Gli appunti e i ricordi personali rappresentano una sorta di riserva spirituale da tenere in serbo per i momenti più difficili. In questo senso, la provincia assume il ruolo di riserva intellettuale, artistica e spirituale del Paese: è dalla mente, non dalla forza, che nascono le cose più autentiche e durature.
"La voce del Cristo non è che la voce della mia coscienza."
Questo principio è alla base di una visione in cui l'uomo, anche se parte della massa, deve essere stimolato a pensare con la propria testa, ad ascoltare la propria coscienza. Le direttive collettive vanno seguite solo finché non contrastano con principi sani e onesti. L'obbedienza cieca deve trasformarsi in un'obbedienza ragionata: il vero dovere è obbedire alla propria coscienza, come individui.
Il comunismo, nel tentativo di risolvere un problema, ne genera uno più grande: quello dell'annullamento della persona. Per questo, buon senso e coscienza diventano strumenti indispensabili. Dio è presente ovunque, e la croce è la bandiera che unisce tutti noi: la difesa dell'idea cristiana coincide con la lotta contro ogni forma di dittatura, a tutela dei valori spirituali della patria.
Dio ci ha donato una personalità e una coscienza: al momento della morte saremo soli davanti a Lui a rendere conto delle nostre azioni. È lo spirito a contare, e Dio saprà proteggerci. "Io bado molto alla mia coscienza." La coscienza è come una signora con cui bisogna tenere costantemente un appuntamento.
Obbedisco agli ordini della mia coscienza, in quanto padre di famiglia, italiano e cattolico. La politica deve essere fatta con il cervello, non con il fegato; essa non è fede, ma ragionamento. Dio non giudicherà i partiti, ma ogni uomo, per ciò che ha pensato e fatto. Egli ci ha dotati di coscienza e personalità, ed è quindi contro ogni forma di collettivismo.
Il benessere e il progresso hanno impoverito la vita spirituale: è molto più difficile essere semplici che complicati. "La televisione crea dal nulla valori e idoli per un generale abbassamento del livello intellettuale e spirituale della massa." La pubblicità ostacola la libera scelta dell'individuo, alimentando il conformismo. Ci hanno sottratto il tempo libero, e l'unica libertà concessa nella società dei consumi è fare ciò che fanno tutti gli altri. È un'ingiustizia: spersonalizzare l'individuo, ridurlo, per creare quel "cretino medio" su cui radio, TV e propaganda modellano i programmi.
2) LIBERTÀ e RESPONSABILITÀ
"Io sono per la Libertà." Difendere la libertà è un dovere, perché essa non muore: nessuno può portarci via ciò che abbiamo conquistato con la sofferenza. È essenziale insegnare ai figli il rispetto per la dignità personale. La libertà non è un luogo, ma uno stato d'animo: esiste ovunque viva un uomo che si senta davvero libero.
Assumersi le proprie responsabilità e agire in coerenza con la propria personalità è parte fondamentale della libertà. Essa comporta lotta, fede, sacrifici, fatica, studio, lavoro: tutto questo illuminato dall'intelligenza e da un fine. La libertà non si accorda con l'inerzia né con l'inettitudine.
La vera libertà si manifesta nel rispetto di sé stessi, degli altri e delle leggi fondamentali che regolano la convivenza secondo Dio e secondo i principi della civiltà. "Amerai il prossimo tuo come te stesso. Questa è la legge."
"Nel lager ho imparato come sia bello e virile, come sia civile dire pubblicamente cosa si pensa, specialmente quando ciò comporti un grave rischio."
3) LA VITA DELL'UOMO E DIO
"Prendo il grande vizio di lavorare e non me ne libererò più." L'atteggiamento giusto nella vita è essere sempre pronti, vivere con umiltà e riconoscenza. Anche la sofferenza, nella sua durezza, può essere dono: "La sofferenza è un acido che avvelena i muscoli e le ossa, ma ripulisce l'anima, e si vede tutto con altri occhi."
La vita non va semplificata oltre misura: molte grandi sciagure sono nate dal tentativo di pianificare il mondo in modo troppo razionale. Sul vuoto non si costruisce nulla. Occorrono fede e pazienza.
"Gli italiani non hanno imparato nulla dalla guerra. È triste: nelle guerre imparano qualcosa solo i morti."
Eppure Dio sa come vanno le cose, e questa consapevolezza offre pace. Dio esiste e "funziona bene da secoli." È "pigro, ma giusto." Sperare di essere in comunione con Lui è la vera speranza.
L'uomo è l'essere più irragionevole del creato: Dio ha mandato il Figlio per salvarci, e l'abbiamo crocifisso. Nessuno ha mai mandato un salvatore per gli animali, che si comportano con maggiore ragionevolezza.
La vita, per l'uomo, è una salita: chi si impegna di più arriva più avanti e più in alto.
4) I CATTIVI EDUCATORI
I genitori spesso sono cattivi educatori, o per sentimentalismo, o per pigrizia. È molto più faticoso educare un figlio alla lotta per la vita, che mantenerlo in casa fino ai trent'anni come se fosse ancora un bambino. Costa meno regalargli un patrimonio che insegnargli come si conquista e si amministra. Il risultato è il figlio "vendicatore", che dovrà fare o avere ciò che i genitori non hanno fatto o avuto.
5) LA DONNA EMILIANA
La donna emiliana è schietta, vivace, formosa, non sofisticata: non necessariamente contadina, ma semplice e vera. La sua bellezza è "una questione di quantità".
"Le mogli soffrono quando il marito viaggia solo: hanno una terribile paura che si diverta."