli esseri viventi. Si dà adito, così, ad un nuovo panteismo con accenti neopagani che fanno derivare dalla sola natura, intesa in senso puramente naturalistico, la salvezza per l’uomo. La Chiesa invita, invece, ad impostare la questione in modo equilibrato, nel rispetto della «grammatica» che il Creatore ha inscritto nella sua opera, affidando all’uomo il ruolo di custode e amministratore responsabile del creato, ruolo di cui non deve certo abusare, ma da cui non può nemmeno abdicare. Infatti, anche la posizione contraria di assolutizzazione della tecnica e del potere umano, finisce per essere un grave attentato non solo alla natura, ma anche alla stessa dignità umana”.

No allo spread del benessere sociale.

09/01/2013

Vita, famiglia, educazione, libertà religiosa. È l'«Agenda Ratzinger» - se vogliamo chiamarla così - che il Pontefice non si stanca di ricordare in ogni occasione. Senza dimenticare l'appello ai politici perché non chiudano mai la loro porta all'apertura al trascendente e a Dio. Benedetto XVI ha concluso ricordando, con il cinquantenario del Concilio Ecumenico Vaticano II, il «Messaggio ai governanti» che il venerabile Paolo VI (1897-1978) - per la prima volta il Pontefice ha ricordato Papa Montini con questo titolo, che gli ha riconosciuto il 20 dicembre 2012 - indirizzò ai capi delle nazioni al termine del Concilio. Vi si legge: «Tocca a voi essere sulla terra i promotori dell’ ordine e della pace tra gli uomini. Ma non lo dimenticate: è Dio (…) il grande artefice dell’ordine e della pace sulla terra».

Il mistero dell'Incarnazione sta ad indicare che Dio non ha donato qualcosa, ma ha donato se stesso nel suo Figlio Unigenito. Troviamo qui il modello del nostro donare, perché le nostre relazioni, specialmente quelle più importanti, siano guidate dalla gratuità e dall'amore.

13/gen/2013

Essere cristiani significa "vivere da figli di Dio, cioè dell'amore", e di fronte al male del mondo, scegliere come Gesù "la via dell'umiltà e della responsabilità", non di salvare se stessi "ma di offrire la propria vita per la verità e la giustizia".

16/gen/2013

"Se vogliamo vedere il volto di Dio, quel volto che dà senso, forza e serenità al nostro cammino, dobbiamo seguire Cristo".

"Gesù è il Salvatore del mondo".

23/gen/2013

Dire "Io credo in Dio" significa fondare su di Lui la mia vita, lasciare che la sua Parola la orienti ogni giorno, nelle scelte concrete, senza paura di perdere qualcosa di me stesso.

26/gen/2013

L'unità tra cristiani è opera e dono dello Spirito Santo prima che frutto di sforzi umani.

30/gen/2013

L'amore di Dio è vera paternità, è attenzione per l'umanità, insegnare a rispondere al male con il bene per trasformare la morte in vita. 

03/feb/2013

"Credere in Dio significa rinunciare ai propri pregiudizi e accogliere il volto concreto in cui Lui si è rivelato: l'uomo Gesù di Nazaret". Così oggi Benedetto XVI, prima della recita mariana dell'angelus. Commentando il Vangelo, il Papa ha ricordato che "Gesù non è venuto per cercare il consenso degli uomini, ma per dare testimonianza alla verità". Il vero profeta, infatti, "non obbedisce ad altri che a Dio e si mette al servizio della verità, pronto a pagare di persona"

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