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domenica 7 novembre 2010

Domenica ed Eucaristia

Il latino "dies dominicus" è il giorno del Signore. Il greco "eucharisto" è il rendimento di grazie.

La Domenica è il cuore, il primo giorno della settimana, è il luogo primordiale dell'Eucaristia, memoriale della morte e resurrezione di Gesù Cristo, il quale si è donato per la nostra salvezza.

Domenica ed Eucaristia sono l'incontro col Signore risorto: insieme celebriamo la sua Pasqua, punto focale dell'identità cristiana.

Domenica ed Eucaristia formano un circolo di fede: la Domenica senza Eucaristia sarebbe un giorno qualunque; l'Eucaristia senza la sua proclamazione nel giorno del Signore perderebbe di forza.

Benedetto XIV nell'esortazione apostolica "Sacramentum Caritatis" l'ha definita il sacramento della carità.

"1. Sacramento della carità, la Santissima Eucaristia è il dono che Gesù Cristo fa di se stesso, rivelandoci l'amore infinito di Dio per ogni uomo. In questo mirabile Sacramento si manifesta l'amore « più grande », quello che spinge a « dare la vita per i propri amici » (Gv 15,13). Gesù, infatti, « li amò fino alla fine » (Gv 13,1). Con questa espressione, l'Evangelista introduce il gesto di infinita umiltà da Lui compiuto: prima di morire sulla croce per noi, messosi un asciugatoio attorno ai fianchi, Egli lava i piedi ai suoi discepoli. Allo stesso modo, Gesù nel Sacramento eucaristico continua ad amarci « fino alla fine », fino al dono del suo corpo e del suo sangue. Quale stupore deve aver preso il cuore degli Apostoli di fronte ai gesti e alle parole del Signore durante quella Cena! Quale meraviglia deve suscitare anche nel nostro cuore il Mistero eucaristico!" Benedetto XVI - Sacramentum Caritatis.

Perchè la Domenica è definita l'ottavo giorno? La Domenica è un giorno nel tempo e oltre il tempo. Quello che avviene è un evento più grande della storia stessa. Il futuro di Dio irrompe nel presente che stiamo vivendo per presentarci il mondo di comunione appartenente alla sola eternità.

Occorre partecipare alla messa Domenicale per una questione di identità: dal precetto si può evandere, ma non dalla propria identità.

Contro l'individualismo di oggi, la Chiesa propone, tramite l'azione dello Spirito Santo, la duplice traformazione del pane e vino in corpo e sangue di Cristo, e del corpo eucaristico in corpo ecclesiale. L'Eucaristia è viva se vissuta assieme alla propria comunità, la quale, con l'aiuto dello Spirito, diventa offerta gradita a Dio.

L'evangelista Giovanni non narra dell'ultima cena, ma dell'evento della lavanda dei piedi: anche quest'ultimo esempio del Gesù che si dona.

Riflessioni tratte dal discorso del Vescovo di Modena, mons. Lanfranchi, in occasione del Convegno Diocesano dei Ministri Straordinari della Comunione Eucaristica 2010.

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